Tra fuoco e ustione

481 79 36
                                    

Davanti a me c'è tutto. C'è tutto il mondo in un corpo. C'è tutto l'amore che non ho avuto nei suoi occhi e c'è tutto l'amore che avrò nel suo vivere. E c'è la mia identità nelle sue braccia.E' come se la sua pelle possegga quei dettagli di me che non conosco, quei dettagli di me che creano le mie domande esistenziali. Lei e solo lei è la persona che può completarmi. Mentre mi si scalda lo stomaco il mio corpo si veste di forti brividi, simili a quelli che si hanno quando si ha la febbre. Ma io non ho la febbre adesso. E in questo mio stare immobile quasi mi sfugge la meraviglia che sta accadendo proprio in questo istante davanti a me. Francesca mi sta guardando. E' la prima volta che una ragazza mi guarda. E questo suo ossessionato squadrarmi mi investe di fiamme. Genera un'incendio dentro di me. Un'ustione che parte dall'inguine si proietta in un secondo nel mio stomaco, nella mia mente , e la picchia. La picchia forte, come a incentivarla a farmi fare tutte le cose che sto pensando di fare. Ma sono precisamente tutte cose che non si possono fare. No, non posso buttarmi su di lei e farla mia con le braccia. No, non posso avvicinarmi a lei e odorare il suo respiro, odorare la sua essenza. Quella sua essenza che mi attrae come il sangue attirava i vampiri di quel film, che tempo fa mi fu concesso di vedere, Twilight. Lei non osa muoversi, io non oso deconcentrarmi dal controllarmi. Una potentissima erezione minaccia di farsi avanti e lo sforzo per trattenerla mi fa sudare. I suoi occhi sono fermi come lei. Fissi sempre sullo stesso soggetto. Me. I pensieri inondano la mia mente e secondo dopo secondo questi pensieri diventano sempre peggiori, sempre più forti. Trattenermi sta diventando davvero impossibile. Veloci scorrono nella mia mente queste tentazioni del cazzo. Voglio buttarla sul letto e ho la tentazione di baciarla, e di svestirla, e di scoprire la bellezza del seno di Eva. Ma poi un a tentazione viene muta. La goccia che fa traboccare il vaso. Cedo completamente, abbasso le mie difese, sono nelle mani di quella tentazione, deciderà quest'ultima cosa farne di me. Si tratta di una tentazione particolare, infinitamente potente, di guardare gli occhi di Francesca. Ma so che farlo significa permettere ai nostri sguardi di incrociarsi. E questo pensiero mi mette agitazione. I brividi febbrili aumentano mentre gli occhi si lucidano. Ho paura di farlo, di guardarle negli occhi. Ma questa tentazione mi ha vinto. E' solo questione di tempo e dovrò farlo. Il cuore annegato dall'ansia sale fino alla gola e batte così forte che ho paura che scoppi. La testa automaticamente si alza, se prima lo sguardo era fisso sulle sue gambe, sul suo ventre, ora la tentazione mi costringe ad alzare lo sguardo. E lentamente questo sale, incontra il collo, il mento. Lentamente. Finalmente. I suoi occhi. E scoppia una bomba incendiaria che si somma all'incendio nello stomaco. Tutt'intorno è fuoco. Ma ardere non fa male. Ardere è asciugare tutte le lacrime. Ardere è bruciare via tutte le paure. Sto come all'inferno. Non ha più senso trattenersi. Mi alzo. Lei resta lì. Mi avvicino a lei portandomi dentro l'inferno, l'incendio. Ancora le sto fissando negli occhi. Sono così fottutamene rassicuranti quei due occhi, così spenti ma così accesi. Il loro essere di un colore spento li rende accesi e luminosi come due fari. Non so come spiegarlo. E' come quando guardo foto di tramonti che sono quasi finiti e il cielo è quasi blu, ma non ancora. Si crea, in quell'unico istante, un momento in cui il cielo è ancora vivo, illuminato dal sole rosso ormai prossimo a spegnersi, ma in questo cielo ancora vivo già si sente la freddezza della notte e la sua drammaticità che rende il cielo vivo e spento. Così sono i suoi occhi. Sono un cielo notturno al tramonto. Sono gli oggetti della mia calma. E mi attirano verso di loro con un forte magnetismo soprannaturale. Riconosco tutto me stesso nei suoi occhi. L'aria carica di incendio e io che ormai sono prossimo a toccarla. L'aria carica di fuoco e io che mi sto cagando sotto dalla paura di toccarla ma allo stesso tempo me la scoperei all'istante. E' la tortura della paura e del desiderio. Chiudo gli occhi. E poi è tutto automatico, le braccia da sole vanno dove devono andare, la stringono nella loro stretta. La avvicinano a me. Piove fuoco, l'aria brucia e ustiona la gola. Il cuore corre veloce tormentato da paura e desiderio. Tutto arde ma non mi importa. Le sue braccia mi stanno abbracciando. E' un contatto minimo, leggero, delicato, timoroso ma allo stesso tempo caldo come questo incendio. E' tutto perfetto. Siamo all'inferno, è tutto perfetto. Sono completo, sono perfetto.

STORIA DI UN PECCATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora