Capitolo ventotto.

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La mattina dopo mi sveglio grazie al sole. Mi stropiccio gli occhi e sbadiglio leggermente: sembro quasi una bambina.

Mi alzo, mi vesto ed esco dalla piccola capanna.

Noto giusto Felixa che si è messa un abito tutto bianco e leggero. Menomale si è coperta il patto. I capelli sono sorretti da una stecca di legno, in modo da bloccare i capelli all'indietro. Ai piedi porta dei sandali dall'aria antica.

-Buongiorno.- Le sorrido e lei mi fa segno di tacere. La guardo torva.

-Se loro si svegliano non vado da nessuna parte. Sveglia la copia di Belzebú e andiamocene.- Bisbiglia, prendendosi lo zaino.

Allora senza fiatare vado a svegliare il demone che anche mentre dorme sembra rigido e composto.

-Bss...Gredol, dobbiamo andare muoviti !- Bisbiglio scuotendolo, e lui apre immediatamente gli occhi.

Esco dalla capanna ed io e Felixa aspettiamo il gemello del consigliere più composto degli inferi, che fa la sua comparsa dopo pochi minuti.

Sembra aver capito che dobbiamo fare silenzio assoluto e cammina a passo felpato, non facendosi notare. Raggiungiamo in un batter d'occhio il bosco.

-Ragazzi non ci credo !- Dice d'un tratto Felixa. -Mi mancano da morire i suoi occhi grigi e la sua dolcezza...peccato che era sempre così diabolico e cattivo...- sussurra l'ultima frase.

Mi giro di scatto. -Come prego ?- la guardo come se avesse bestemmiato.

-Ehi, tu lo sai meglio di me chi è il più assetato di sangue agli Inferi.- Dice ovvia.

Guardo Gredol in cerca di spiegaIoni.

-Belzebú il lento.
Apollion il terribile.
Belial il sanguinario.- Recita il demone guardando dritto davanti a se'. -Non è di certo per simpatia che Lucifero scelse loro all'alba dei tempi. Un po' per lealtà e un po' perché erano gli unici che ai tempi erano assetati di sangue e di vendetta come lui, ma sempre molto più ragionevoli. Scelse loro come Consiglieri Supremi perché erano gli unici che avrebbero preso decisioni consone e spietate al contempo. Gli intoccabili erano il terrore degli Inferi, quasi ai livelli del Re. Quando camminavano per i corridoi del castello, tutti tremavano. Erano spietati in tutto e per tutto.
Belzebú il lento preferiva uccidere le sue vittime in modo calmo e paziente. Si divertiva da morire. Alle volte passavano mesi prima che la vittima perdeva la vita.
Apollion il terribile invece...era veramente terribile. Sfruttava la longevità dei demoni, per trarre vantaggio nelle loro sofferenze. Anche lui lentissimo, tagliava gli arti delle vittime e le trangugiava davanti ai loro occhi e dopo qualche giorno, dopo che la vittima si riprendeva, ecco che passava ad un'altro arto e così via, fin quando poi finiva sia gambe che braccia ed ecco che passava al cuore, strappandolo in modo così preciso da farlo battere anche fuori dal corpo. Mangiava anche quello...lo faceva con estremo gusto.
Belial il sanguinario, uccideva solo per il gusto fresco e dolce della morte. Quando camminava lui per i corridoi degli inferi, e tipo secondo lui non avevi una bella faccia, ecco che ti prendeva di peso e ti portava nelle zone più oscure del castello, dove nessuno, ha mai saputo cosa faceva alle sue vittime.
Duchessa, i vostri amici e vostro padre non sono come li conoscete.- spiega guardando sempre dritto.

Sono rimasta letteralmente senza fiato.

Non...non avrei mai e poi mai pensato che i Consiglieri fossero così diabolici e perversi.

Infiltrata nel cuore. (Inm2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora