9. Did you hear that?

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Qualcuno morirà stanotte, Lydia.

Chi sarà? Grace? Scott?

Lo sceriffo? La tua adorata madre che non hai nemmeno salutato? Melissa?

Noi sappiamo chi sarà. L'abbiamo visto. L'abbiamo sentito.

L'hai sentito anche tu?

L'ha sentito anche Kira, accanto a te?

Povera, piccola Kira.

Qualcuno morirà stanotte, Lydia. E tu non potrai farci nulla.

***

Mi svegliai di soprassalto, allontanando le lenzuola dal mio corpo sudato e respirando affannosamente. I capelli rossi erano appiccicati al viso e al collo, mentre il mio cuore batteva ad un ritmo esagerato.

Tutto era tranquillo intorno a me: Kira dormiva beata, una lieve luce entrava dalla finestra semiaperta della camera di Scott e non un solo rumore interrompeva quella quiete quasi irreale. Ma io sapevo che qualcosa non andava. Che qualcosa stava per succedere; o, forse, era già successo, forse era troppo tardi, ormai.

Per tutto il giorno — da quando mi ero
risvegliata nel letto di Melissa — avevo sentito incessantemente quelle voci nella mia testa. Le stesse che avevo sentito quando avevo sognato lui.

Alcune erano dolci, preoccupate, ma altre erano vuote, fredde, sterili; altre ancora erano quasi divertite. Ridevano sguaiatamente, prendendosi gioco di me.

Avevo sperato — ingenuamente — che una volta addormentata mi avrebbero lasciata stare, ma la situazione, invece, era soltanto peggiorata. Le voci premurose erano sparite, e le cantilene delle altre erano state accompagnate da immagini veloci, quasi dei flash.

Quasi nulla di quel sogno — quell'incubo — mi era chiaro, e specialmente non capivo perché le voci avessero parlato di Kira. L'unica cosa che sapevo per certo — su cui avrei messo la mano sul fuoco — era che lui c'entrava qualcosa; che lui aveva fatto qualcosa, che aveva ucciso qualcuno. Era come se l'avessi sempre saputo, e non serviva che fossero le voci a dirmelo.

Un'improvvisa folata di vento fece spalancare la finestra, che sbatté con forza contro al muro chiaro, mentre le tende verde acqua, spinte dalla brezza, si spingevano sempre di più verso di me, cercando quasi di afferrarmi. Mi sembrò di vedere, in mezzo a quel pallido colore, le sue mani imbrattate di sangue e il suo sorrisetto irriverente.

Scossi la testa con veemenza, passandomi una mano sulla fronte e socchiudendo per un secondo gli occhi. Poi rivolsi un ultimo fugace a sguardo a Kira, sentendo una morsa di ferro attanagliarmi lo stomaco e un vuoto crearsi all'altezza del petto. Allora scrollai le spalle, presi un bel respiro e poggiai i piedi a terra, dirigendomi senza indugi nella stanza accanto. Da Scott.

***

«Cosa c'è, Lydia?» mugolò l'Alpha, girandosi dall'altra parte e cercando di tornare a dormire.

Sbuffai, incrociando le braccia al petto.
«Te l'ho detto» ripetei per la terza volta. «Dobbiamo andarcene da qui. Non ho un bel presentimento.»

«Dobbiamo andarcene da casa mia?» bisbigliò, con la voce impastata dal sonno. Non feci in tempo a interromperlo che parlò ancora: «Non c'è problema. Prendi la macchina e vai da Derek, c'è un posto libero da lui.»

Bloodshed | Teen Wolf - Stydia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora