Non ne sarebbe stato in grado quando era venuto in questo luogo quattro anni prima, ma adesso era perfettamente capace di distinguere i tre tipi di persone che si aggiravano per quel quartiere: coloro che sapevano esattamente ciò che andava avanti in questi luoghi; quelli che non si ricordavano neanche il loro nome e quelli che magari sapevano ma erano troppo fottuti per essere di qualsiasi aiuto. L'unica sfida era capire chi di loro avesse il prezzo più basso. Ciel sapeva che tutti avevano un prezzo, e lui era disposto a pagare.
Il primo posto in cui si recò, nonostante fosse abbastanza certo di non potervi trovare risposte, fu la casa in cui aveva convissuto con Alois e gli altri. Ovviamente la casa era disabitata, lo si poteva capire dalla porta spalancata e l'assenza di gran parte dell'arredamento. Nonostante ciò Ciel decise di entrarvi. Il luogo, se già era in decadenza quando vi era stato la prima volta, adesso era del tutto fatiscente. I muri erano pieni di graffiti di cattivo gusto e il pavimento ospitava una spropositata serie di virus potenzialmente letali data la grande quantità di vetri di bottiglie rotte, preservativi e siringhe usati abbandonati su di esso. Il secondo piano era praticamente nelle stesse condizioni, la camera di Alois era stata depredata esattamente come tutte le altre, solo il letto a baldacchino e l'armadio erano rimasti quasi intatti, nonostante fosse palese che non fosse stato Alois l'ultimo ad usufruirne. Ciel si avvicinò lento all'armadio, al suo interno vi erano ancora alcuni vestiti del ragazzo, Ciel riconobbe il corpetto verde, uno dei preferiti del biondo. lo prese tra le mani e, nonostante il tessuto fosse logorato dagli anni gli parve di poter ancora percepire il calore della pelle di Alois, il suo profumo e tutto ciò che trasmetteva. Mentre era assorto nei suoi pensieri sentì dei rumori provenire dal bagno collegato alla stanza. Entrò lentamente nella stanza, sbirciando prima dalla porta.
Accucciata vicino al muro c'era una ragazza dai fitti ricci neri, un abito succinto nero metteva in evidenza la sua pelle pallida, il suo ampio seno e le sue vene devastate dalle varie trombosi, dentro le quali stava provando a far entrare un ago contenente una sostanza giallognola. Ciel la riconobbe come Beast.
Appena si accorse della presenza del ragazzo, Beast iniziò ad agitarsi, ma presto si calmò riconoscendo nel giovane il ragazzino con cui aveva avuto a che fare diversi anni addietro.
<<Beast>>
<<Ciel>>
<<Non pensavo che avresti mai avuto il coraggio di rifarti vivo da queste parti>> disse la ragazza mentre terminava il suo rituale di assunzione.
Per i successivi tre minuti Ciel stette in silenzio, riflettendo su come continuare questa conversazione, mentre la donna chiudeva gli occhi e godeva della sensazione della droga che entrava in circolo.
<<Voglio sapere dov'è Alois>> disse Ciel rispondendo alla muta interrogativa di Beast.
<<Non posso aiutarti, non so dove sia, né tantomeno se è ancora vivo>>
<<Allora dimmi cosa è successo quella notte>>
Beast sbuffò ma fu come se riconoscesse la necessità di compiere ciò che le era stato richiesto. Porse una mano a Ciel, che subito la aiutò a rimettersi in piedi.
<<Se vuoi saperlo accompagnami in uno schifo di bar, devo bere qualcosa>>
Si ritrovarono seduti in uno squallido bar non molto lontano dal locale in cui lavoravano anni fa.
<<Voglio sapere cosa è successo quando sono uscito con la polizia>> disse Ciel dopo aver pagato da bere alla donna.
Beast bevve un abbondante sorso dal suo bicchiere, si asciugò la bocca con il dorso della mano tremante.
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Il fascino del Male ||Cielois||
FanfictionCiel Phantomhive è l'erede di una nobile famiglia inglese e, come tale, è iscritto alla più prestigiosa scuola di Londra, la Weston School. Ciel però odia quel mondo, fatto solo di ipocrisia e falso perbenismo. Così una sera decide di lasciare il co...