Figli della Risurrezione

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"Neanche possono più morire perché sono simili agli angeli e son figli di Dio, essendo figli della risurrezione"
(Vangelo secondo Luca)

Il piano di Michelle era semplice se spiegato in questo modo in una determinata realtà: trascorrere il resto di quello che rimaneva da vivere alle isole Bahamas, attraversando la Florida da Atlanta a Miami.

In seguito al fatidico attacco alla CDC, i governi sopravvissuti nazionali vollero trasferirsi nelle isolette circostanti, con l'illusoria speranza di ricominciare abbracciati dal solo mare. La stragrande maggioranza non riuscì nell'impresa, massacrati di botte dalla folla rabbiosa, troppo irrazionale per elaborare qualunque alternativa di vita.

Michelle non aveva dunque idea di cosa potesse trovare una volta arrivata nell'isola. Villaggi? Civiltà? Il nulla? Non-morti in procinto di suicidarsi dagli strapiombi?

Fatto sta che quello scaltro piano era l'unica soluzione attraente: un luogo lontano dalla terraferma, protetto dal solo mare, solitario, ricco di vegetazione e dunque di creare, proliferare, generare una nuova vita.

"Avrò visto mille volte 'Lost', mi sarò fatta influenzare troppo, ma credo sia il Paradiso perfetto per me. Hai fatto la scelta giusta. È il mio obiettivo, mai fermarsi. Camperó di banane in una casetta di legno di merda, ma sempre meglio trasformarsi in cannibali" continuava a pensare razionalmente Michelle, un peso di responsabilità che gravava a ogni momento di scetticismo, specialmente ora che stava trascinando con sé altre persone desiderose di cambiamento, e con una speranza che faceva da Messia.
A volte la speranza porta in strade ombrose di cui non si esce sano.

"Usciremo dal retro, e attraverseremo il bosco di fianco all'autostrada in direzione Florida. Sicuramente lì ci saranno macchine abbandonate con qualche goccio di carburante. Una volta preso il veicolo, se tira fino a Miami attraversando Jacksonville e tutta la costa est senza passare per Orlando, dovremmo farcela in poco meno di due giorni" spiegò Rick la mattina dopo, gli occhi gonfi di stanchezza incollati sulla mappa miracolosa.
"E se il nostro veicolo decidesse di abbandonarci a metà strada? E se non trovassimo più mezzi, come e quante possibilità ci saranno di uscirne vivi da questo viaggio?" chiese Michelle, disinfettandosi la ferita sul polpaccio per poi avvolgerlo in una garza pulita.

"A piedi ci vogliono circa 8 giorni, facciamo 10 per i pericoli che potremmo incombere. Le probabilità di sopravvivere indenni si abbassano notevolmente" si rabbuió lo sceriffo, "intanto preghiamo di trovare un mezzo".
"La volete smettere con questo attaccamento alla fede? Non ci serve pregare, ma agire e combattere per i propri obiettivi. E se io dovessi trovarmi in pericolo, non piangerei Dio ma reagirei con i denti e le unghie".

"È tutto pronto. Andiamo?". Quella mattina Jade si era lavata e tamponata delicatamente la moltitudine di lividi, trattenendo i gemiti e la voglia di spaccare qualcosa. Era appena uscita dall'incubo. Grazie a loro.
E lei era in debito, perciò doveva gettarsi alle spalle il ruolo passato e sbocciare nella donna coraggiosa tanto rispettata da Michelle.

Accanto alla porta sul retro erano allineati degli zaini carichi di medicinale, alimenti e armi (trafugate dalla centrale di polizia della contea).
Carl si stava sistemando il fucile sulla spalla, il volto in tensione.
Michelle gli diede una pacca, facendogli scivolare il fucile: "Attento alle tue chiappe, là fuori".
"Se ti sto ancora parlando vuol dire che le chiappe me le sono salvate, senza il tuo appoggio" rispose con fermezza.

"Pronti?" chiese Rick, controllando la zona, "Quasi tutti sono a un centinaio di distanza, dovremmo avere la via libera per un bel po'. Armi pronte. Niente spari, o li attireremo".
Michelle trasse un profondo respiro, la mano destra premuta sul manico del pugnale. Era arrivato il momento, l'inizio del lungo viaggio.
Quel gruppo coraggioso e compatto non stava fuggendo dalla vita, ma cercava di non farla fuggire; avrebbero lottato, con le unghie e coi denti, proprio come sosteneva la ragazza, che esaló un altro sospiro quando lo sceriffo spalancò la porta, e si diressero silenziosamente verso la statale.

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La famosa autostrada denominata "L'A-morte" per le troppe uscite (e, dunque, traffico  ventiquattrore) era completamente gremita di veicoli abbandonati e vaganti. Rick ne contó un centinaio, tutti sparsi e quasi fermi, poiché non vi era nessuna attività vivente.
"E ora?" chiese Carl, affranto.
"E ora direi di fare casino con qualche auto in modo tale da attirarli tutti in un punto" propose Jade, gli occhi incollati al binocolo.
"Troppo rischioso, alcuni ci potrebbero vedere e di conseguenza seguire per tutto il viaggio. Inoltre le macchine rappresentano ostacoli di fuga" rispose Rick, sovrappensiero.
"Io dico di sparpagliarci: rompiamo qualche vetro di auto abbandonate sul ciglio della strada, così mandrie di vaganti possono raggiungere le fonti del suono, e nel mentre proviamo le auto centrali. Cazzo, qualcuna funzionerà!".

Michelle strappò il binocolo dalle mani di Jade e scandaglió tutti i veicoli, muovendosi a passi felpati appena fuori dal bosco che costeggiava l'enorme autostrada.
"Ti possono vedere! Vieni qua!" sibiló lo sceriffo, attento a rimanere nascosto tra i rovi.

La ragazza non lo ascoltò, decisa a trovare una soluzione da sola. Dopo la vicenda del bambino-zombie che la stava per mordere, si sentiva in debito e totalmente dipendente. Voleva dimostrare al gruppo di che pasta fosse fatta.
Vedere quel corpicino maciullato dagli occhi vitrei, privi di una vita che non poteva più godere, era stato insopportabile, straziante. Quasi non riusciva a riucciderlo. Provò per la prima volta ribrezzo e compassione. Ma quell'attimo di incertezza le si riveló fatale. Fu Carl ad arrivare in soccorso a porre fine alla sofferenza di entrambi.

Michelle camminò decisa per cento metri finché si imbatté davanti a un camper, apparentemente solido, parcheggiato in una piazzola libera. Le macchine, che probabilmente prima lo affiancavano, erano state spostate, onde creare spazio a sufficienza per la fuga. Spostate da chi? E perché nessuno era fuggito col camper, se quello fosse stato l'obiettivo?

Con la coda dell'occhio vide il suo gruppo avanzare furtivamente nella sua direzione e spaccare, nel mentre, i vetri delle macchine. I vaganti si destarono dal rumore improvviso e presero a muoversi disordinatamente verso le fonti del suono. Alcuni ma pochi, invece, si diressero verso di loro.

Michelle guardava impotente l'onda putrefatta. Le venne un conato per il troppo odore di putrefazione marcita al sole. Non si accorse di una zombie senza mascella che la prese da dietro tentando di morderla alla spalla.

La ragazza urlò terrorizzata, le diede una gomitata e se la scrolló di dosso. Tirò fuori il pugnale e glielo piantò nel cranio semiaperto. Cadde assieme a lei, tentando di cavare l'arma, ma questa era profondamente incastrata in qualche osso.
"Vaffanculo!" urlò impanicata, rialzandosi ansante e guardandosi intorno.
Non uno, ma dieci zombie stavano avanzando nella sua direzione.
Michelle aveva con sé un paio di pistole, ma nel suo subconscio l'ordine perentorio di Rick "non sparate" era fortissimo.

Dove nascondersi?
Un paio di vaganti la raggiunsero e l'agguantarono per le braccia. Michelle tirò due calci spaccando le ossa dei loro avambracci.
Un altro senza gambe l'afferró per la caviglia ma lei reagì spaccandogli la testa. Scivolò nei grumi di sangue e cervello, evitando un paio di mascelle chioccianti. Indietreggió velocemente, tirando pugni e calci ai suoi avversari.

Vide alla sua destra una scaletta e si arrampicó sul tettuccio del camper. Fortunatamente i vaganti erano impossibilitati nel compiere questa azione, e si riunirono ringhiando e gemendo sotto la scala.
Volti quasi simili per ferite e pelle grigiastra, chiazzata da qualche vena violacea scoppiata. Alcuni avevano persino la muffa tra lo scalpo, o pus nelle piaghe orribili.

Michelle vide il suo gruppo avanzare più in fretta, uccidendo i vaganti a suon di canne di pistole e coltelli, in una danza macabra sanguinolenta. Rick era il più violento, il volto totalmente inespressivo, come se fosse una cosa abituale.
Jade se la cavava abbastanza bene, inferendo coltellate a casaccio e scansandosi nel momento giusto. Dopo quel che parvero ore, gran parte degli zombie intorno al perimetro del camper furono uccisi.

"Forza, scendi! Ce ne andiamo!" gridò Rick, aprendo la portiera ed entrando per primo.
Michelle scese velocemente gli scalini e lo seguí a ruota, ma non appena mise piede sul primo gradino si ritrovò una freccia a due centimetri dalla tempia.

Un uomo sporco, dallo sguardo assassino, la stava fissando con la sua amata balestra ammaccata all'interno dell'abitacolo.
"Abbiamo visite" fu tutto quello che disse, prima di trascinare la ragazza e gli altri due amici dentro.

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