•Combatti i Morti, Temi i Vivi•

Unexpected

"È quello che esce dall'uomo che contamina l'uomo; perché è dal di dietro, dal cuore degli uomini, che escono cattivi pensieri, fornicazioni, furti, omicidi, adulteri, malvagità, frode, calunnia, superbia, stoltezza, invidia. Tutte queste cose cattive escono dal di dietro e contaminano l'uomo "
(Marco 7:20)

Pelle imperlata di sudore.
Ossa dei polsi e delle caviglie sfregati contro il cuoio.
Respiro affannoso.
Bocca e occhi spalancati rivolti al soffitto.

La ragazza si sentiva così irrecuperabile, al limite di sé in senso fisico e mentale, che avrebbe potuto benissimo lasciarsi andare.
Tira le cinghie, staccati gli arti e muori dissanguata. 
Una via sadica ma breve, uno sforzo doloroso soltanto. Avrebbe salutato mentalmente la madre, Cora, chiedendole finalmente perdono, e avrebbe riposato gli occhi, abbandonandosi ai piaceri della morte.

Ma perché pensava così egoisticamente? Davvero si voleva arrendere, dopo oltre un mese di sopravvivenza? Dopo aver stretto un patto di collaborazione amichevole con tre persone?
Il fatto era che si sentiva condannata su un piano continuo ondeggiante e pericolante, e dovunque posasse il piede non ne avvertiva la stabilità. 
Credeva di poter attraversare in lungo gli ostacoli, ma poi, se si sbilanciava, o rimaneva ferma impotente al punto di partenza o doveva fare i conti con un'andatura instabile perenne.

Poteva farcela, poteva raggiungere l'isola, poteva trovare pace interiore. Ma a che prezzo?
La mente disturbata di Michelle non si dava tregua, due coscienze poste in netta contrapposizione.
Com'era finita in questo delirio bipolare?
-Il nuovo mondo- rispose la coscienza adornata di arpa e alette angeliche.
-L'aver abbandonato tua madre in una fossa piena di cadaveri in fase di trasformazione- controribatté la parte vestita da diavolo.

La ragazza sbatté ripetutamente la testa sul cuscino, tirando in avanti le cinghie per immergersi nel dolore e per soffocare l'ondata di flash, in modo tale da prendere la via della lucidità.
"Aspetterò quel figlio di puttana. Gli taglieró la gola coi denti. Oh, sì, ahahha, la ragazzina stramba sa tirare fuori le palle" sussurró ridacchiando.
□
Dall'altra parte del rifugio, nella zona adibita ai dormitori, Rick attendeva impaziente Dylan. Suo figlio gli aveva raccontato ogni singola parola della rivelazione di Daryl, e vedendolo così terrorizzato aveva ceduto alla figura del padre sdolcinato che sparava cazzate per calmarlo.

Era ben diverso dal mentirgli su un litigio genitoriale o sul perché Babbo Natale non gli avesse portato il regalo desiderato.
Quel mondo superficiale, contornato da desideri, avventure, aspettative, agiatezza, tutto ben impachettato con cura, era stato sopraffatto.
Ora, niente moine. Niente bugie. Niente stronzate e bambinate.
Bisognava semplicemente aprire gli occhi. Svelare ogni singola cruda verità. Sporcarsi le mani. Crearsi una maschera da duro, spietato sopravvissuto. Al diavolo l'etica, il karma, il benessere interiore, il lusso materiale, il romanticismo.

Carl era pronto. Era fin troppo maturo, nonostante fosse un quattordicenne a cui avevano strappato la fase più bella della vita. Tutti lo erano, o almeno, tentavano di esserlo.

Rick e il suo gruppo avrebbero combattuto, avrebbero ucciso ogni singola persona in quella stanza soffocante, anche donne e bambini, se li dovessero ostacolare.
Chiunque. Nessun cittadino meritava di vivere. Non con una mente soggiogata da quel Gregory, dalle sue concezioni avventate religiose, dal figlio 'Profeta', dalla tortura psicologica e fisica.

Rick si ripeteva quel sermone mentalmente, come per memorizzare la lista della spesa, osservando i corpi dormienti dei compagni di stanza. Erano tutti concordi col capo? E le donne, davvero si lasciavano ammansire così? Cos'era quel posto, una saetta?
"Prima scappiamo, meglio è" pensó lo sceriffo, stringendo i pugni fino a far diventare le nocche esangui.