10. What are you afraid of?

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Prendiamoci tutti un momento per osservare la gif.

Capii quasi subito dove mi trovavo questa volta, nonostante mi stessi ostinando a tenere gli occhi chiusi.

Non sentivo il terreno sotto ai miei piedi e non un solo rumore interrompeva quel silenzio così assordante. Intorno a me, percepivo soltanto il buio.

Mi chiesi quasi immediatamente quando sarebbero arrivate le voci. Anche questa volta avrebbero parlato di Kira? Avrei visto altri cadaveri? Avrebbero annunciato la morte di qualcun altro?

La risposta non tardò ad arrivare. Ma al posto del solito coro fatto di lamenti e risate, sentii soltanto un urlo; un urlo disperato, spaventato, una voce maschile; un urlo lontano, ma allo stesso tanto potente da costringermi ad aprire gli occhi. Ma, quando lo feci, di fronte a me non vidi nulla. Solo il vuoto.

Mi guardai attorno, cercando inutilmente la fonte di quel grido. Mossi qualche passo in avanti, chiedendo: «C'è qualcuno? Cosa sta succedendo?», ma non ottenni una risposta. L'uomo parve non sentirmi, nonostante lo stessi chiamando a gran voce, urlando con tutto il fiato che avevo nei polmoni.

Cominciai a correre nella direzione da cui pareva provenire il rumore, ma più andavo avanti, più il suono sembrava farsi distante; era come se si stesse spostando insieme a me, facendo un passo indietro per ogni metro che guadagnavo.

«È inutile» sentii dire, dietro di me. Mi voltai. «Non è qui.»
Stiles era di nuovo davanti a me, dandomi la conferma di essere soltanto in un altro sogno.

«Chi è?» chiesi allora, con la voce ridotta ad un sussurro. «E perché grida?»

«Non lo so» rispose immediatamente, infilando le mani nelle tasche dei jeans e alzando le spalle. «Io non posso sentirlo» aggiunse.

«Come?» chiesi immediatamente, confusa, dopo un istante di silenzio. «Me lo sto soltanto immaginando?»

«Forse» disse. «D'altronde, ti stai immaginando tutto questo.»

Una strana luce fece capolino nel suo sguardo e un ghigno si dipinse per un istante sul suo viso, ma non feci in tempo ad osservarlo con più attenzione che le grida diventarono sempre più forti.

Nel giro di qualche secondo, divennero così intense da farmi pensare che l'uomo fosse accanto a me, che stesse gridando a a qualche centimetro dal mio viso, respirando sulle mie stesse guance; ma, in realtà, vicino a me non c'era proprio nulla.

Chiusi gli occhi, sperando che smettesse.
«Lydia?» fece Stiles, sottovoce, avvicinandosi appena. «Che succede?»

Io non lo sentii nemmeno. La sua voce era completamente nascosta dalle urla di quell'uomo, che ormai erano così assordanti da farmi tremare le gambe.

Mi tappai le orecchie con le mani, abbassando la testa e stringendo i denti, mentre Stiles si faceva sempre più vicino.

«Lydia?» disse ancora, questa volta più forte.
«Lydia!» urlò allora, quando caddi a terra in ginocchio, con le lacrime agli occhi e pronta ad urlare.

«Fallo smettere!» urlai, senza guardarlo. «Fallo smettere!» ripetei, avendo come la sensazione che le mie orecchie stessero sanguinando.

Bloodshed | Teen Wolf - Stydia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora