"Then show me those eyes. Not the eyes of those villagers who looked as if they'd seen a pile of vomit. Not the old man's greedy, inflamed eyes.That day, those eyes. Those eyes that longed only for me..."
Ciel aprì leggermente gli occhi, sentendo la porta della stanza aprirsi. Gli doleva tutto, sia il corpo che la testa, inoltre gli veniva da vomitare. La porta si aprì e vide Alois entrare, buttando la giacca viola sulla sedia e iniziando a guardarsi intorno, notando tutti i vestiti sparsi sul pavimento . In quel momento Ciel si ricordò di tutto, il brindisi, la vodka, il fumo, il sesso con Sebastian, che tra l'altro era ancora lì sdraiato, nudo, nel letto, accanto a lui. Improvvisamente Ciel si sentì sporco, desiderò di scomparire, ma ancora di più desiderò che Alois non se ne accorgesse, che uscisse da quella stanza, dandogli il tempo di elaborare una scusa adeguata. Purtroppo non fu così, il biondo si avvicinò al letto, camminando in punta di piedi tra i vari vestiti buttati a terra, facendo luce con una piccola candela per cercare di capire chi vi stava dormendo. Ciel chiuse immediatamente gli occhi, fingendo di dormire, ma li riaprì subito, non appena sentì che la luce non era più puntata su di lui. Vide Alois indietreggiare non appena si fu accorto della presenza di Sebastian. Il biondo appoggiò bruscamente la candela sulla cassettiera e si portò le mani sul viso, tappandosi la bocca e indietreggiando ancora. Era buio, e Ciel non poteva ben distinguere la figura di Alois nell'oscurità, ma era quasi sicuro che stesse trattenendo a stento le lacrime. Poco dopo il biondo uscì dalla camera, chiudendo la porta dietro di sè, attento a non fare rumore. Allora Ciel si alzò in fretta, prendendo la prima cosa che gli capitò a tiro e indossandola. La maglietta di Sebastian, di tre taglie più grande, gli faceva da vestito ed era pure al contrario. Ma a Ciel non importava. In punta di piedi aprì la porta e sporse la testa, vedendo Alois che bussava alla porta della camera accanto, quella di Claude. Il fratello di Sebastian aprì la porta e Ciel si sporse ancora un po', attento a non farsi notare, per origliare la conversazione.
<Che ci fai qui Alois?> domandò il più grande.
<Ciel ha preso tutto il letto, e non volevo svegliarlo> mentì il biondo, aveva il respiro spezzato e sembrava ancora in procinto di piangere <Posso restare qui?> chiese.
Claude non parve accorgersi di niente. Anzi, il suo tono si fece ancora più vivace.
<Certo, entra> rispose il corvino, facendo entrare Alois e chiudendo la porta subito dopo.
Ciel ritornò in fretta in camera, tornando sotto le coperte. Si sentiva una persona orribile ad aver ferito Alois e non solo perchè lui lo riteneva un amico, ma anche perchè sapeva che quello non era il modo migliore per ripagarlo, dopo tutto quello che aveva fatto. Si chiese se Alois si sarebbe arrabbiato con lui, se lo avrebbe mandato via, ma ne dubitava. Alois provava un sentimento speciale per Ciel, lo riteneva più importante di tutti, perfino di se stesso. E questo Ciel lo sapeva. Stette un po' in silenzio a rifletterci, fin quando, dalla stanza accanto, cominciarono a provenire suoni difficilmente fraintendibili, tra questi si potevano riconoscere le travi del letto che scricchiolavano e i gemiti quasi femminili di Alois, questa volta però Ciel era sicuro che stesse anche piangendo, ma era anche sicuro che si stesse contenendo il più possibile, per fare in modo di non fare troppo rumore.
L'intento era chiaro, non voleva svegliare Ciel.
*Il mattino seguente*
Quando Ciel aprì gli occhi il sole era già alto nel cielo ed entrava dalla finestra, illuminando tutta la stanza. Ciel si mise a sedere, guardandosi intorno. Sebastian non era più accanto a lui. E tutta la camera era in ordine. Non c'erano più i vestiti per terra, nemmeno la giacca di Alois era più sulla sedia. Tutto era in ordine. Ciel si alzò e si accorse di aver ancora indosso la maglia di Sebastian. Se la tolse, buttandola nella cesta della biancheria, che qualcuno aveva svuotato. Anche il bagno sembrava più in ordine e pulito del solito. Guardò l'orologio, le 11:30am. Che qualcuno avesse fatto le pulizie di prima mattina? Ciel si fece una doccia veloce, dopodichè prese dall'armadio un paio di jeans aderenti e una maglietta nera. Si mise le scarpe ed uscì dalla camera. Scese le scale ed entrò in cucina, dove trovò Alois intento a preparare dei waffle. Doll e Dagger stavano seduti al tavolo, intenti a chiaccherare allegramente, non c'era nessuna traccia di tutti gli altri.
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Il fascino del Male ||Cielois||
FanfictionCiel Phantomhive è l'erede di una nobile famiglia inglese e, come tale, è iscritto alla più prestigiosa scuola di Londra, la Weston School. Ciel però odia quel mondo, fatto solo di ipocrisia e falso perbenismo. Così una sera decide di lasciare il co...