.Il figlio del Diavolo

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Era passata circa un'oretta e Ciel e Sebastian erano ancora seduti sul divano intenti a guardare quell'inutile partita. Ad un certo punto entrò nella stanza Grell, indossava dei pantaloni di jeans rossi e una maglia scollata che lasciava intravedere il petto liscio e magro. I capelli lunghi gli ricadevano scomposti sulle spalle. 

-Mio dio, Alois dovrebbe darsi un contegno, mi ha svegliato- disse il rosso massaggiandosi la testa.

-Come stai Grell?- chiese Sebastian.

-Abbastanza bene- rispose il rosso sedendosi sul divano accanto al suo amico -che ci fa Ciel ancora qui?-

-Resterà con noi- rispose semplicemente Sebastian.

-Ah sì? E perchè?-

-Non lo so, Alois ha insistito tanto-

-Capisco- disse Grell prendendo dalle mani di Sebastian la bottiglia di birra (che per la cronaca era tipo la quarta).

Sebastian lo guardò con un'aria imbronciata, prendendo una sigaretta dal pacchetto che aveva in tasca e iniziando a fumarla.

-Sebby?- lo chiamò Grell

-Dimmi-

-Mi dai un passaggio?-

-No-

-Ma daai- si lamentò il rosso -Ti prego-

-Eh va bene- disse alzandosi dal divano -muoviti-

Grell sorrise e si alzò, salendo le scale per andare in camera sua. Scese pochi minuti dopo, con la faccia pulita e truccata, gli occhiali, i capelli messi in ordine e le scarpe con il tacco. Sembrava fosse andato e tornato da un salone di bellezza in qualcosa come 5 minuti.

-Andiamo- disse prendendo il cappotto rosso appeso al muro e uscendo dalla porta saltellando.

Sebastian lo seguì, con  molto meno entusiasmo, prendendo delle chiavi e chiudendosi la porta alle spalle.

Ciel rimase dov'era. Non sapeva che fare, così continuò a guardare la partita. Ad un certo sentì una porta al piano di sopra aprirsi e dopo poco Claude scese le scale, dirigendosi verso la cucina.

-Puoi restare qui, Ciel- disse.

Ciel si alzò in fretta dal divano, spegnendo la tv, e si diresse verso il piano superiore.

-Grazie tante- sussurrò mentre saliva le scale.

Entrò nella camera di Alois, che adesso era anche la sua, e lo trovò intento a sciacquarsi il viso nel lavandino, nel bagno collegato alla stanza.

Aveva i capelli scompigliati e la cravatta era scomparsa, il taglietto che aveva sul labbro si era riaperto e sanguinava leggermente. Per il resto era quasi uguale a come l'aveva lasciato, solo con un po' di succhiotti violacei che si aggiungevano ai numerosi che già coprivano quella pelle nivea. 

-Stai bene Alois?- chiese Ciel avvicinandoglisi.

-Sí Ciel, non ti preoccupare, va tutto bene- rispose il biondo asciugandosi il viso con un asciugamano rosa.

-Perchè glielo hai lasciato fare?- chiese il moro, che non riusciva ad accettare ciò che era successo.

Alois sorrise lievemente, tornando in camera -E' solo sesso Ciel, ci sono abituato-

Ciel parve confuso -Quanti anni hai Alois?- chiese.

-15- rispose il biondo sedendosi alla scrivania e iniziando a coprire i lividi con del fondotinta chiaro.

-E perchè sei qui?- domandò Ciel, ricordandosi che Sebastian gli aveva detto che nessuno era capitato qui per caso, che tutti avevano una storia, e Ciel sapeva che probabilmente quella di Alois non era una bella storia.

Il fascino del Male ||Cielois||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora