Capitolo 12

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Sabato mi sono svegliata riposata e carica, verso le due del pomeriggio è arrivata la Vane e
mi ha fatto la piega liscia e io in cambio le ho fatto la manicure con il semi­permanente.

Verso le cinque ho iniziato a prepararmi, mi sono messa i pantaloncini corti con sotto i
collant e i dottor Martens, sopra una camicetta bianca e la giacca nera. Il treno arriva alle sei a Morbegno e alle sei e venti sono già a Sondrio. Faccio un giro per i negozi e verso le 6.45 arriva la Caroline. È vestita molto elegante, mi saluta tutta sorridente. Sembra stare meglio <<Ehy, eccomi qua, allora andiamo già al Black?>>
<<Okay, potremmo fare un salto a salutare la Sara, già che ci passiamo davanti no?>>
Ci avviamo e dieci minuti dopo ci troviamo a chiacchierare fuori casa con la Sara. Parliamo del
più e del meno e la invitiamo a venire con noi ma preferisce rimanere con il suo ragazzo.
Andiamo al Black e ci sediamo nei posti al piano di sopra. È abbastanza affollato, facciamo aperitivo e prendiamo un pizza e ordino anche una birra. Ci alziamo per andare a pagare e vedo che la Caroline si blocca, mi giro e lì impalato c'è il suo ex, la prendo per mano, lo saluto e la porto di sotto, paghiamo e usciamo in fretta e furia. <<Stai bene?>> annuisce con la testa ma ha gli occhi lucidi. Le prendo la mano e la faccio fermare. <<Sei sicura di stare bene?>>
<<Si, fa solo un certo effetto vedere la persona con cui hai condiviso tanto e sentirsi come
due estranei. Ma sto bene, lo giuro adesso andiamo al Porto così mi passa del tutto>>.
Facciamo un giro per il centro di Sondrio anche se i negozi sono chiusi, andiamo in locale e
ordiniamo da bere.
Verso le undici e mezza ci avviamo verso le discoteca, sembra esserci parecchia gente. Facciamo la fila e entriamo, c'è un sacco di gente e è solo mezzanotte. Ballo un'oretta e poi vado al bancone a bere qualcosa. Il barman è un ragazzo giovane e niente male, gli sorrido e ordino un Malibu ananas, ho proprio caldo e il drink fresco passa giù che è una meraviglia.
Appoggio il bicchiere vuoto sul bancone, mi gira un po' la testa ma ne ordino un altro comunque. <<Ciao>> mi giro e mi accorgo che si è affiancato un ragazzo, sui vent'anni carino, alto, magro ma da sotto la camicia si intravedono i muscoli, i capelli corti, castani e due occhi azzurri bellissimi. <<Ciao>> gli sorrido e lui ricambia, sembra così dolce.
<<Posso offrirti qualcosa?>> arriva nel frattempo il mio drink, lui mi guarda e paga.
<<Grazie>>
<<Di niente. Come ti chiami? >>
<<Ilenia e tu?>>
<<Marco, sei di Sondrio?>> mi sorride, e ha uno sguardo felice, quasi sadico mentre bevo il mio drink.
<<No, sono di Morbegno. Sono qua con una mia amica. Quella là>> la indico e mi avvicino a lui, profuma di dopobarba. Rimango un attimo a guardare la Caroline mentre balla con un ragazzo che non ho mai visto. <<Sembra divertirsi. Ti va di ballare anche te?>> mi gira un sacco la testa, ma non ho voglia di stare lì impalata e lo seguo in mezzo alla pista.
Iniziamo a ballare e lui mi si striscia addosso, fatico a ballare, mi gira tutto. Per fortuna che lui mi tiene altrimenti a quest'ora sarei già per terra. <<Ti va di uscire fuori così mi fumo una sigaretta?>> annuisco, ho bisogno di una boccata d'aria, non capisco perché mi gira così
tanto la testa.
Usciamo, c'è parecchia gente che fuma. Mi prende la mano e mi porta nei parcheggi, ha dimenticato le sigarette in macchina. <<Stai bene? Sei pallidissima, vieni qua a sederti un attimo.>> mi fa sedere sul sedile del passeggero, mi chiude la porta e sale anche lui in macchina. Inizio a tremare, non ho freddo, sono solo spaventata, non capisco cosa mi stia succedendo. Si avvicina a me e mi slaccia la giacca, vorrei dirgli di lasciarmi che sono capace da sola ma non riesco a muovermi e parlare, mi slaccia anche la camicetta e ridendo dice <<Sei proprio una bella ragazza, un po' ingenua, ma pur sempre una bella ragazza.>>mi bacia il collo e sale verso le mie labbra, con la mano continua a slacciarmi la camicetta. Vorrei urlare ma non
riesco a fare niente. Chiudo gli occhi e fingo di non essere su questa macchina insieme a
questo porco. Mi immagino assieme a Gabriel. Sento qualcuno che apre la portiera e mi tira fuori dalla macchina, tengo gli occhi chiusi perché ho paura. Sento qualcuno che picchia quel bastardo.
<<Apri pure gli occhi. Ci sono io qua.>> la sua voce così famigliare è un richiamo per me.
Sono sdraiata sull'asfalto, Gabriel è seduto a fianco a me e mi tiene la testa sollevata da terra. Nessuno sembra accorgersi che qualcuno sta male. Mi bacia la fronte e mi dice che va tutto bene. Perdo i sensi e cado nell'oblio.

Domani Sarà AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora