Capitolo 14

13 1 0
                                    

Mi sveglia un'infermiera e faccio colazione. Guardo il telefono, ma nessuno mi ha scritto.
Mi alzo e vado a farmi un giro nel giardino dell'ospedale.
Verso mezzogiorno salgo in camera e incominciano a fare il giro per il pranzo.
Dopo pranzo chiamo mia mamma ma non mi risponde, mi hanno lasciato da sola, mi viene da piangere, asciugo le due lacrime che mi sono scese, metto la felpa e la giacca e vado nel giardino dell'ospedale.
Mi siedo su una panchina e con la musica nelle cuffiette mi godo la natura, sono triste e delusa da tutti loro che ieri sembravano così preoccupati e oggi neanche mi vengono a trovare.
Qualcuno mi prende per le spalle, sono terrorizzata, mi alzo di scatto, mi giro e scopro che è Gabriel.
<<Ah, sei tu. Mi sono spaventata un sacco.>> ho il fiatone, mi risiedo e lui si siede vicino a me, mi abbraccia, è preoccupato.
<<Come stai oggi?>> spengo la musica e metto telefono e cuffie nella felpa.
<<Bene dai, pensavo che ti eri scordato di me.>> mi bacia la fronte e sorride, quanto amo quel sorriso <<Come potrei dimenticarti di te?>> si alza e mi aiuta a alzarmi, guarda per terra e scalcia la ghiaia sollevando un po' di polvere <<Tra poco arriveranno i carabinieri per la tua testimonianza...sei pronta?>> Sono pronta? Chiedo a me stessa, quella dell'altra sera è una delle tante cose che vorrei rimuovere dalla mia memoria, ma non voglio farlo preoccupare ancora di più e annuisco con la testa. Mi accompagna in camera e sono già lì i carabinieri.
<< Buongiorno signorina siamo venuti per la testimonianza.>> mi siedo sul letto e faccio cenno di iniziare con le domande.

Dopo quello che mi sembra un'eternità l'interrogatorio finisce e i carabinieri se ne vanno.
Io e Gabriel rimaniamo soli, si sdraia vicino a me e mi accarezza i capelli, mi domando dove sono finiti i miei genitori e mentre lo penso li vedo sbucare da dietro una ventina di palloncini tutti diversi.

Domani Sarà AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora