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MICHAEL

Per una settimana intera non ho fatto altro che pensare a Miranda con quel tipo.
Si saranno già baciati? Sicuramente l'avrà trattata meglio di me, l'avrà fatta ridere, l'avrà consolata tutte le volte in cui io l'ho fatta soffrire.
Quando mi ha detto che le dispiaceva, mi sono sentito da una parte sollevato e dall'altra ancora più in colpa.

"Michael, tesoro, vieni qui, mi sento sola" dice Chiara.
Non riesco più a togliermela di dosso, mi sta sempre attaccata, tesoro no che schifo, non siamo fidanzati per chiamarmi così, e ci tengo a sottolineare che mai potremmo metterci assieme io e lei.

"Non ho tempo ora" le urlo dalla cucina.

"Perché non vai da lei?" Mi chiede Richard.

"Stai scherzando spero, prova tu a passare una giornata intera e poi dimmi" gli rispondo frustrato, poggio i gomiti sul bancone e mi metto le mani ai lati della testa.

"Rich mi manca, non ce la faccio più di Chiara è pesante come ragazza, si comporta come se stessimo insieme quando non è così."

"Michael parlale" mi consiglia lui.

"E come?" Gli chiedo.

"esiste una cosa di nome chiamata oppure whatsApp, ma l'ultima no è banale, chiamala e fai prima" mi prende in giro, ma mi ha dato un' ottima idea.

"Lo faccio dopo" gli dico.

Nel frattempo entra Ashley al telefono con qualcuno, poggia il cellulare sul bancone e mette il vivavoce.

"Dove cazzo 'sta la casa?
Ash mica posso girare in fondo come una cretina?" la voce è femminile, la quale conosco bene.

"Ma se te l'ho detto, al primo semaforo svolti a destra e continuo tutto dritto, poi al secondo incrocio vai a sinistra e la prima casa è quella"le spiega prendendo dal frigorifero del succo d'arancia.

"Nessuno ti ha mai detto che sei negata a dare indicazioni stradali?" sclera la ragazza.

"Miranda, sei te che non capisci un cazzo, dove sei?"Le chiede Ashley.

"E che minchia ne so io, mi hai detto tu di venire qui!" urla Miranda.

A bassa voce, dico ad Ashley se posso andarla a prendere, lei accetta e dice alla sua amica che verrà qualcuno ad aiutarla.

Prendo il giubbotto, il cellulare e le sigarette e faccio per uscire quando quella troia di Chiara mi chiama.

"Michael dove stai andando?"

"A fumare" le rispondo senza guardarla.

" Vengo anch'io" strilla dall'altra parte della stanza.
Non ha ancora capito che a me sta sul cazzo, è se non lo capisce con le buone lo capirà con le cattive.

"No, sono di fretta" le dico.
Guardo Richard, il quale sta ridendo come un cretino.

"Chissà perché?" mi prende in giro il mio amico, gli alzo il medio in risposta e esco di casa.

Nel cammino mi ritrovo a pensare, che le dico?
Scommetto che tra tutte le persone al mondo, io sono l'ultima persona che si aspetta di trovare davanti.
Giro per un paio di vie prima di vederla, seduta su una panchina ai lati della strada con il cellulare in mano.

SI RITORNA SEMPREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora