Capitolo 6_provvedimenti

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"Dunque Emma, tu saresti la figlia di Helen e Jason?" Mi domanda Clara, la madre di Alice e Jake.
"Sì, non sapevo li conosceste..."
"Helen ed io eravamo amiche al liceo ma alla fine ci siamo perse per strada, non sapevo che fossi sua figlia."
"Quindi anche lei è di Orlando?"
"Sì."
Clara è molto solare proprio come i suoi figli e da come parlava di mia madre, sembra che la mia permanenza di due giorni a casa dei Matthews le abbia aiutato a riallacciare i vecchi rapporti liceali. Infatti Clara e mia madre Helen erano amiche al liceo ma a causa del trasferimento di Helen nella penisola di Olympia per amore di mio padre le ha fatte perdere per strada...ed ora eccole, il marito della cara amica di mia madre cura la mia depressione e le due finalmente si riparlano...sembra che dopotutto questo abbia portato a qualcosa di buono.

Da qualche ora è iniziato il pomeriggio, e io mi trovo nel giardino dei Matthews a rilassarmi con un tè.
"Emma, cara, entra un attimo che Edward è tornato e vorrebbe farti un' ultima visita."
Mi dice Clara dietro le spalle.
"Sì certo, grazie Clara..."
Entro dentro e mi ritrovo il bel dottore dagli occhi dorati e i capelli biondii, beh, anche Clara è bella...ha i capelli con sfumature di bronzo lisci e gli occhi azzurri...come potevano non uscire ragazzi perfetti come Jake e Alice?
Entro e vedo che non è solo, c'è anche un uomo giovane con la barba ed entrambi portavano ancora il camice dell' ospedale.
"Buongiorno Emma, come ti senti?"
"Buongiorno dottore, mi sento meglio, un po' confusa ma meglio."
"Buono. Ora siediti che facciamo una visitina...come vedi non saremo soli, ti presento Jeremy Collen ed è uno psicologo pronto ad ascolarti, con lui ti potrai sfogare, parlare di tutto ciò che ti senti dentro e non hai il coraggio di dire."
"Piacere, dottor Collen"
Dico allungando la mano e lui sorridendo dice:
"Piacere."
Il dottor Matthews mi fa sedere su una sedia e mi fa la solita visita standard. "Tutto regolare"
Poi fa un cenno al dottor Collen e così lui si alza dalla poltrona in cui era seduto e viene verso di me dicendo:
"Bene, signorina Green ora mi segua e si sdrai sul divano, intanto Edward ci lascia da soli."
Io faccio ciò che ha ordinato e lentamente mi sdraio.
Dopo un minuto, il dottor Collen mi raggiunge e si siede di fronte a me.
"Prima di tutto come ti senti?"
"Bene..."
"Intendo spiritualmente non fisicamente"
"..."
"Di cosa vuoi parlarmi? Puoi dirmi ciò che vuoi, le tue sensazioni, una qualsiasi cosa ti venga in mente, quest'ultima la devi svuotare...Perché vedi, io ho visto molti casi simili al tuo e ti assicuro che lo sfogo è la miglior cosa che ci possa stare."
"Va bene... mi sento vuota sinceramente. Ogni notte sogno la me da piccola quando ero felice. Sono passati 10 anni e sento che io quella felicità non l'ho mai provata. Insomma, ci sono quei deficienti che ogni singolo giorno mi picchiano, insultano mi fanno sentire una merda vivente e come se non bastasse non ho amici che mi rendono la vita più facile a scuola, o meglio ora, ne ho una, Alice che sento già di voler bene. Ma non è questo il punto. Lei sa cos'è l'omertà no? Ovvero quando tutti sanno e nessuno agisce...beh, nessuno ha mai pensato 'oh, ma sta povera ragazza non dev'essere aiutata?' Lasciano fare ed io sto lì a sopportare tutto in silenzio mentre dentro urlo. Una gabbia senza via d'uscita. Io ad un certo punto ho pensato che preferivo morire piuttosto che rimanere in vita chiusa dentro una gabbia perché quella non è vita. Lo so, è folle e sinceramente non bisognava ricorrere a tanto ma ero totalmente esplosa. Vede, io non ambisco a molto, sono di una famiglia umile ma con principi sani ed io non sono la tipa che va a denunciare di qua e di là e non voglio che gli altri si preoccupino per me..."
"Quindi questa situazione ti dà fastidio?"
"Più che altro mi sento a disagio...però sono grata per ciò che il dottor Matthews, lei, i miei genitori e tutti coloro che mi stanno aiutando a superare ciò che sto passando ma allo stesso tempo ho paura che appena.metterò il piede fuori da questa casa, tutta la pace che sento ora....svanirà!" Dico piangendo.
Continuiamo a parlare per un'ora circa e credo di essermi liberata da un enorme macigno che mi portavo appresso da molti anni.
Jeremi Collen si è unito al padre di Jake per pranzare e io da dietro la porta sento qualcosa del tipo "Freud dice proprio questo: se Emma si chiude in se stessa è perché non vuole che gli altri provino le sofferenze che ha passato lei..." e altre cose di cui capivo ben poco.
Poco dopo, mi raggiungono entrambi e con loro viene anche Jake, che si siede vicino a me con un sorrisetto sul volto, il suo sorriso perfetto con le fossette.
"Emma...abbiamo fatto un analisi di tutto e pare che tu sia in grado di poter tornare alla vita reale...il tuo fisico è a posto e la tua mente ricomincia ad avere una stabilità. Però certo, dovrai andare una volta alla settimana dal dottor Collen che ti seguirà finché non si potrà considerare completato il tuo comportamento e parlando con tuo padre, beh, lui non vuole lasciare niente in sospeso e quindi ha intenzione di denunciare i tuoi bulli e visto che sembra determinato...ti consiglio di mettere per iscritto nome e cognome di tutti." Dice il dottor Matthews ed io rimango perplessa, guardo Jake che con felicità dice:
"Non sei felice? Finalmente è tutto finito...anzi no, sarà un tuo nuovo inizio!!" Ed io, lo devo ammettere rimango entusiasta.
"Partirai domattina, passerà a prenderti tuo padre."
"Quindi immagino che ora devo andare a preparare la mia roba, va bene...comunque volevo ringraziarvi in anticipo per ciò che avete fatto per me...signor Matthews e signor Collen per avermi assistito, Alice e la signora Matthews per avermi praticamente fatto da badanti e in particolar modo te, Jake, per avermi salvato la vita....a.quest'ora, se tu non fossi intervenuto, solo Dio sa che fine avrei fatto." Dico mostrandomi sinceramente grata.
"Di niente, Emma...spero veramente che la nostra diventi una bella amicizia ed Alice, beh...lei si è già affezionata a te."
"Anch'io mi sono affezionata a lei..."
Jake si offre di seguirmi in camera e di aiutarmi a preparare le cose. Poco dopo, Alice ci raggiunge rimaniamo a parlare fino a tarda serata.
La mattina dopo sono pronta a partire...sono le 7:00 a.m. e quindi né Jake e né Alice sono ancora andati a scuola. È martedì. Sulla soglia della porta do una stretta di mano ai signori Matthews mentre Alice mi abbraccia teneramente mentre quando mi ritrovo di fronte a Jake, lui mi sorride ed io ricambio con un sorriso altrettanto solare e ci diamo una forte stretta di mano per segnare la nostra forte amicizia. Poi ci abbracciamo. Lui mi bisbiglia "abbi cura di te, noi tanto ci sentiamo in contatto...mentre dormivi ho registrato il mio numero sul tuo telefono. Mi chiamo 'Jake'"
Io con voce tremante gli dico "grazie ancora, di tutto!"
E lui mi dà un piccolo bacio sulla guancia. E poi ripeto la stessa frase ad alta voce e poi con i loro volti sorridenti, guardo fuori e metto il primo passo verso la mia nuova vita.

N. A. Okok, solo io alla frase "nostra grande amicizia" ho pensato " FRIENDZONE"? Vi prego ditemi che non sono stata l'unicaaa.

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