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Andai verso il suo studio, altre lacrime minacciavano di uscire e questo non andava per niente bene!

Bussai alla porta con il cuore in gola, mi stava per licenziare non avevo dubbi.
- Avanti! - la sua voce roca parlò.
Entrai piano piano, continuavo a guardare il pavimento e una lacrima scivolò sulla mia guancia destra. L'asciugai con il dorso della mano.

- Ma guarda guarda, è arrivata la piccola puttan...- Janet fu interrotta da Harry.
- Janet! Non cominciare! - la rimproverò.
- Voleva vedermi, Signor Styles? - domandai alzando la testa per guardarlo.
- Sì, siediti pure Rosa. - sorrise leggermente.
Alzai gli occhi al cielo, odiavo il mio nome, preferivo togliere la A e aggiungere una S. Era molto più figo!

Mi sedetti in una delle due sedie davanti alla sua scrivania, mi morsi il labbro così forte che riuscì a assaporare il sapore metallico del sangue.
Janet era dietro di me e sapevo bene che il suo sguardo era rivolto a me.

- Janet mi ha raccontato che eri nella mia stanza questa mattina e la porta era chiusa a chiave. - sorrise ironicamente il signor Styles.
Accavallai le gambe nervosamente, ero in una situazione di merda.
Non riuscivo a guardarlo negli occhi, perché se lo avrei fatto, mi sarei sciolta in un pianto disperato.

- Tesoro, scommetto che stava rubando qualcosa là dentro! - strillò la donna alle mie spalle.
- Janet, ti dispiacerebbe uscire...per favore?! - ribatté lui in modo sicuro.
Aspettammo una sua risposta, speravo pienamente se ne andasse lasciandomi sola a risolvere i miei problemi senza interruzioni oppure insulti da parte sua.
Restai con lo sguardo basso giocando con il tessuto del reggicalze.
Poco dopo sentì il rumore fastidioso dei tacchi di Miss gentilezza, ero sicura se ne stesse andando ed invece si accomodò nella sedia di fianco alla mia.
- Non intendo andarmene da qui! Sono davvero troppo curiosa. - rispose Janet in un sussurro abbastanza alto da farmi sentire le sue parole piene di odio.
E del perché mi odiasse. . .non avevo ancora trovato la risposta!
Diedi un piccolo sguardo alla mano di Janet.

Non stava mentendo, Harry e lei si sarebbero sposati sul serio.

Aveva un anello spettacolare, con dei piccoli diamanti argentati che appena incontravano la luce diventavano una meraviglia per la vista .
Non le stava per niente bene su quel dito un pò ciccione!

Alzai la testa verso il signor Styles, mi stava fissando con quello sguardo intenso.
Non era arrabbiato, si notava dai suoi occhi, sembrava incuriosito.
Beh, ovvio! Voleva sapere il motivo per cui ero nella sua camera da letto.
Ma avrei giurato di aver visto qualcosa di diverso nei suoi occhi, o forse era solo attrazioni fisica?
Dovevo smetterla di sognare!
Dovevo smetterla di pensare che in fondo fondo fondo, io gli piacessi.
Dovevo smetterla di immaginare le sue labbra sulle mie, la sua mano nella mia. I nostri corpi attaccati, il suo cuore che batte appena lo tocco.

Io non ero Janet, quindi non era possibile e tutto ciò mi faceva un male terribile, avevo voglia di andarmene via e dimenticare ma così sarei stata solo egoista, dovevo pagare i debiti di mio padre. Tutti quei debiti che si trovavano in Messico, il paese natale di mia madre.

Avevo bisogno di soldi, e di tanti soldi. E chi meglio del signor Styles poteva darmeli?

Le lacrime cominciarono a scendere senza pietà dai miei occhi verdi, facendomi sembrare vulnerabile ed anche un pò bambina.
- No, no, no! Non piangere, è una cosa che non sopporto Rosa! - confessò il mio capo.
Cercai di smettere ma fu un'impresa.
- Mi dispiace...mi dispiace, è più forte di me! - dissi mettendo la schiena dritta e asciugando le lacrime che avevano già bagnato anche le mie labbra secche.
- Tieni! - mi passò un fazzoletto di stoffa verde e lo usai dopo aver ringraziato.

- Io non ho rubato niente, lo giuro.
Stavo riordinando la sua stanza come sempre, e mi sono chiusa dentro per non essere disturbata! La prego...mi creda! - piansi sul fazzoletto che ormai era fradicio.
- Dovresti licenziarla, amore! - rise Janet.
- Perché si deve sempre in mischiare in discorsi che non la riguardano? - urlai alla donna con rabbia.
Il signor Styles rimase sconcertato - Rosa! - gridò sgridandomi.
Non fu un brutto richiamo, anzi, volevo che lo ripetesse!

- Scusatemi...io non...- lo guardai ancora una volta - Mi licenzierá, non è così? - domandai respirando scorrettamente.
Lui tirò la testa all'indietro respirando rumorosamente.

- Non lo farò...ma non voglio che tu rientri nella mia stanza, hai capito? - si rimise come era qualche secondo prima guardando dritto nei miei occhi facendomi avvampare.
- Va bene, ho capito. Non lo farò più! - misi il fazzoletto sulla scrivania.

Janet mi stava uccidendo con lo sguardo.

Mi alzai velocemente, pronta ad uscire ma la sua voce roca mi fermò.

- Rosa, non mettere mai più i reggicalze! - disse severamente.
Aggrottai le sopracciglia.
- Perché? - .

Sbuffò - Perché sono troppo provocanti e non mi fido del giardiniere! - .
Non si fidava del povero vecchio Sam, il giardiniere!

- Ah...ok. - risposi semplicemente. Forse ero provocante. . .per lui!

Don't Let Me Down||H.S||  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora