Chapter 9

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Esco dal bagno dirigendomi verso il mio letto, che è a qualche metro di distanza dal divano in cui è disteso Michael, "carino il pigiama" mi prende in giro, "grazie, il mio futuro lavoro sarà l'indossatrice di pigiami imbarazzanti" scherzo sistemando la maglia del pigiama di Spongebob.
"Ahahah questo sì che è un lavoro" ridacchia. Mi infilo sotto le coperte spostando i miei numerosi cuscini, che per la cronaca la maggior parte tengo solo per bellezza, "ti serve un altro cuscino?" chiedo al mio ospite che si volta dal divano per guardarmi, "lanciamene uno", cerco di tirargliene uno ma ricordo troppo tardi che io ho una pessima mira e quindi finisce per terra, "hai una mira pietosa?" dice raccogliendo il cuscino da terra, "lo so, grazie" rispondo.
Spengo la luce "Buonanotte Dylan!" "Notte Michael!"

Sono le 2:45 e io non riesco ancora ad addormentarmi, sento dei respiri profondi così noto che Michael dorme tranquillo, così mi alzo dal letto ed esco dalla stanza, mi dimentico sempre di portarmi dell'acqua per la notte, arrivò in cucina apro il frigo e mi riempio il bicchiere con l'acqua, bevo e torno in camera. Mi rimetto a letto, con la speranza di riprendere sonno, anche se non ne sono molto convinta, se mi addormento c'è la probabilità che io faccia un incubo spaventoso dei miei e potrei ritrovarmi ad urlare nel bel mezzo della notte, e io non voglio che accada, Michael mi prenderebbe per una psicopatica.
Mi giro e mi rigiro dal letto, non mi do pace, fino a quando non sento una voce. "Non riesci a dormire?" mi prende un colpo, pensavo dormisse, "no", "ti ho svegliato mi dispiace!" continuo. "Ti ho sentita scendere le scale, non ti fa paura stare in questa casa da sola... Di notte?" mi chiede, spesso sono da sola, solo alle volte c'è mia madre alla mattina, ma del resto sono sempre sola, "no, sono abituata, e poi non sempre i miei rimangono fuori la notte", "capito, posso confessarti una cosa?", "dimmi", "il tuo divano è scomodissimo", mi scappa una risata, "sai com'è, non mi ero preparata alla tua visita, la prossima volta rimedierò", "è davvero impossibile dormire qua", "ma sei hai dormito fino a poco fa", ribatto, "ma è comunque scomodo", "mi stai facendo sentire in colpa per domandarti se vuoi dormire con me?!" dico con molta sincerità.
"Forse... Non mi dispiacerebbe, lo sai!"
"Perfetto, vieni sul mio letto e io vado sul divano!" faccio per alzarmi, "perché? ti fa così schifo dormire con me?" mi chiede, "non mi piace stare troppo a contatto con le persone, figuriamoci a dormire con te", si alza e viene verso il mio letto così io sfilo le coperte in modo da poter uscire ma lui si piazza davanti a me, "fatti più in là", "te lo appena detto, ci dormo io sul divano", "e a me non interessa, cosa pensi che ti faccia? hai paura di me?" mi domanda, "non ho paura di te, ma preferisco dormire sola", non mi ascolta così mi sposta le gambe verso il lato sinistro del mio letto e si infila sotto le coperte, "ma sei sordo per caso?", non voglio dormire con lui, e se mi addormento, mi viene un incubo e inizio ad urlare? Lo spaventerei a morte, meglio evitare! "No, non sono sordo, ma non voglio che dormi sul divano, e poi magari accanto a me ti addormenti più facilmente", "beh dai, non ho mai detto che sei noioso tanto da farmi addormentare" scherzo, cercando di alzarmi dal letto, "spiritosa, ma riesci a stare ferma", mi prende da dietro e mi rimette sul letto, "tanto non dormirei comunque, ho problemi a prendere sonno" mi alzo e mi metto seduta sul letto, "come mai?" bella domanda, "o dormo poco oppure mi addormento subito e mi vengono gli incubi" spiego, anche se dubito che possa aver capito, "che tipo di incubi?", "non lo so, sono confusi e strani", in cuor mio sapevo benissimo perché avevo quegli incubi e da cosa erano dovuti, ma raccontarli avrebbe fatto riaffiorare tutto il dolore che già avevo passato ma che di tanto in tanto continuava a persistere, ma che ovviamente nessuno saprà mai "beh questa notte non li avrai subito sotto le coperte!", "come vuoi papà" lo prendo in giro mettendomi sotto le coperte, "se vuoi ti abbraccio, magari ti passano gli incubi", "non ci provare, stattene dalla tua parte e io me ne starò nella mia", dico girandomi dandogli la schiena.
Sento il materasso piegarsi, si avvicina a me e mi bacia tra i capelli "Notte Dylan!", ma perché fa così?
Arrossisco ma dato che sono rivolta dall'altra parte lui non lo nota, "Notte!"

L'orologio sul mio comodino mi fa notare che sono le 3:30, e io non sto ancora dormendo, bene!
Sento il respiro di Michael sulla schiena, sta dormendo sicuro!
Mi metto a pancia in su, guardo il soffitto, niente. Mi rimetto di lato cercando di non muovermi troppo!
I miei occhi iniziano a cedere, era anche ora, quando all'improvviso sento la mano di Michael che mi accarezza il fianco fino ad arrivare alla mia pancia, avvicina il suo petto alla mia schiena fino ad appoggiarsi delicatamente, non so se sia sveglio o meno, di certo non posso tirargli una gomitata per farlo girare, lo sveglierei.
Ammetto a me stessa che stare così accanto a lui mi piaceva e non poco, mi faceva sentire quasi protetta, sento il suo respiro profondo diffondersi tra i miei capelli, mi rilassa tremendamente.
Così piano piano inizio a socchiudere gli occhi e ad addormentarmi!

Sono in ospedale. Di nuovo.
Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato ma non pensavo così presto!
Mia madre in lacrime.
Perché? Perché doveva succedere proprio a me e perché proprio alle persone che amavo!
Era così piccolo, avevo promesso a me stessa di proteggerlo da tutto e da tutti, ma di certo io non sono un eroe, avrei voluto esserlo, soprattutto per lui, ma non c'è l'ho fatta!
Mi sento come se lo avessi deluso, lunghe lacrime rigano il mio volto, vorrei parlare vorrei urlare ma non ci riesco, avevo solo 11 anni!
So che non avrei potuto fare niente, so che nessuno avrebbe potuto fare niente, ma non volevo che andasse a finire così!
Il medico arriva, da la brutta notizia ai miei genitori e dopodiché c'è il vuoto! Urlo!
Urlo ma nessuno mi sente.
Uno stanzino vuoto e tutto ciò che ho attorno, mi metto a terra.
Piango, piango perché piangere è l'unica cosa che posso fare, niente potrà riportarmelo indietro come niente potrà mai farmi stare meglio!

"NON ANDARE" urlo svegliandomi in soprassalto!
Michael si sveglia e cerca di capire cosa sta succedendo, "Dylan tutto bene, hai avuto un incubo?" l'unica cosa che vorrei fare è piangere, piangere fino a finire tutte le mie lacrime, ma non posso, non davanti a Michael!
Come può? Come può mia madre andare avanti facendo finta di niente?
Sento gli occhi umidi, è ancora buio quindi non può vederlo!
"Scusa, torna a dormire", "stai bene?", "si, non ti preoccupare!" ecco perché non volevo, non voglio che mi vengano fatte domande!
Mi abbraccia ma io mi scanso subito, non voglio essere toccata!
Michael si gira dall'altra parte e torna a dormire, so che vorrebbe delle spiegazioni, ma non posso dargliele!

Supernatural || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora