17. Amicizia

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Pov. Dila
Mi ritrovo a pochi centimetri di distanza dalla faccia di Demir.
I nostri respiri ormai sono quasi tutt'uno.
Mi sento strana, so che non è quello che voglio ma non riesco a muovermi.
Lui continua a fissarmi, poi alza lo sguardo e mi lascia un bacio sulla fronte.
<Non è questo che vuoi, non sono io che
vuoi e non commetterò questo errore che ci porterà alla rovina> sussurra lui.
Non so come mi sento in questo momento, ma credo sia giusto così.
< Grazie> rispondo a testa bassa.
Demir tira su il mio viso e io cerco di evitare il suo sguardo ma è impossibile.
< Guardami, non ti vergognare di me. Voglio essere sincero con te. Avrei voluto baciarti mille volte questa sera, per alleggerire tutto il dolore che provi, per farti stare meglio , ma so che avrei peggiorato solo la situazione. Non è me che vuoi, lo so e non voglio rovinare la nostra amicizia. Quindi finiamo di mangiare, poi questa sera puoi dormire da me, finché non sistemerai la situazione>.
Tornai al mio posto in silenzio e finimmo la cena allo stesso modo.
Decisi di non aprire bocca, non volevo complicare la situazione.
Anche io avrei voluto baciarlo, stare meglio ed essere felice, perché sono sicura che non mi avrebbe fatto mancare niente, sarebbe stata la via più semplice , ma non è di lui che sono innamorata.
Ci alzammo da tavola e andammo a casa.
Aperta la porta dell' appartamento, mi condusse nel soggiorno e mi fece sedere sul divano , poi si mise accanto a me. Mi guardò per cinque minuti in silenzio, io decisi di non aprire bocca, non avevo voglia di parlare. Capì al volo, così accese la TV, si avvicinò e mi strinse a lui.
Appoggiai la testa al suo petto e ritrovai la calma. Piano piano i miei occhi cominciarono a chiudersi, finché non mi addormentai in quell' abbraccio caloroso e familiare.

Dila: un contratto le cambierà la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora