Esco dalla mia camera seguita da Harry, che con i suoi stivaletti mi fa notare ogni passo .
Penso al negozio in cui andare ma non ho la più pallida idea di cosa dovrei comprare, magari dei vestiti visto che me ne sono rimasti ben pochi.
-Non so cosa comprare.- dico rompendo il silenzio che era riempito solo dai nostri passi sulle scale.
-Facciamo la lista in macchina magari, così ti fai un'idea di ciò che devi comprare.- dice senza distogliere lo sguardo dalle scale.
-Okay.- dico rassegnata.
Arrivata agli ultimi gradini salto piombando sul pavimento, come di mia abitudine fare.
Harry mi guarda in modo storto,come se si chiedesse chi fossi e cosa cavolo stessi facendo.
-Cosa vuoi? Non lo hai mai fatto?- chiedo con aria superiore.
-Certo ma quando avevo due anni!- dice agitando la mano in aria.
-Beh io lo faccio ancora adesso, lo faccio da sempre e lo farò per sempre. Anche quando sarò una vecchietta con le anche rotte!- dico sorridendo.
Harry mi guarda sorridendo, compatendomi.
-Okay tranquilla, mi piacciono queste tue abitudini, sono carine.-
dice sorridendo.Mi dirigo verso la porta di casa, sento qualcosa che mi oltrepassa appena la apro.
Non ci faccio caso, mi capita spesso.
È soltanto una sensazione per la mancanza di affetto... così dice internet.Oltrepasso la soglia della porta e mi guardo attorno per cercare la macchina di Harry, ma non vedo nessuna macchina tranne una audi A8 nera opaca, identica a quella di mio padre.
Rimango a bocca aperta quando la vedo.
Corro verso quella macchina che molto probabilmente contiene mio padre.
Appena mi avvicino abbastanza per vedere l'interno noto che è vuota.
Ci rimango un po' male ma non vorrei crearmi false aspettative.
Ritorno lentamente al marciapiede difronte casa mia, aspettando Harry.Non arriva, quindi alzo gli occhi verso la porta di ingresso e lo vedo con il cellulare in mano.
Starà postando un maledetto selfie allo specchio con il suo look da Fashion Blogger.Trovo stupide queste cose, non dovrebbe essere un lavoro questa minchiata.
Lo guardo con aria torbida aspettando che noti il mio sguardo incazzato.
Non si smove dalla sua posizione quindi decido di andare via, visto che gli interessa di più il suo fottuto lavoro se così si può chiamare.Mi incammino per la strada da sola, con occhiate da parte degli uomini che mi incrociano; non passa giorno senza che mi guardino con aria perversa, mi chiedo se potrò mai camminare senza essere sicura che mi ingnoreranno.
Cammino per strada, non so cosa comprerò, ovviamente non farò quella dannata lista, quando arriverò capirò cosa comprare e cosa no; tanto da incazzata non mi sbizzarisco.
Continuo a camminare quando mi rendo conto di non avere una meta, mi rendo conto che il centro commerciale è a più di 50km e che a piedi non posso di certo andarci.
Mi guardo intorno e decido di andare nel parco più vicino, oppure in un negozio; qualcosa che mi intrattenga.
Mo rendo conto di essere vicina a Stradivarius quindi corro per rifigiarmici dentro.
All'interno trovo Louis che serve uan cliente con una bimba proprio acccanto a lei, che stringe forte la sua giacca.
Ignoro Louis e cammino per il negozio andando a cercare qualcosa, quando ad un tratto vedo la bambina di prima attaccata ad un manichino che cerca di prendere il bracciale indossato da esso.
Noto che il manichino essendo molto slanciato traballa.
Decido di aiutare la bambina, per assicurarmi che non si faccia male.
Mi avvicino e lei mi rivolge uno sguardo inpaurito, cerco di tranquillizzarla sorridendole.Mi avvicino al manchino e mi siedo a terra proprio accanto alla bambina reggendo il piedistallo.
Le rivolgo uno sgardo interrogativo ma lei mi ignora cercando di prendere quel maledetto bracciale.
Noto la sua difficoltà e lo sfilo dal manichino con dolcezza, porgendoglielo sul palmo della mano.
Mi ringrazia con un sorriso e subito dopo un abbraccio.Sorrido anche io alla bambina alzandomi.
Lei mi prende la mano e inzia a trasportarmi per tutto il negozio facendomi vedere le cose che le piacciono.
Quando me le mostra sembra molto fiera e io ogni volta sorrido, sorrido perché mi trasmette felicità e serenità.
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It seems like paradise.
Teen FictionGiulia è un'adolescente diversa dalle altre. Ha una migliore amica di nome Lux, sono legate da anni di amicizia e avventure. Hanno deciso di trasferire i loro studi a Milano, la città più disponibile per la loro facoltà di lingue. Harry un amico di...