C.17

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Sascha's pov

"Giù! Giù! Giù!"
Le urla, la musica a palla, i pugni che battono sul tavolo per incitare a buttar giù bottiglie intere d'alcool. Anche l'ultimo sorso andò giù. Sbattei(?) la bottiglia sul tavolo.
"Finito"
"Ora tocca a Sal!" esclamò Ste, tenendo un braccio attorno alle spalle di Marina. Aveva detto che ora erano tipo migliori amici. Questa cosa mi faceva morire di gelosia. Non pensate male, io amavo Sabri, ma Ste era comunque il mio migliore amico, vederlo così legato con altre persone non era facile da accettare.
"No zii, io l'alcool non lo reggo e lo sapete" disse lui a braccia conserte.
Io, Ste, Giuse e Sal avevamo deciso di fare un'uscita solo noi quattro (più quella simpatica ragazza... Ye.), come ai vecchi tempi, per distrarci.
"Dai Sal" insistette Ste spingendo la bottiglia verso di lui, "una bottiglia sola"
Io restai zitto, in realtà avrei voluto fermarlo, Sal non reggeva proprio gli alcolici.
"Solo una" sospirò lui e iniziò a bere, mentre gli altri ragazzi e Marina (li mortacci sua), battendo i pugni sul tavolo, urlavano "Giù! Giù! Giù!".

Sal lasciò la bottiglia ormai vuota sul tavolo e si portò una mano alla testa.
"Uh oddio che mal di testa"
Sotto il tavolo presi il mio telefono e scrissi a Giulia.

A Giulia: Ehi Giu, c'è una specie di emergenza qui al bar dove sono io, vieni?❤🙈

Condivisi la posizione e poco dopo mi rispose.

Da Giulia: certo, ho bisogno di distrarmi🐷

Bloccai il telefono e lo misi in tasca.
"Sal? Stai bene?" domandai preoccupato vedendolo un po' barcollante.
"Mi gira solo un po' la testa" biascicò, ridendo senza motivo. Speravo davvero che Giulia si muovesse a venire: volevo che riportasse in hotel Sal. Magari nel tragitto potevano fare anche pace. Erano troppo shippabili. Salia comanda!

Giulia arrivò poco dopo.
"Ehi Sa', eccomi, che è successo?"
Rivolsi uno sguardo a Salvatore, che intanto veniva verso di noi barcollando.
In quel piccolo lasso di tempo ci furono quattro o cinque "questa bottiglia è l'ultima", quindi le sue condizioni erano al quanto critiche.
"Beh ecco-"
"Non vuoi che io faccia quello che credo tu stia pensando... vero?"
"Beh-"
"Non- cos- non esiste! Scordatelo Sascha! No! Mi rifiuto!"
"Ti prego! Noi vogliamo stare qui ancora un po' ma lui ha bisogno di andare via, non è in grado di stare qui ancora così"
Sal ci raggiunse con un sorriso sbronzo stampato in faccia.
"Ciao!" urlò, per poi abbracciare Giulia di colpo.

In vino veritas...
O qualcosa del genere...

Giulia sgranò gli occhi e si staccò subito. Notai che Sal ci era rimasto visibilmente male.
"No Sascha. No."
"Ti prego" la implorai facendo gli occhioni.
Lei sospirò.
"Solo perché sei tu. Andiamo Sal."
Lo prese per il polso e lo trascinò fuori.

Mi voltai con un sorrisetto e feci per tornare dagli altri, ma il mio sorriso subito si spense, e il mio cuore si spezzò davanti a tale scena.
Non poteva averlo fatto davvero.

Giulia's pov

La flebile luce giallastra dei lampioni illuminava il cemento grigio e pieno di gomme da masticare delle strade di New York, dove le suole delle scarpe mie e di Sal calciavano ogni tanto una lattina o qualche ciottolo. Da quando eravamo usciti da quella discoteca impestata di fumo e alcool, non ero ancora riuscita a guardare Sal negli occhi. Sentivo il suo sguardo attento scrutarmi attentamente, fino a farmi quasi sentire a disagio.
"Perché mi fissi?"
La mia voce uscì spezzata e debole, un po' a causa della mia gola secca, un po' a causa della sua presenza accanto a me.

"Quando ero piccolo e volevo qualche giocattolo che vedevo nella vetrine dei negozi, mi mettevo a fissarlo finché i miei genitori o chi per loro, me lo compravano. Mi impiantavo e finché non avevo ciò che desideravo non smettevo di guardarlo. Sto facendo la stessa cosa con te. Ti fisso sperando di poterti avere fra le mie braccia"

Alzai lo sguardo su di lui, cercando di calmare il battito del mio povero cuore. Ogni volta che lo fissavo, l'emozione era sempre la stessa: una voglia sovrumana di baciarlo.

"Io non voglio tornare tra le tue braccia" mentii.
"Tu hai un grande difetto, Giuli"
Aggrottai le sopracciglia.
"Cioè?"
"Cioè che non sai mentire" sussurrò. Sentii le sue braccia circondarmi e per un attimo smisi di respirare.
"I-io... non posso Sal, non ce la faccio" dissi con la voce tremante. Lui si staccò di poco da me, per potermi guardare in faccia. Abbassai lo sguardo.
"Giu"
"Mh?..."
"Ti amo"

Mi strinse a lui e, fanculo tutto, affondai la faccia nella sua felpa, stringendo il tessuto tra le dita. I miei occhi si fecero lucidi, e, come previsto, iniziai a piangere.
"Io ti odio" singhiozzai, "ti odio da morire, ti odio, ti odio, ti odio"
Continuavo a ripeterlo tirandogli dei leggeri pugni sul petto.
"Io ti odio, e sai qual è la cosa peggiore?"
"Cosa?"
"Che non ce la faccio a odiarti davvero"

Mi sollevò il mento con una mano, e con il pollice asciugò le lacrime che ancora scendevano dai miei occhi.
"Allora non farlo. Non odiarmi..."
I nostri nasi si stavano toccando.
"Allora amami"

Feci scontrare le nostre labbra dolcemente, mettendomi sulle punte dei piedi per arrivare al suo volto.
"Ti amo" sussurrai sulle sue labbra tra un bacio e l'altro.
"Ti amo anch'io"

Qualche goccia cadde sfiorando la mia pelle e poco dopo anche quella di Sal.
"Dovremmo tornare in hotel... inizierà a piovere tra poco"
"Si, forse hai ragione"

Mi staccai da lui e alzai il cappuccio della felpa, cosa che fece anche lui poi iniziammo a camminare uno di fianco all'altra.
Sentii il palmo della sua mano sfiorare il mio, per poi far intrecciare le nostre dita.

¤¤¤
Tutti mi avete chiesto più della Salia che dei Sabrischa😂nel prossimo capitolo ci saranno Sascha e Ste come protagonisti💁
Questo capitolo è scritto diverso dal solito😂sto provando nuovi stili.

Lovin' you ain't easy || Sascha Burci-LaSabriGamerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora