*estratto dal capitolo precedente*
-Scusa ma tu chi sei?- le chiedo in modo molto conciso.
-Celine io sono tua madre-
Se questo è uno scherzo, e veramente di pessimo gusto. Certo le dovrebbero dare un premio per la sua interpretazione spacca cuori, ma io so chi sono e so chi è mia madre. Lo so no?
Eva non mi mentirebbe mai... giusto? Non ne ha alcun motivo... giusto?
Insomma, a conti fatti, forse e dico forse, uno o due motivi ne avrebbe. Io sono stata l'unica che sia riuscita a infiltrassi così a fondo tra le fila nemiche tanto da arrivare al cuore stesso della sede di rivolta (il fantomatico Governo), io potrei mettere fine al periodo di terrore dei rivoltosi e questo andrebbe tutto a favore del DPC...
Celine, che diavolo fai? Inizi a dubitare proprio ora di te stessa e di Eva?
Certo però che questa donna sembra così sincera... io non ci capisco più niente.
BASTA!
Mi stacco con eccessiva violenza dalle sue braccia che di nuovo mi avevano avvolta. Indietreggio sempre pi confusa, sempre più debole. Vedo i volti dei miei Fratelli incupirsi dalla preoccupazione, ma continuo a indietreggiare scuotendo lentamente la testa.
Di nuovo quella sensazione di vuoto, di niente.
-Ninna nanna, ninna oh, fai la nanna mia piccola Celine. Dormi dormi e fai bei sogni, pensa a me e dormirai fino a domani.- una dolce voce canta questa ninna nanna. E' la mia mamma, lo so, riconosco la sua morbida voce. Avevo di nuovo fatto un incubo bruttissimo: venivo rincorsa da dei Mutanti, ma più correvo e meno li distanziavo fino a quando uno di loro mi ha afferrata e mi ha addentato un braccio. Il dolore sembrava così vero che ho urlato svegliandomi in lacrime tra le lenzuola sgualcite.
E poi entra la mamma e si stende nel letto con me, abbracciandomi stretta stretta. Tra le sue braccia mi sento protetta e al sicuro, come se niente può farci del male fino a quando staremo così. I suoi morbidi capelli mi solleticano la fronte; inspiro forte il suo profumo di fragola e lentamente cullata dalla sua melodia mi riaddormento sognando del mondo ormai perduto.
Quando riprendo coscienza di me, mi rendo conto di essere distesa su qualcosa di morbido e che emana un leggero profumo di pulito. Lentamente apro gli occhi, ma la luce troppo forte e artificiale mi costringe a richiuderli mugugnando dal disappunto. Rotolo tra le lenzuola e, a pancia in giù, nascondo la testa sotto il cuscino.
Era tutto un sogno.
Non sono andata da nessuna parte, non ho incontrato nessun Nate, nè una fantomatica pseudo madre in lacrime in una pseudo fortezza che ribolliva di ribelli assetati di sangue, del sangue della DPC. Niente Mutanti, niente di niente, solo uno stramaledetto incubo. Sono distesa nel mio letto nella mia stanza all'interno della DPC, tutto sotto controllo, tutto normale. Oggi come sempre ci sottoporranno a prove e poi ci alleneremo.
Devo alzarmi, non sono accettati i ritardi di nessun genere. Ma il letto è così comodo... troppo comodo. Decisamente troppo. Non me lo ricordavo così dannatamente comodo, sarà la stanchezza a tirarmi un brutto scherzo?
-Celine?- e adesso chi è che rompe? Ma più che altro che ci fa qualcuno... qualcuno del sesso opposto al mio, in camera mia??
-Mmmmmh- giuro ci ho provato ad emettere un suono decente, ma è il meglio che sono riuscita a fare.
-Ehi, come ti senti?- come mi sento io? Semmai come ti senti tu! Ti senti improvvisamente donna chiunque tu sia?
-Celine, su dai, non fare la pigrona e alzati. Prima mi hai fatto prendere un colpo quando sei svenuta così in corridoio..- Alt! Che ha detto? Svenuta? Io? Ma che ca....
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Celine. Storia di un esperimento
Science FictionIl mio nome è Celine, esperimento scientifico geneticamente modificato creato in un laboratorio ad alta tecnologia. Lo scopo della "DPC" (Dipartimento Creazioni Paranormali) è quello di creare una nuova razza, superiore in forza ed intelletto per il...