amici diversi

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Giorgia

Gli misi le mani sul petto cercando di allontanarlo, lo spostai allontanandolo, e mi spostai andando vicino al muro, << non devi essere tu a decidere, e prenditi questa fotutissima maschera >> dissi lanciandologliela in faccia, mi aveva illuso, si era preso gioco di me, io stupida ci ero cascata. Ero furiosa, non pensavo potesse comportarsi in un modo così spregevole, si avvicinò e mise le mani vicino ai miei fianchi e mi guardò era arrabbiato << non devi soffrire a causa sua, anzi a causa di nessuno >> disse, sentendo le sue parole gli tirai uno schiaffo ancora più forte << sei stato tu a farmi stare male, ti sei messo a giocare, divertendoti a prendermi in giro, però e vero perchè io sono stata stupida a crederti e la più grande cretinata, me ne sono resa conto dopo che io provavo davvero qualcosa per te, escii, non vuoi andartene allora resta solo, me ne vado io, spostati >> dissi guardandolo con freddezza, << non ho mai voluto prenderti in giro, lo so sono stato un codardo ma ora >> disse, ma non lo guardavo neanche mi aveva deluso, mi prese il viso con una mano sollevandolo e subito si avvicinò baciandomi, da quanto tempo lo desideravo, ricambiai subito il bacio. Mi accarezzò il viso e con l'altro braccio che mi avvolse intorno ai fianchi mi strinse a se, era così dolce ma allo stesso tempo pieno di passione, mi spostai << sei squallido, ti dico che mi piacevi e che provavo qualcosa per te e tu, giochi >> dissi e gli tirai un'altro schiaffo ma lui fermò la mia mano,<< chi ti ha detto che gioco, secondo te perchè ti sono sempre stato vicino o perchè ho fatto quel incantesimo, cazzo Giorgia non hai capito che morirei pur di salvarti >> disse irritato, lo guardai, in effetti era vero mi aveva sempre aiutato e stato accanto, stasera stava per morire per di salvarmi << invitarmi ad uscire? troppo complicato >> dissi sorridendo << in questi anni quante volte ci ho provato, ma tuo fratello era molto apprensivo, ricordi che tentavo sempre di stare solo con te, come per esempio con chi altro hai ballato oltre che con tuo fratello?non ricordi quella sera >> disse accarezzandomi il viso dolcemente, sorrisi " certo" pensai ripensandoci, non potevo dimenticarlo mi invito a ballare e fù la mia prima volta. Ero impedita, non sapevo ballare ma lui mi rassicurò prendendomi la mano dolcemente e ballammo per ore, ridendo. << si che ricordo >> dissi arrossendo abbassando lo sguardo cercando di non farlo notare << sei dolcissima, anche adesso, e a dire la verità ho sentito quello che mi hai detto quando stavo male e tu mi stavi accanto, non avevo perso i sensi >> disse sorridendo cercando di non ridere, alzai lo sguardo cercai di trovare una scusa << ee.. ma .. no che dici, io non ho detto nulla, forse hai immaginato >> dissi inventando che se le era sognato << si, peccato, perchè anch'io provo ciò che provi tu, e se non fosse che mi hanno interrotto stavo per dirti, oltre che non so come hai fatto ma eri così tremenda che subito mi sei piaciuta >> disse ma tralasciò un punto << e cosa mi stavi per dire?>> chiesi, mi si avvicinò << che farei di tutto per te, ti amo ecco il motivo >> sussurrò dolcemente all'orecchio, sentii il suo respiro sul collo, mi voltai guardandolo negli occhi e subito gli misi le braccia intorno al collo e stringendomi a lui lo baciai.

Aurora

Spalancai gli occhi vedendo Dylan a terra mi avvicinai mettendomi vicino a lui << Dylan!!>> dissi alzando la voce, aprii leggermente gli occhi << c..che v..vuoi va..vattene >> disse sforzando le parole, lo afferrai per un braccio e lo misi intorno al collo mettendo l'altro braccio intorno ai fianchi << muovi e alzati >> dissi alzandolo e lo aiutai a sdraiarsi sul letto, scottava iniziai a preoccuparmi. Presi subito il cellulare e chiamai il nostro dottore, che arrivò in dieci minuti, uscii dalla stanza così lo vistò. Giocai nervosamente con le mani, e sentii il dottore che lo visitava sicuramente cercando di spostarlo << ok, ah mi devi spiegare come diavolo a farti questa ustione ?>> chiesi, mi avvicinai alla porta cercando di ascoltare << secondo... lei >> disse a fatica << ahhhh ti metti sempre nei guai, ma questo!!! è un ustione terzo grado per fortuna parziale>> disse esasperato << si ok, medicami e dammi qualche antibiotico , starò meglio >> rispose, << vieni e alzati >> disse il dottore e sentii Dylan lamentarsi e urlare << cazzo mi devi aiutare >> urlò a fatica, continuò a gridare per una decina di minuti << adesso mi spieghi come hai fatto?>> chiese << c'è stata una bomba... mi ha spostato però non... pensavo fosse... cercai di sfondare la porta >> disse Dylan ma lo sentii a pena non riuscii a capire nulla, sentii il dottore ridere, mi spostai appoggiandomi al muro. Cercando di fare l'indifferente, quando usci << dottore come sta?>> chiesi, lui si voltò e sorrise, notai che si teneva il polso massaggiandolo << ha un ustione di terzo grado, deve riposare, non deve bagnare la medicazione perchè ha già fatto infezione gli ho segnato l'antibiotico, queste cose le sai, mi raccomando Aurora pensaci tu, tienilo fuori dai guai almeno per un pò >> disse gentilmente, si girò andandosene. Ovvio che sapevo come curare certe ferite, ho prendermi cura di qualcuno, mi avevano insegnato a cavarmela in tutto. Sospirai, "terzo grado lo sospettavo, ma per quanto aveva sbattuto contro quella porta, ridursi così ah assurdo" pensai passandomi una mano tra i capelli- << aspetti l'accompagno >> dissi seguendolo << tranquilla conosco la strada, ah salutami tuo padre, ci si vede >> disse gentilmente alzando una mano salutandomi << certamente e grazie >> dissi sorridendo. Lui era il dottore del gruppo, un ragazzo molto più grande di me, doveva avere all'incirca trentanni, alto, castano con gli occhi verdi. Rientrai in camera da Dylan e lo vidi sdraiato sul letto, con tutto il petto e la spalla fasciata, stava riposando così avvicinai senza fare rumore una sedia e mi sedetti, nel caso avesse avuto bisogno.Dylan si lamentava spesso, continuai a fargli gli impacchi con l'acqua fredda, cercando di fargli scendere la febbre. Era così dolce, sembrava come un bambino, tenero, indifeso, bisognoso di cure e attenzioni. Dopo qualche ora la febbre scese, e io mi appoggiai sdraiando la poltrona e mi addormentai.

L'amicizia cambia tuttoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora