C.25

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3 mesi dopo

Mi passai una mano tra i capelli bagnati per la doccia, mentre il mio sguardo restava fisso sullo schermo del mio portatile nero. La schermata di Skype mi illuminava il volto con quella fredda luce che sembrava dire "ti manca eh?".
21:00.
La sua chiamata arrivò puntuale come un orologio svizzero. Accettai subito stringendomi dentro il mio accappatoio.
"Ehi amore" mi disse Sascha sorridendomi.
Vedere il suo volto mi fece sorridere all'improvviso. Stava lì, con il suo mezzo sorriso tipico e mi fissava.
"Mi sei mancata da morire oggi. Non credo di aver mai fatto un servizio così lungo"
"Mi sei mancato anche tu amore"
Alzai la mano, mettendola accanto alla mia faccia. Lui si sporse verso lo schermo e appoggiò la sua mano sull'immagine della mia.
"Com'è andata a te?" disse dopo qualche secondo per cambiare discorso. Era doloroso per entrambi.
"Soliti servizi noiosi per riviste lette solo da cinquantenni ricche sfondate. A Los Angeles fanno praticamente solo questo le modelle"
"Lo sai che qui a Tokyo in strada ci sono i distributori di preservativi?"
"A te non devono servire i preservativi" dissi ridacchiando. Lui rise.
Tre mesi, ma ogni volta che vedevo la sua risata attraverso uno schermo faceva comunque male.
"Mi manchi da morire" dissi abbassando lo sguardo. Lo sentii sospirare.
"Ci vedremo alle prossime vacanze amore, non manca così tanto-"
"Altri tre mesi sono tanti Sascha."
Lui si zittì.
"Scusami... non volevo... è solo che è così frustrante sapere che sei così lontano da me..."
"Lo stesso vale per me... è una pugnalata al cuore saperti così lontana da me. Vorrei poterti stringere, baciarti, vederti sorridere e non posso... e questo mi uccide"
Eravamo entrambi a occhi lucidi.
"Ti amo" sussurrai asciugandomi una lacrima.
"Ti giuro che verrò ad abbracciarti. Te lo giuro. La distanza non può dividerci."
Ci gauradammo 'negli occhi', entrambi sul punto di piangere.

Mi distesi appoggiando il computer accanto a me. Lui fece lo stesso. Così sembrava che fosse lì a dormire.
Sembrava.
"Ci sentiamo domani sera?"
"Ovvio piccola"
"Buonanotte amore mio"
"Buonanotte dolcezza"
Chiudemmo la chiamata, poi mi addormentai con le lacrime agli occhi.

"Sveglia dormigliona" urlò Giulia buttandosi sul letto accanto a me.
Lei e Sal erano venuti in vacanza per la seconda volta qui a Los Angeles, principalmente per farmi compagnia. Giuse e Nicole stavano facendo la stessa cosa con Sascha. Manu e Ste erano tornati in Italia, e dal loro Facebook sembravano diventati praticamente migliori amici. Ste non faceva più il depresso e Manu non aveva più il naso rotto.
"Che ore sono? Che giorno è? Da quanto non faccio sesso? Come sei entrata in camera mia senza chiavi?" chiesi prima di sbadigliare.
"Sono le 12, Sabato, non lo voglio sapere, il tipo della reception mi ha dato la chiave di scorta"
"Lo sai che il tipo della reception vorrebbe darti un'altra cosa e non la chiave, vero?" risi.
"Beh che ci provi pure"
"Uh Sal sarà furioso"
"Lascia perdere guarda. Mi sembra di stare con un sasso. Non è geloso neanche se uno ci prova spudoratamente con me"
"Che ti aspettavi da Salvatore?"
Lei non risposte e affondò la faccia nel cuscino, poi si mise seduta e si sistemò i capelli con una mano.
"Andiamo a mangiare?"
Annuii.
Andammo nella sala ristorante dell'hotel e ci sedemmo.
"Salvatore non mangia con noi?"
"Sta finendo di fare la doccia" rispose Giulia giocando con il bordo del tovagliolo di stoffa.
"Perché non gli hai fatto compagnia?" ridacchiai io con un sorrisetto malizioso.
"Non mi lascia neanche entrare a prendere il pettine mentre si sta lavando i denti, secondo te gli chiedo di fare la doccia insieme?" rise lei.
"Ci metterà un po', sai com'è lui quando si tratta divprepararsi. Intanto ordiniamo"

Il cameriere si avvicinò. Era lo stesso ragazzo che stava al banco della reception. Si vedeva chiaramente che aveva una cotta per Giulia.
"Pasta per la modella più bella dell'America e insalata per la ragazza più bella del mondo" disse lasciandoci i piatti. Giulia arrossì e gli sorrise, lui ricambiò guardandola dritta negli occhi.
Era molto carino. Alto minimo 1.80, biondo tendente al castano, sorriso smagliante e un bel fisico.
"Come ti chiami?" gli chiese Giulia sorridendo.
"Luca Virno"
(Autrice: benvenuto snitecs innamorato di me :3 ora ci sono praticamente tutti, lol)
"Ehm senti bellissima, ti dispiace se ti lascio il mio numero? Magari ci organizziamo e ci vediamo qualche volta" chiese timidamente grattandosi la nuca.
Qualcuno si schiarì la voce dietro di lui.
Luca si girò trovando Salvatore che lo fissava a braccia incrociate con sguardo glaciale.
"Posso esserle d'aiuto signore?"
"Si. Potresti gentilmente andare affanculo?" chiese acido il più piccolo, per poi mollargli un pugno nello stomaco.
"Sal!" urlò Giulia alzandosi di scatto. Guardò preoccupata il ragazzo per terra poi il suo fidanzato.
"Che c'è?" chiese lui, come se avesse fatto la cosa più normale del mondo.

"Finalmente cazzo!" sospirò sollevata lei, poi gli gettò le braccia al collo e lo baciò, "iniziavo a pensare che non fossi neanche un po' geloso"
Perché tutti quelli che frequentano i miei amici finiscono con il naso rotto?

"Oggi Sal ha tirato un pugno ad un cameriere che ci stava provando con Giu" scrissi a Sascha. Erano le otto e mezza di sera, Sascha mi aveva scritto che aveva una cena di lavoro e che non poteva chiamarmi su skype quella sera.
Già mi mancava.

Sascha's pov

Visualizzai senza rispondere, poi appoggiai il telefono sul comodino e tornai a fissare il ragazzo seduto accanto a me sul letto.
"Che stavamo dicendo, Lapo?"
Lui fece scorrere il suo sguardo su tutto il mio corpo con un sorrisetto.
"Non serviranno le parole adesso"
Si mise sopra di me e iniziò a baciarmi il collo, però poi...

¤¤¤
Vi lascio con la suspance. ODIATEMI PURE AHAHHAHAHAH.

Lovin' you ain't easy || Sascha Burci-LaSabriGamerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora