C.22

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Sascha's pov

Le luci colorate dei negozi illuminavano il volto sorridente di Sabrina, che adesso fissavo rapito. Aveva un sorriso che era la fine del mondo. Avrei potuto stare per ore intere a fissarla mentre rideva. Ero il ragazzo più fortunato del mondo ad averla accanto.
Lei era solo mia.

Stavamo camminando verso il centro di Londra per incontrare un mio grande amico, Manu.
"Ehi amico"
"Kebabbaro"
Ci abbracciammo.
"Tu devi essere Sabrina. Sascha mi ha fatto impazzire, continuava a parlarmi di te. Io comunque sono Manu"
"Piacere mio"
Sabri gli porse la mano, che il ragazzo afferrò tirandola a se per abbracciarla.
Era da sempre un ragazzo molto dolce con tutti, quindi non ci diedi peso.
"C'è una kebabberia fantastica poco distante da qui, possiamo andare a mangiare tutti li" disse subito.
Una cosa che dovevo riconoscere a Manu era che riusciva da subito a legare con chiunque. Era impossibile non adorarlo.

La cena fu molto piacevole, Sabri e Manu andavano immensamente d'accordo, sembrava che si conoscessero da sempre da come si comportavano.
Dopo aver mangiato siamo usciti per fare un giro in centro.
I due continuavano a farsi gli sgambetti o altre cose, ma tutto questo contatto fisico iniziava a darmi sui nervi.

Quando Manu, scherzosamente la prese in braccio a mo di principessa per poi mettersi a correre urlando "Andiamo a conquistare il Burundi", sbottai.
"Guarda che Sabri ha delle gambe ed è perfettamente in grado di camminare da sola."
I due si guardarono confusi e stupiti dalla mia reazione, poi Sabri scese da Manu. Il resto della serata passò tra silenzi imbarazzanti e vani tentativi di iniziare una conversazione da parte di Manu. Alla fine, visibilmente a disagio, Sabri mi chiese di tornare all'hotel e la accontentai.

"Mi spieghi che ti è preso?!" urlò furiosa una volta in camera.
"Non so di che parli"
"Sascha, hai appena fatto una scenata di gelosia."
Sbuffai buttandomi sul letto.
"Sono distrutto dal viaggio. Posso dormire in pace o devi rompere i coglioni Sabrina?."
Lei mi guardò truce.
"Ok. Io vado a prendere una boccata d'aria. Tu dormi pure." disse fredda, prima di uscire dalla stanza.

Mi Girai a pancia in su, fissando il soffitto bianco della camera d'hotel. I segni grigi delle travi di legno si mostravano ogni tanto come lunghe righe irregolari. Mi passai le mani sul viso e sospirai.
Non sapevo che mi fosse preso. Non ero mai stato un ragazzo particolarmente geloso. Nella mia mente riapparve Manu che teneva delicamente in braccio Sabri. Una Sabri sorridente e spensierata. Il pensiero di non essere io la ragione di quel suo sorriso mi fece sentire un vuoto nello stomaco, come se non avessi toccato cibo per giorni. Le loro risate a quelle battute sentite e risentite, i sorrisi di Manu con la lingua tra i denti mentre guardava Sabri, il modo in cui, mentre lui raccontava un aneddoto, Sabri appoggiava la guancia sulla mano e lo guardava interessata.
Quei piccoli gesti che nessuno nota mai.
A ripensarci sentii qualcosa che mi pungeva dentro.
Gelosia?

Sabri's pov

Quella notte io e Sascha dormimmo sugli estremi del letto, come due bambini che hanno litigato e non vogliono toccarsi. Pensai che mi erano mancate le sue braccia attorno alla mia vita, il suo fiato caldo, lento e regolare, che mi spostava i capelli e mi faceva rabbrividire.
Un brivido mi percorse la schiena a ripensarci, poi le porte dell'ascensore si aprirono e con lo sguardo cercai il ciuffo ribelle di Mami che usciva spettinato da sotto il cappello borchiato.
Lo vidi e gli andai incontro sorridendo.
"Ehi Kebabbaro" dissi abbracciandolo amichevolmente.
"Ehi Puzzona"
(Autrice: nuovo soprannome ufficiale di Sabri: Puzzona.)

"Senti volevo chiederti scusa per il comportamento di Sascha di ieri sera... non so che gli sia preso" sospirai.
"Tranquilla" disse sorridendo.
Ci sedemmo al bar fuori dall'hotel per chiacchierare un po' quando notai che aveva la custodia di una chitarra con sé.
Si. Sono ciecata e non l'avevo notata prima.

"Ieri mi dicevi qualcosa sul fatto che canti, no?" dissi, una volta che fummo seduti e con due bicchieri di coca cola davanti.
"Sono un cantautore"
"Oddio davvero?"
"Certo. Vuoi che ti canti qualcosa?"
"Ok" dissi sorridendo.
Sorrise a sua volta e si mise davanti a me con la sedia e prese la chitarra. Alcune persone si erano girate verso di noi.
"È una di quelle canzoni che scrivo per una persona speciale... insomma, credo che tu più di tutti mi capisca" sussurrò arrossendo. Gli sorrisi e annuii. Era bellissimo vedere gli occhi di una persona innamorata. Brillavano.

"Perché sei bella e semplice, e non mi chiedere perché, quando ti abbraccio il mio cuore si ferma, distanza zero e scoppio a piangere. È solo un numero, io ti giuro che li azzererò i chilometri che ci sperano, te lo prometto.
Ho una fitta al cuore, ogni volta che ti osservo, attraverso questo schermo e non mi può bastare, stare in silenzio ad aspettare sei l'ossigeno e non voglio soffocare"

Molte delle persone al bar applaudirono. Manu appoggiò la chitarra e si rialzò in piedi sorridendo, lievemente imbarazzato.
Stavo per fargli i complimenti, quando lo vidi cadere a terra sotto il peso di un pugno di Sascha, che subito dopo si buttò su di lui senza smettere di picchiarlo.

Cacciai un urlo alzandomi in piedi di colpo. Un paio di ragazzi si alzarono subito dividendoli.
"Stalle lontano stronzo! È la MIA ragazza! Non la tua! Levati!" urlava Sa.

Manu si tenne il naso sanguinante. La maglia bianca iniziò a sporcarsi di una macchia rossa che si espandeva anche abbastanza velocemente.
Un ragazzo chiamò un'ambulanza, mentre Sascha cercava di calmarsi.

Le gambe cedettero e mi dovetti sedere su una sedia, iniziando a piangere.

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Spazio Autrice:
Raga vi pregherei di non andare da chi scrive ff su Sabri e Sascha a dire "Omg copi Giulia" se poi quella ff è stata scritta anche prima della mia.

Lovin' you ain't easy || Sascha Burci-LaSabriGamerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora