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Se ricordassi il giorno, il momento esatto in cui quel tarlo entrò nella mia testa ve lo descriverei dettagliatamente, dopotutto come non potrei farlo. Eppure no. Perchè?
Perchè non esiste un giorno in cui ti ammali di anoressia, non esiste.
Parlo di due anni fa, ma mi sembra di essere in questo limbo da sempre.
Potrei identificare un mese, parlo di novembre 2013, ma nulla più.
É in quel momento in cui tutti gli eventi, i pensieri si tramutano in un'affermazione che può sembrare impossibile da collegare ad un disturbo alimentare essendo usata anche da persone completamente sane.
Così innocua, così stupida volendo, eppure quando nella tua mente inizia a balenare l'idea che "se dimagrissi un po'..." è la fine.
E così dal giorno dopo si diminuisce qualcosina, innocentemente.
"Mamma oggi niente biscotti, hai i cereali?" "Per me un cono con una pallina al limone" e così via.
Ricordo che all'inizio erano cose minime, non guardavo neanche le calorie, mi lasciavo guidare dai luoghi comuni per cui "le tagliatelle al ragù sono grasse" "le patatine fanno ingrassare"... E questo non fece sicuramente insospettire i miei. Dopotutto ero sempre stata una buona forchetta e vedermi messa un po' a regime non ha fatto che piacere a mia madre e mio padre.
In ogni caso erano pensieri leggeri, nulla che influisse duramente sulle giornate.
Finchè...

Volevo Soltanto L' Abbraccio Del MareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora