Capitolo 1

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La mattinata scolastica è iniziata da neanche mezz'ora e io sono già in coma profondo mentre cerco di prendere appunti su quello che il prof sta blaterando.
Sbadiglio e lui punta subito i suoi occhi azzurro ghiaccio su di me. Merda.

"Cooper..." incomincia ma fortunatamente viene interrotto dalla bidella che entra con una rosa in mano.

"Sia lodata Patricia!" penso fino a quando non la vedo girarsi verso di me.

"Scusi il disturbo professore, ma devo consegnare questa rosa ad Annie Cooper" sorride.

Cazzo. Oddio, che vergogna. Una rosa, davanti a tutta la classe. Sento già le risatine di quelle idiote delle mie compagne. Il prof, dannatissimo stronzo, fa un sorrisetto sarcastico. Che c'è, non pensava che potessi avere uno spasimante? Beh, notizia flash ne ho uno. Ok, non è uno spasimante. E' il mio ragazzo. Forse. Non lo so. Glielo dovrei chiedere? So solo che ieri mi ha detto "ti amo" e poi è dovuto partire. Lavoro, sempre lavoro. Amore mio, sei talmente ricco, cazzo lavori a fare? Gliel'ho chiesto e ha sorriso, dandomi la risposta più dolce che potessi immaginare.

Aw, lo amo, lo amo, lo amo. Vorrei solo averglielo detto ieri. Ma sono rimasta paralizzata e mi sono limitata a baciarlo. Ma cazzo se lo amo.

Mh, meglio tornare al presente. Dov'ero rimasta? Ah sì, il prof bastardo ha riniziato a spiegare e io sono piantata lì come una scema con la rosa in mano pensando a ieri sera. Ecco infatti un'altra occhiataccia da parte del prof. Quanto vorrei alzarmi e mandarlo a fanculo, non aspetto altro da quattro anni ormai. Ho promesso a me stessa che lo farò il giorno dopo gli esami però.

Mi sento osservata. Oh sì, è la mia compagna di banco, nonchè migliore amica.

"Leggi il biglietto!"
"Non ora, scema! Ci sta guardando!"
"Cooper! Powell! Volete del té con dei biscottini?! E' letteratura inglese non un salottino dove abbondano i pettegolezzi!"

E che cazzo. Perchè mi odia?

"Non guardarlo male Annie" mi ripeto mentalmente. E miracolosamente, ci riesco! Forza, posso resistere. Mancano cinque minuti alla ricreazione. Voglio leggere quel fottuto biglietto. Quattro minuti. Chissà cosa avrà scritto. Tre minuti. Sempre sia lui. Due minuti. Oddio, e se non è lui?! Un minuto. Scrivo i compiti e proprio mentre suona la campanella tre paia di mani mi strappano il biglietto dalle mani.

"Di chi è, di chi è?!" chiedono le mie amiche.
"Di sto cazzo!" rispondo sorridendo amabilmente.
"Non dovresti essere così acida, hai appena ricevuto una rosa!" sentenzia Mary.

Le faccio una linguaccia e prendo l'agoniato biglietto. Lo apro. E' lui, è lui! Riconosco la sua scrittura.

"E' solo il primo dei prossimi giorni d'inferno senza te. Ieri ho ricevuto il bacio più bello che una ragazza mi avesse mai dato. Tieni in caldo le tue labbra per me? Ti amo. J."
"J?!" Serena scoppia a ridere.
"So a cosa stai pensando Serena, e smettila di pensarlo! Non è lui!"

Dovete infatti sapere che J sarebbe l'iniziale del secondo nome (e anche il soprannome che gli abbiamo affibiato io e le ragazze) di un mio compagno di classe, che mi piaciucchiava...un po'...un po' molto...e ora vorrei solo sotterrarmi quando ne parlano.

"Allora chi è?" chiede Jillian.
"Non mi crederete mai."
"Prova" esclama Mary.
"No! Penserete che sia una cretina che si è inviata le rose da sola!" dico istericamente.
"Che sei cretina è un dato di fatto ma come avresti potuto inviarti le rose da sola?"
"Cazzo Jill, tu si che sai farmi sentire apprezzata." mormoro e lei ride. Poi sono io la pazza, nah?
"Diccelo"
"Serena, non scassare la minchia! Ok, ve lo dico. Promettete di crederci e non pensare che mi sia fatta qualche canna?"

Esclamano di sì contemporaneamente. Aw, sono carine coordinate. Faccio un respiro profondo.

"E' Justin Bieber" sussurro.

Ragazze, diamine, chiudete le bocche o entreranno le mosche.

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