Capitolo 25

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POV'S GREGORY
Mi svegliai subito dopo aver fatto lo stesso identico sogno di ieri. "Non capisco cosa significhi. Chi sarà l'uomo in lontananza?" Mi guardai intorno e, vedendo Camille accanto a me, ricordai la stupenda serata trascorsa insieme.
-Sei la stella più bella che sia mai caduta nel mio cuore...- le sussurrai all'orecchio.
Si rigiró nel letto mugolando come una gattina.

Mi alzai per andare a sgranchirmi le zampe. Uscii di casa e presi una bella boccata d'aria fresca: si sentiva il ruscello in lontananza che scrosciava sul suo corso, le rondini cantavano al nuovo giorno e il fresco vento galleggiava sui rami degli alberi. "Una giornata perfetta per una corsa."

Non appena cominciai la trasformazione, sentii una sensazione sublime: il mio pelo sembrava più luminoso ed i miei occhi erano diventati un misto tra il giallo e il rosso.
-Mia dea! Cos'è questo mio improvviso cambiamento?- dissi rivolto al cielo.

Non ricevendo alcuna risposta, iniziai la mia corsa verso il ruscello.

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"Uff! Che bella passeggiata! Il fiumiciattolo era rinfrescante come sempre e un bel bagno freddo era prorpio quello che mi serviva."
Stavo tornando indietro, quando vidi un'ombra scura dirigersi verso casa di mia nonna. Ingranai la marcia e iniziai a correre piú veloce di quanto avessi mai fatto, dovevo andare da Camille, questo era il mio obbiettivo.
Arrivai a casa e trovai la porta spalancata, corsi nella camera da letto e lei non c'era più. Era sparita nel nulla, le coperte sporche di sangue e la finestra ridotta ormai ad un cumulo di vetri rotti. "Dove sei Camille?!"

POV'S CAMILLE
"Dove mi trovo? Cos'è questo posto? Perché non riesco a vedere niente?! E questa puzza di zolfo?! Possibile che sia.... E Gregory?"
-Gregory! Dove sei?! Gregory!- urlai spaventata.
-Qui non c'è nessuno per te.- rispose una voce.
-Chi sei tu? Perché sono negli inferi? Ridammi la vista lurido schifoso!-
-O la là, è così che si parla ad un parente? Spero che non baci il tuo amato lupetto con una bocca così lurida.- rispose la voce ridendo.
-P...parente? No! Non puoi essere tu! Maxus! Che cazzo vuoi?! Lasciami andare!-
-Non si fa così signorina- altra risatina- Ho saputo che hai conosciuto il tuo caro cuginetto. Dimmi, com'è stato scoprire di avere una spina nel fianco a scuola?-
-Vai al diavolo!-
-Ah ah ah ah! Facciamo una cosa- si stava avvicinando troppo a me- io ti tolgo questa benda, così potrai far vedere i tuoi fantastici occhi al tuo caro zietto.- disse e mi tirò via la benda.
Lo guardai dritto negli occhi con uno sguardo di odio profondo.
-Magnifici! Quei tuoi occhi rosso sangue sono la dimostrazione del tuo vero potere. Sei una bomba che attende impazientemente di esplodere. Ed eccomi qui, pronto ad accenderti...-
-Che occhiali ridicoli che hai! Sono proprio da vecchio sai? Ah ah ah in tutti questi anni non ti è mai capitato di far una cosa chiamata "visita medica"?- non potevo niente contro di lui, mi restava solo il sarcasmo.
-O povera Camille, non arrampicarti sugli specchi. È tutto inutile. Ora mi spiace lasciarti, ma quel cagnaccio ti sta cercando ed io personalmente voglio andare a salutarlo. Ciao ciao- disse infine e scomparve nel nulla.

"Lurido Angelo della morte! Nervi saldi, nervi saldi! Ricordati Camille, cos'è successo di preciso? Come sono arrivata qui? Allora.... ricordo che mi ero svegliata non trovando Gregory al mio fianco, così mi alzai tranquillamente con un gran male in quella zona e mi diressi in bagno. Ero immersa nei miei pensieri su quella notte, quando di botto la porta si spalancó ed apparve l'unica persona che non volevo vedere in quel momento.
-Tu? Che ci fai qui?- chiesi e poi niente...

Giliard... ecco chi mi aveva rapita.... ma a che serviva portarmi qui?! Se avesse voluto usarmi, avrebbe potuto controllare la mia mente come aveva fatto con il Wendigo.... Non ci capisco niente. Però Maxus ha detto che Gregory mi stava cercando, devo uscire di qui è andare da lui! Ma come? In questa stanza non esistono porte!"

Ero in una stanza con le pareti ricoperte di mattoni scuri. Su una parete si trovava un tavolino con sopra una fotografia. Mi alzai da terra anche se invano, dato che mi aveva legato mani e polsi. Così incominciai a trascinarmi sul pavimento gelido per raggiungere quella foto.

Nella foto, Maxus teneva in braccio un neonato, Giliard, e accanto a lui, una signora sorrideva felice. "Aspetta un momento! Mamma? Che cazzo ci fa la mamma con quel rifiuto?!"

SOPRA MAXUS

Scuola Per "Diversi"  [REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora