XI

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Come ho precedentemente detto, volendo ricordare i miei pensieri, la mia mentalità durante il ricovero... Non mi ci riconoscerei.

O almeno, in parte.
Tutt'ora mantengo l'idea di fare le cose "per far contenti gli altri".
Tutt'ora, se i medici mi chiedono qualcosa, mi propongono qualcosa... Lo faccio per loro, per levarmeli di torno.
Lo faccio per i miei, per mia madre soprattutto, per renderli un po' fieri di me.

È un pensiero che man mano si è tramutato in una convinzione.
Ormai così mi comporto anche con le altre persone.

Faccio un po' tutto... Per gli altri.

Questo, ovviamente, ha abbassato la mia autostima. La concezione che avevo di me, già bassa a prescindere, si è limitata ancora di più.

Invece, in cosa non mi riconosco rispetto a 'quel' passato?

Rispetto alla mia concezione di malattia. Rispetto ai pensieri malati, alle fisse mentali.

"In meglio, chiaramente. Sarà migliorata... Dopo il ricovero..."

...
Nel capitolo precedente ho esplicitamente detto "Non mi guariranno rimpinzandomi di cibo".

Ecco, per me il ricovero è stato solo questo.
Nella struttura in cui ero, era tutto così.
Avevo un minimo di supporto psicologico... Ma era solamente incentrato a farmi accettare tutto quello che DOVEVO accettare stando là dentro.

Soprattutto, là dentro non potevo assolutamente controllare nulla.

Allora... Bhe, si può dire che abbia recuperato appena uscita.

Ho iniziato a contare le calorie assiduamente, farmi schemi mentali, cercare ingredienti e valori nutrizionali.

Perchè?
Perchè non volevo più aumentare di peso.

Ero uscita dal ricovero, stavo bene. Perchè aumentare ancora?
Non avrebbe avuto senso.

E appunto, se avessi continuato a mangiare come quando ero dentro... Sarei cresciuta ancora.

Quindi, ignorando raccomandazioni dei miei, degli stessi medici ecc... Iniziai a fare di testa mia.
Di nuovo.

Ma peggio.

Volevo Soltanto L' Abbraccio Del MareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora