Normalmente non avrei dato retta a quella pettegola di Antonietta, ma una notizia così forte come quella della morte di Cao andava appurata. E c'era un solo modo per farlo senza rischiare che il quartiere intero mi ridesse dietro: andare alla fonte della chiacchiera, al pozzo senza fondo da cui sorgono tutte le storie, alla base segreta (neanche troppo) dei sovversivi della verità. Dovevo andare da Salim.Non riuscivo ancora a crederci: Cao era morto.... ed era morto ammazzato!! Qualcuno aveva ucciso Cao! Continuavo a ripertermelo mentre andavo spedito verso il negozio di Salim
Certo che era veramente strana la vita. Pochi giorni prima incontri una persona, ci perdi un pò di tempo a chiacchierare, bevi insieme un chinotto, che a me fa schifo, ma rifiutare pareva brutto, e poi, all'improvviso qualcuno te lo fa fuori, secco, morto, bam! Ma poi perchè dovevano uccidere Cao, che c'entrava lui con questo universo? Cao era più innocuo di un neonato. Era arrivato in Italia 8 anni fa dalla Cina per realizzare il suo sogno: voleva aprire un chiosco di spaghetti cinesi, una cosa a cui non aveva ancora pensato nessuno, come ripeteva spesso, perchè "tutti voLiono ListoLante" diceva. "Io no, io apLiLe piccola casa stLada! PeSSona viene e chiede PPagheti, io cucina oLa e poi lui manCia". E infatti aveva aperto una specie di chiosco di spaghetti cinesi. Solo che non poteva cucinarli in strada, allora aveva dovuto fare una mezza marcia indietro e aprire un ristorante piccolo, una specie di take away con due tavolini dove volendo, se accettavi di mangiare con la forchetta di plastica e di sentire il polso appiccicarsi al tavolino su qualche resto di salsa, allora potevi anche consumare lì per lì. E poi da questo ristorante portava gli PPagheti che le peSSone ordinavano, direttamente al chiosco per venderli. Poi dopo qualche mese si rese conto che era un passaggio inutile, che faceva solo perdere tempo a tutti e quindi chiuse il chiosco e tenne il ListoLante. Come avevano fatto tutti prima di lui. E anche dopo. Nel frattempo siccome non poteva continuare a paLLare che si capiva solo lui, si era iscritto ad un corso di italiano per stranieri dove aveva conosciuto Lian, un piccolo fiore di loto appena sbarcata in Italia, giovane e delicata, ma ostinata e arguta. Lian aveva capito che doveva imparare subito l'italiano e quindi si era messa a studiare sodo.
Cao fu un incidente di percorso che le fece conoscere l'amore e altre cose, fra queste il matrimonio, il ristorante e una vita tutta diversa da come se l'era sognata. Ma erano così belli e felici insieme...