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MIRANDA

Ricevere il regalo di Michael è stata un'emozione bellissima,
ricevere quel bracciale mi ha fatta sentire veramente bene.
È un braccialetto semplice, ma per me vale molto, non mi sarei mai aspettata che lui mi facesse un regalo.
Infondo abbiamo pensato allo stesso dono più o meno, io gli ho regalato un bracciale nero da uomo con sotto una scritta piccola in bianco.

In questo momento sono sola, in soggiorno, mamma è dalla vicina mentre papà è fuori.
Il televisore è accesso ma per il momento non c'è nulla d'interessante, prendo il telefono è al quattro per cento di batteria, lo ributto sul divano e cerco di addormentarmi, tanto per passare il tempo e non rimanere qua ad annoiarmi.

Niente, il sonno non arriva perciò opto per andarmi a fare un giro, magari con un po' di fortuna trovo qualcuno con cui passere il pomeriggio.
Mi metto le scarpe ed il giubbotto ed esco.
Nel momento esatto in cui chiudo la porta del cancelletto Ashley mi si piazzia davanti facendomi prendere uno spavento terribile.

"Che ci fai qui?" Le chiedo mettendomi una mano sul petto cercando di calmare i battiti del cuore.

"A farti compagnia" dice tranquillamente.

"E invece mi hai fatto prendere un'accidente" urlo.
Lei in tutta risposta ride e io le mostro il medio.

"Andiamo?" Mi chiede.

"E dove?" Le domando.

"Tu vieni e basta, al resto ci penso io" dice

"Ash, non vorrei infierire, ma detta così suona male" le dico tra le risate, lei si gira e mi guarda come se mi potesse uccidere con un solo sguardo.

Dopo circa un quarto d'ora di camminata non ce la faccio più, o si decide a dirmi dove diavolo mi sta portando o giuro che mi fermo qui è non mi muovo.

"Mi dici dove stiamo andando?" Le urlo anche se è accanto a me.

"Calmati, siamo quasi arrivate" la stessa frase che sta ripetendo da quando abbiamo iniziato a camminare.

"Se lo ripeti un'altra volta ti faccio cadere" la minaccio, ma lei in tutta risposta ride.
Quanto fa innervosire questa ragazza.

" Arrivate" annuncia finalmente.

"Menomale" le rispondo con entusiasmo dato che mi stavano iniziando a far male le gambe.

Arrivate dove? Non c'è nulla qui.
Ci sono delle case ma nessuno delle quali penso sia la nostra destinazione, c'è una macchina parcheggiata al lato opposto della strada, la cretina della mia amica, ovviamente, va verso di essa e mi fa segno di seguirla.
Con un leggero timore faccio come mi dice, una volta accanto all'auto la guardo interrogativa.

"Tu sali e non esser preoccupata
che tra poco sarai arrivata.
Avanti sali sulla vettura
e non aver paura." recita queste due frasi che sicuramente avrà imparato a memoria.

"Ti sei data alla poesia, Ashley?" Le chiedo prendendola in giro.
Lei mi mostra il medio in risposta e sale sull'auto lasciando la portiera aperta dalla sua parte per far si che salga anche io.

Una volta fatto come vuole lei, chiudo la portiera e l'auto parte.
Al posto del passeggero c'è Richard mentre quello che guida è Marco.

SI RITORNA SEMPREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora