Capitolo trentacinque.

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Sono trascorse due settimane dall'arrivo di tutti ormai.
Beh, inutile dire le facce dei Consiglieri non appena hanno visto Reja e mio fratello, impagabili.
Mia madre era una sorta di leggenda qui agli inferi, quindi tutti i demoni erano alquanto sconcertati nel vederla e hanno ascoltato la storia con emozione e curiosità, facendo poi tantissimi commenti, tutti positivi, tra di loro.

Questi giorni però li vedo molto caotici. Lucifero mi obbliga a fare tanti di quei lavori per gli Inferi che ormai non ho il tempo nemmeno di respirare, mentre lui scompare chissà dove per ore.
Nemmeno vedo Seraphin più di tanto, l'ultima volta le ho presentato mio fratello e se non fosse stato per Hayden che l'ha subito portata via, gelosissimo, allora credo che lo avrebbe stuprato da un momento all'altro.
Ho provato a cercarla, ma invano, e quando riesco a scorgere la sua figura, ecco che va nel panico e mi liquida usando scuse banali.
Persino i Consiglieri e le famiglie mi evitano pienamente e se non fosse per Wladimir, Reox e Clara, credo che morirei di solitudine.

Inoltre ho provato a chiamare Sam qualche giorno fa, volevo vedere come se la spassava ma non è scesa.

Ma perché tutti mi evitano ?!

Adesso sono in un ufficio creato a posta per me, con mia madre che mi da una mano a smistare alcune migliaia di umani nei rispettivi gironi.

-Guarda questo quanti peccati. Si vede che non aveva un cazzo da fare nella sua vita.- Ridacchia mia madre guardando la cartella di un umano.

-Quindi dove lo mettiamo ?- Domando non staccando gli occhi dai numerosi fogli sulla scrivania fatta in argento puro con numerose pietre preziose incastonate sopra.

Lucifero e la lussuria.

-Settimo girone, primo cerchio, per...facciamo 70.000 anni, poi lo spostiamo nei tre girone dedicati agli incontinenti e li facciamo 10.000 anni ciascuno.- Detto questo, passa il foglio a me, che timbro e metto al mio fianco, in una pila lunghissima.

-Non ne posso più.- Sbuffo, alzando lo sguardo e abbandonandomi sullo schienale della poltrona.

-Avanti tesoro, che saranno mai ottomilaquattricentoundici anime da smistare ?- Ridacchia lei.

-Ma io vorrei tanto sapere cosa diamine è passato per la mente di Lucifero dare una vacanza al tizio che smista le anime.- Sbotto.

-Forse perché sono millenni che non si alzava da quella sedia ?- Fa' lei ovvia.

-Lo so ! Ma quanto vorrei fosse qui !- Sbuffo.

Come se tutte le mie preghiere si fossero avverate, ecco che la porta si apre e fa il suo ingresso quel piccolo uomo pelato e barbuto, che come se fosse una macchina prende tutti i figli delle anime e se ne va, andando via.

-Ma cos...- Sussurriamo io e mia madre all'unisono, guardando la porta che ha appena varcato il piccolo ometto che somiglia quasi ad un elfo.

Poi ecco che si affaccia Lucifero sul l'uscio della porta. -È voluto tornare, strano. Dice che il mondo che conosceva si è rovinato e preferisce mille volte lavorare. Lucia, non cantare vittoria, oggi scenderai nei bassi fondi con Hayden e Wladimir. L'ex generale ti dirà cosa devi fare.- E detto questo si defila immediatamente Lucifero e nemmeno il tempo di rincorrerlo e chiamarlo che già è scomparso.

-Mi farà impazzire !- Sbotto facendo una faccia disperata.

-Avanti tesoro, vedi che il duro lavoro verrà sempre ripagato.- Dice mia madre con una strana luce nei suoi occhi, mentre con un sorriso beffardo se ne va.

Mi correggo: tutti mi faranno impazzire !

-Lucia andiamo.- Sbuca Wlad dal nulla che mi porta a spaventarmi e a cacciare un piccolo e stridulo urlo.

Infiltrata nel cuore. (Inm2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora