.Alois Trancy's dead eyes

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Era quasi un'ora che Ciel camminava lungo quella strada deserta. Aveva passato tutta la zona al di fuori del campus, e si era addentrato in un quartiere molto diverso da quelli in cui era abituato a vivere. Non era formato da gradevoli villette a schiera, ma da alti palazzi malmessi, uno attaccato all'altro, che formavano vicoli stretti illuminati solo da pochi lampioni. I negozi, se così si potevano definire, erano tutti chiusi, con le finestre sbarrate, rimaneva aperto solo qualche bar dalla discutibile clientela. Sui marciapiedi sporchi dormivano alcuni barboni, su altri stavano ragazze o ragazzi con vestiti striminziti, che aspettavano qualcuno con cui passare la serata. Ciel si tenne a debita distanza da ogni genere di persona che li si parasse davanti. Adesso però erano quasi le due di sera e non sapeva ancora dove avrebbe passato la notte, non voleva tornare a scuola, ma non voleva nemmeno dormire per strada. O almeno, non in quella strada. Si chiese se fosse stata davvero una buona idea scappare dalla sua lussuosa vita per ritrovarsi in quella topaia. Beh, ovviamente sì. Non riusciva ancora a sentirsi in colpa per ciò che aveva fatto. Anche se iniziava a sospettare che non avrebbe passato la notte se non avesse trovato immediatamente un posto che l'avrebbe salvato dal pungente freddo notturno londinese di inizio primavera.

-Ei?- lo chiamò una voce dietro di lui.

Ciel si girò e vide una giovane ragazza(...o ragazzo?), che lo guardava con sguardo curioso. Aveva i capelli biondi, un po' spettinati, che gli ricadevano sugli occhi. Dei bellissimi occhi azzurro ghiaccio, come quelli di Ciel, solo un po' più chiari, contornati da un po' di matita nera sbavata, con delle occhiaie violacee, che però non sminuivano l'innocenza di quel volto. Per qualche ragione, a Ciel, quegli occhi trasmettevano allegria e anche sicurezza, sembravano quelli di un bambino che era stato sveglio troppo a lungo davanti alla tv ma che ancora non si decideva ad andare a letto.

Ciel squadrò la ragazza/ragazzo da capo a piedi: sotto una lunga giacca viola, dal taglio femminile, aperta sul davanti, indossava una camicia bianca con un gillet verde con un fiocchetto viola attorno al collo. Portava dei pantaloncini marroni cortissimi e delle parigine nere appena sopra il ginocchio. Ai piedi degli stivaletti di cuoio con un po' di tacco allacciati fino in cima da un nastro viola.

-Io sono Alois- si presentò porgendo la mano a Ciel.

Quindi era un ragazzo...

Ciel sorrise -Piacere, io mi chiamo Ciel Ph...- disse interrompendosi, chiedendosi se fosse una buona idea rivelare la sua identità in un posto simile.

-Cielph?- chiese l'altro confuso

-Ah...Ehm...no, solo Ciel- cercò di rimediare l'altro.

-Ok Solo Ciel, dimmi, che ci fa un ragazzo come te, in un quartiere come questo, a quest'ora di notte?-

-Un ragazzo come me?- domandò Ciel

-Beh- gli fece notare il biondo -hai indosso vestiti molto costosi, e poi non ti ho mai visto da queste parti, e io conosco quasi tutti-

-Ah ecco io...- iniziò Ciel, chiedendosi se fosse una buona idea rivelare le sue vere intenzioni a uno sconosciuto -sono scappato di casa-

L'altro parve seriamente sorpreso a quella risposta -Cioè, tu sei scappato di casa, da una casa fantastica immagino, per venire in un posto del genere?-

-Beh, in realtà sono scappato da scuola, e poi comunque non era tanto fantastica come credi- specificò Ciel, l'altro però stava già ridendo come se quella fosse stata la battuta più divertente del mondo.

-Come ti pare Ciel- disse Alois ritornando serio -Quindi ora immagino che ti serva un posto dove dormire, no?-

-Beh, in realtà sí-

Il fascino del Male ||Cielois||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora