Domani Sarà Amore

Capitolo 4

Da quel giorno però qualcosa si era rotto, non so di preciso cosa, lui non mi guardava più
e quando lo faceva pareva arrabbiato, deluso.
Ero arrabbiata con me stessa, ma come fai a innamorarti per degli
sguardi? Guardati ora, come sei ridotta! Stai male perché lui non ti guarda, sei per sin ridicola.

Il sabato sera decisi di uscire, volevo staccare, divertirmi, ubriacarmi se ci fossi riuscita. Presi il treno e andai fino a Sondrio, la Caroline mi aspettava nei parcheggi della stazione, era la prima volta che guidava da sola, era molto agitata infatti <<Buonasera, allora com'è stato guidare in totale autonomia?>> <<Insomma sono un po' in ansia, non distrarmi mentre guido per favore>> mi metto a ridere e mimo di chiudermi la bocca con il lucchetto e gettare via la chiave, ride anche lei. Partiamo alla volta di Tirano, è così con lei, non si riesce mai a andare in posti vicino a casa, o andiamo al lago o andiamo a Milano, ma mai troppo vicino a casa. <<Allora questa sera mi lasci sola a ubriacarmi eh?>> dico, mentre guardo il buio fuori dal finestrino, mi sono vestita troppo leggera e ho freddo, ho messo la mia felpona grande, con sotto i collant neri trasparenti e sempre loro: i Dottor Martens. <<Già, non farmelo ricordare, avrei preferito mille volte se veniva anche il Nico, ma te sei testarda come al solito!>> è vero sono sempre stata testarda, ma quella sera avevo bisogno di stare tra donne, non volevo nessun ragazzo a stufire, volevo potermi sfogare con lei, digli quanto ero disperata per colpa di quel bel ragazzo, ma prima mi sarei dovuta scolare qualche bicchierino. Arriviamo in questo pub, scendiamo dalla macchina e il vento freddo mi fa tremare, il locale è piccolo ma accogliente, non è il massimo del pulito ma va bene, ci sediamo al bancone, è l'unico posto libero, meglio così, ordinerò più facilmente tutti i cocktail. Arriva la cameriera per le ordinazioni, ha il viso pieno di piercing e le braccia tutte tatuate. Prendiamo entrambe un panino e una birra bionda. Appena arriva la birra inizio a berla con avidità, << ehi, bevi piano! Non abbiamo mangiato niente>> è sempre così apprensiva, sarà per colpa dei suoi prossimi vent'anni, non so. In un batter d'occhio arriva il panino e in cinque minuti l'ho già finito, ne ordino un altro e anche un'altra birra, la cameriera mi sorride, forse ho proprio la faccia depressa. Trangugio tutto come se fossero anni che non mangiavo e ordino una vodka con coca, sono solo le 9 e ci sto già andando giù pesante. Noto che la Caroline mi guarda preoccupata, ma faccio finta di niente << Stai bene? Non hai parlato quasi tutto il tempo, hai bevuto e basta.>> so che lo fa solo perché mi vuole bene, ma mi infastidisce, alcuni uomini di là continuano a guardare dalla nostra parte e guardandomi noto che la felpa si è alzata un po' troppo e mi ha scoperto quasi tutta la coscia, l'abbasso e incrocio lo sguardo di un uomo che mi fa l'occhiolino, mi giro subito dall'altra parte e chiedo << Hai finito? Paghiamo e andiamo via, sono stufa di sto posto>> mi guarda con apprensione, so che per lei non è finita qui. Saldiamo il conto e la cameriera mi guarda sorridendo mentre ci augura una buona serata, ho come l'impressione che sappia leggere nella mente, altrimenti perché guardarmi così? <<Allora che vuoi fare?>> mi dice Caroline mentre ci avviciniamo alla macchina, non sono ubriaca ma sono un po' brilla, inizio a ridere senza motivo e le dico << Non so potremmo andare in un locale e poi fare un giro in discoteca, tanto poi dormo a casa tua, mia mamma non si accorgerà di niente.>> l'idea gli va a genio e mi porta in un altro locale, un po' più spazioso e meno cupo. Ci sediamo al tavolo e mentre mi guardo intorno vedo quel maledetto codino, so già che è lui anche se è girato di schiena, uno dei suoi amici di scuola mi vede e dice qualcosa, non riesco a capire cosa, so solo che lui si gira e appena mi vede si gira dall'altra parte, quasi schifato.