Epilogo✔

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Quel mattino dopo la festa della sera scorsa, mi alzai molto presto: il branco dormiva ancora e solo le sentinelle mattutine pattugliavano il territorio, ma non appena mi videro, mi riconobbero e mi lasciarono andare per la mia strada. Mi ero di nuovo svegliata senza Omund accanto, mi sentivo a disagio senza di lui accanto, ma non sarei tornata insieme a lui. 

Il Consiglio del branco forniva vestiti da esseri umani per i licantropi che dovevano andare nel territorio umano, quindi riuscii a trovare qualcosa da mettermi una volta tornata umana e iniziai a camminare verso la fine della foresta. Era da tanto che i miei piedi nudi toccavano la terra e ormai si erano abituati a non aver più le scarpe. 

Dopo qualche ora di cammino, finalmente uscii dalla foresta, trovando la mia vecchia casa davanti ai miei occhi. Un uomo dai capelli grigi e lo sguardo spento era seduto sulla veranda mentre puliva il suo fucile da caccia con una gamba ferita, fasciata. Quando notò la mia presenza lontana, alzò lo sguardo e mi guardò. I suoi occhi si sgranarono di colpo e il fucile gli cadde dalle braccia, mentre le sue gambe trovarono subito la forza di alzarsi in piedi e iniziare  camminare verso di me. 

"Allison..." sussurrò con voce strozzata, mentre io sentii un groppo in gola e iniziai a  correre verso di lui: l'uomo che mi aveva cresciuta per tutto quel tempo trascorso nel mondo degli esseri umani. 

"Nonno..." sussurrai per poi sentirmi circondata dalle sue braccia calde e morbide, sentendo i suoi singhiozzi per il pianto e il suo odore di sigaretta per tutti i vestiti. Mi era mancato, molte volte credevo che non lo avrei mai più rivisto in vita mia, ma ora era lì davanti a me. 

"Dobbiamo parlare." Dissi

"Sì! Certo che sì! Dove sei stata? Ti credevo morta!" Rispose lui, spostandosi per lasciarmi entrare in casa. 

"Sediamoci in salotto." Dissi tranquillamente, facendomi largo in salotto. Non era cambiato nulla in casa mia: mio nonno non aveva spostato nulla di un solo centimetro e l'odore era rimasto sempre lo stesso.  Iniziai a guardarmi intorno e poi salii le scale che portavano in camera mia; anche quella non era cambiata e il mio cellulare era ancora sul letto da quella sera. Nessuno lo aveva toccato...

Lo accesi e notai che molta gente mi aveva scritto in mia assenza, ma nessun messaggio da parte di Amy e Lilly... loro non vi erano più...

Mi feci forza e tornai in salotto, sedendomi su una poltrona, mentre mio nonno mi aveva preparato un buon tè caldo. Lo bevvi a sorso piccoli, mentre lui rimase in silenzio, in attesa che dicessi qualcosa. 

"So cos'è successo a mamma." dissi, "So chi fosse mio padre. Finalmente l'ho scoperto. non sono stati i lupi a divorarmi, ma sono stata io a conquistarli." 

E da lì, iniziò il mio racconto di tutto quello che mi era successo in quei mesi dove ero scomparsa dalla faccia della terra, senza lasciare tracce. Mio nonno sapeva che mia madre fosse diventata un lupo, ma fino a quel momento non aveva mai saputo che era morta subito dopo avermi lasciato a lui. Raccontai di Omund, Sheila, Nick, Kira, Light, Mooner, Magii, Lunaris e tanto altro, senza tralasciare un solo dettaglio. Quando ebbi finito, notai che era già quasi l'ora di pranzo e mio nonno non si era distratto un solo secondo. 

"Ti cucino qualcosa." Disse lui, andando verso i fornelli della cucina, ma il lo bloccai prendendolo delicatamente per un braccio. 

"Nonnino, sono venuta qua per farti sapere che stavo bene e per sapere come stavi tu... e per dirti addio." Dissi, evitando il suo sguardo, "Il mio mondo non è quello degli umani, non lo è mai stato." 

"Lo so." Rispose lui, sorprendendomi, "Gradirei se tu rimanessi per lo stufato di cervo però... ti piaceva tanto da piccola." 

Alzai lo sguardo e gli sorrisi, annuendo per poi osservarlo mentre cucinava e ascoltava ancora le mie storie. 

"Verrò a farti visita quando posso, promesso." Dissi, mentre versava il cervo nel mio piatto. 

"MI fa piacere, l'importante è che tu sia felice. Ormai hai quasi diciotto anni; sei libera Allison." Rispose lui, "E sono fiero di te."

"Oh nonno, ti voglio bene!" Urlai, saltandogli addosso e sentendolo ridacchiare affettuosamente. 

"Allison, vivi la tua vita." Disse in fine e poi afferrai il mio piatto e divorai il cibo.  Una volta finito di mangiare, lo guardai e sorrisi, tornando lupo nel suo salotto, in modo che avrebbe sempre riconosciuto la mia forma da lupo. 

Il Nonno mi sorrise, aprì la porta di casa e io finalmente uscii, tornando nella foresta, dove il mio branco mi aspettava, dove la mia nuova famiglia mi voleva vicina. 

FINE

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