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"Non giudicate secondo l'apparenza, ma giudicate col giusto giudizio"
(Giovanni 7:24)

Due giorni di pochi volti e sorrisi falsi, maschere ombrose dagli occhi perforanti, pronte a scattare e mostrare il proprio essere maligno nel momento giusto. Così la spiegazione di Michelle, ben attenta a svolgere la propria mansione in silenzio. Giustificata dalla posizione strategica dietro al bancone in mezzo alla mensa principale, poteva notare qualsiasi movimento e gesto ambiguo, come la mano di troppo stretta sul fianco di Jade da parte dei soldati, gli sguardi intimidatori degli 'insaccatori' (qualsiasi sia il loro ruolo oltre a essere sempre coperti di sangue), le poche donne che camminavano a gruppetto mostrando, con esagerata disinvoltura e fierezza, il proprio pancione.
E altro ancora, tutto contornato da un'atmosfera misteriosa e morbosa, come se Miracle fosse veramente immersa in una bolla esoterica impenetrabile nel profondo.

Anche Rick la pensava allo stesso modo, ma voleva essere certo che ci fosse veramente una minaccia per lui e la sua nuova famiglia.
Decise così di interrogare, con massima cautela come un solo sceriffo sotto copertura sa fare, i suoi compagni falegnami, ricevendo poche secche risposte.
"Lavoriamo e tacciamo, chiediamo e riceviamo, non ti è ancora chiaro questo?" sbottava il capo del settore.
"Abbiamo tutto ciò che ci serve per continuare: cibo, protezione, un tetto sopra la testa... Certo, come stile di vita fa schifo, ma meglio morire con una coscia di pollo tra le mani piuttosto che avere una testa di putrefatto che cerca di togliere la tua di coscia".
"Perché dici, allora, che fa schifo come vita se hai tutto a tua disposizione?" chiese Rick al tizio che aveva dato finalmente una risposta più riflessiva alle sue domande.

"Mah, ho dovuto adattarmi a malavoglia a questo...a tutto, insomma. Gregory avrebbe lasciato me e mio fratello in mezzo alla strada in stato di disidratazione se avessimo rifiutato di svolgere determinate richieste... anche se...siamo umani, diamine. Fortuna che sono ateo!".
"Ti stai incolpando per qualcosa? Hai la coscienza sporca?".
Il ragazzo, evidentemente terrorizzato per le possibili conseguenze nell'aver fornito troppi indizi, raccolse una manciata di travi di legno, ma prima di andarsene sussurró combattuto: "Gli uomini sono buoni coi vivi quasi quanto lo sono con i morti. Tutti. Nessuno escluso".

"Stai facendo amicizia, sceriffo Sherlock?" sghignazzó Michelle, avvicinandosi silenziosamente da dietro.
Rick si voltò verso di lei, avvolto da un profondo strato di inquietudine e con la mente pregna di dubbi per prestarle davvero attenzione: "Non sono tranquillo qua. Dobbiamo escogitare qualcosa".
"Quel Dylan è importante: l'arciere grezzone mi ha chiesto di parlarci e di controllarlo. Nemmeno il ragazzo sa del motivo per cui gli devo fare da badante. Non sei l'unico a tramare qualcosa".

Entrambi si voltarono verso lo scricchiolio della porta dell'ufficio aperta, verso il capo Greg che perlustrava, con modesta scrupolositá, ciò che aveva abilmente costruito e fortificato.
Con quale occhio vede la sua città? Quello buono o quello bendato?, si chiese Rick fissandolo, frustrato dalla mancanza di prove; pareva che la dura realtà lo avesse privato della sua posizione illustre di sceriffo-detective.
Perché faticava a scavare nell'animo di quell'uomo corazzato da uno splendido sorriso glaciale e dall'occhio tagliente come lama ma accogliente? Era veramente il capo di una Miracle ospitale per proliferare una nuova vita? O nascondeva qualcos'altro sotto alla benda, un segreto troppo macchiato di atrocità?

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Michelle decise di perlustrare tutta la zona recintata al calare della notte.
Dopo aver ascoltato a sufficienza i respiri sognanti e il russare delle persone intorno alla sua branda, si sistemò il coltellino svizzero di Carl dentro agli stivali ed uscì dallo spogliatoio.

Strisció sui muri a passi felpati, il cuore martellante come unica compagnia.
Non si prese la briga di ficcanasare nelle stanze in cui c'era stata per un motivo o per l'altro, ma si diresse spedita in quei tre capannoni allineati e sbilenchi posti davanti al punto della recinzione più lontano della palestra.

Per poco non inciampó su un soldato dormiente, appisolato per terra davanti al portone centrale. Per tutta sicurezza gli sferró un calcio sulla nuca, facendolo svenire. Il capanno alla sua destra era ben illuminato, e un debole schiocco di pelle contro pelle le fece rizzare i peli sulle braccia, facendole già presagire qualcosa di strano.
Come cazzo entro? pensò frustrata, non volendo farsi sgamare o andare incontro a morte certa. Fece un mezzo giro intorno all'edificio, la mente fredda pronta ad accogliere possibili immagini shock su chi o cosa ci fosse all'interno. Trovó una fessura all'altezza degli occhi e si accinse bramosamente a guardarvisi dentro.

Per poco non le sfuggì un sussulto terrorizzato. Perché di terrorizzante ce n'era in quella stanza, quanto di più simile a quel sentimento incontrollato di sgomento di fronte alla propria fobia, e quindi il primo meccanismo di difesa in atto è la fuga. Di certo la si allontana fisicamente ma la mente è assorbente e stronza, proiettando immagini su immagini ogni qualvolta si associa a quella fobia-ricordo.

Ed è così che Michelle passò il resto della notte, soffocata dai flash di quei pochi secondi in cui aveva posato l'occhio dentro alla fessura. Raramente cedeva agli stati d'animo, (non era mai stata una ragazza piagnucolona e sentimentalista) ma lo stress e lo shock di quei mesi turbinanti l'avevano sopraffatta.

Si infilò la testa sotto al rubinetto aperto, l'acqua ghiacciata che scorreva dai capelli annodati alla bocca ansimante, sperando così di resettare mente e cervello.

Ed era ciò che avrebbe voluto fare Daryl un volta uscito dal capanno, il manico della mazza chiodata grondante di sangue e lembi di pelle.

"Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla Terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male"
(Genesi 6,1-8)

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ANGOLO SCRITTRICE
Mi rivolgo principalmente alle fans di Daryl: non portatemi in pasto agli zombi, ho intenzione di distaccarmi dal carattere originale del personaggio per esplorarne di nuovi. Niente Merle come fratello ma Dylan (immaginatevi un O' Brien come aspetto fisico ed età), niente qualità da uomo di cuore, niente amico prediletto di Rick e via dicendo...
Se siete curiosi di scoprire cos'è successo dentro quel capanno e se non avete commenti/critiche ----voltate pagina >>>

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