Capitolo 5

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Sono le nove di sera quando finalmente striscio fino alla mia camera da letto, morta di sono. E' stata una giornata FA VO LO SA ma sono distrutta, quindi mi getto sul letto.
"Ahia!" sussulto. Mi sono seduta su qualcosa di appuntito e ora mi fa male il culo. Sorrido vedendo il pacchetto e lo apro.
"Oh Justin..." mormoro. E' un angelo l'amore mio. Mi ha regalato "Il codice da Vinci" e "Il signore delle mosche" Come faceva a sapere che sono due dei miei romanzi preferiti oltre che gli unici che non sono presenti nella mia collezione? Cacchio, è uno stalker!
Prendo il biglietto e mi siedo sul letto, controllando che non ci siano altri oggetti che potrebbero danneggiare il mio bel sederino.

"Ti chiederei se posso essere il tuo signore delle mosche e tu la mia signora delle zanzare, ma non ho mai letto il libro e non so se sia una cosa bella. Però tu, un giorno, potresti essere la mia signora Bieber. Ti amo. J."

"Che idiota...che dolce..." sussurro sorridendo. Gli farò leggere quel libro, è deciso.

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E' domenica e io faccio i compiti. Che palle, voglio uscire, voglio parlare con qualcuno, voglio Justin che esce dall'armadio, voglio abbracciarlo e sentire il suo profumo, quanto mi manca il suo profumo...
E poi, voglio sapere chi mi porta i regali. La curiosità mi uccide, è ancora peggio dei feelings quando vedo foto dei Larry Stylinson. Aw, un giorno proporrò a Justin di fare un'uscita a coppia, noi e loro. E prometto che non tenterò di violentare Louis. Sono forte, posso riuscirci. Credo.
In quel momento entra mia madre con in mano il solito pacchetto, solo che oggi sembra un po' floscio.

"Mamma!"
"Annie, tieni, è per te" dice sorridendo.
"Chi te l'ha lasciato?! Ti prego dimmelo!"
"Ah no, mi hanno proibito di dirtelo. Comunque, fra un po' è pronto il pranzo." detto questo, esce dalla stanza.
"Fanculo" borbotto. Pensiamo al biglietto, va. E' incredibile, la sua calligrafia è l'unica cosa che me lo fa sentire più vicino.

"Se a te manca il mio odore tanto quanto a me manca il tuo, beh, allora ho scelto un regalo fantastico. Sono il mio mito! Se questo può avere senso. E poi, ti dovevo una maglietta. Ti amo. J."

Mi ha regalato una sua maglietta, mi ha regalato una sua maglietta! Ci affondo il viso, inspirando il suo meraviglioso profumo. Dio se mi era mancato! Spero duri per altri quindici, lunghissimi giorni.
Rileggo il biglietto con un sorriso idiota stampato in faccia e mi concentro su quella frase enigmatica. "Ti devo una maglietta" ....mh, non ricordo di avergli prestato una maglietta...
All'improvviso spalanco gli occhi e mi precipito verso l'armadio.

"No, no, no, no!" ecco, lo sapevo. Justin Bieber mi ha rubato una maglietta.

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