Cielo al Crepuscolo||ffTwilight Film

2 Il Predatore - Parte I

NOTE Autore: 😔sorry è tanto che non vengo su WP😔 e non sapevo del capitolo vuoto, ho rimediato al volissimo💪🏻👍🏻😝, ma il testo per ora è solo quello della prima bozza originale del 2010 (è un pezzo di storia della mia produzione fanfiction 😅) 

Nota Importante sul testo:
Testo copiato, incollato e postato così come scritto nella prima stesura senza la minima correzione né sintattica né ortografica nè di editing editoriale o layout. Commenti su questo argomento sono superflui.
Nella versione originale il pov cambiava con una riga vuota, qui le righe vuote dovrebbero essere doppie, dove posso, e se posso, aggiungo a mano l'intestazione del pov, ma a volte potrebbe mancare. Se per qualche ragione il testo risultasse, in tutto o in parte, non visibile o illeggibile, fatemelo sapere e rimedierò al più presto. Grazie per la lettura.

Note copyright:
Questo testo è stato pubblicato sulla piattaforma Il MioLibro.it e su ftp.it nel 2010 ed è integralmente coperto dalla legge sul copyright.
- Il soggetto, i nomi dei personaggi e l'ambientazione è di S. Mayer Autrice della Saga Twilight -

EDWARD
Ero già seduto composto al banco di biologia,

avevo ripreso il mio abituale autocontrollo, la

lezione prevedeva esperimenti con colture di insetti.

Avevo davanti a me dei contenitori con le larve e

acqua, e un posto vuoto vicino.

Meglio, non mi andava compagnia noiosa quel

giorno.

Per fortuna dopo l‟attrazione iniziale, le persone

avevano verso di noi un senso di soggezione, per il
nostro aspetto, e per il loro istinto di sopravvivenza.

Meglio per loro, lo assecondavamo con il nostro

atteggiamento freddo e distaccato, quel loro

comportamento.

Era saggio specie se, come nel caso di Jasper il

nostro autocontrollo era vacillante.

Jasper.. la sua espressione truce mi faceva

tenerezza, si sforzava di resistere all‟invitante odore

degli umani.

Come un obeso si sforza di non mangiare davanti

ad un piatto di pasta, snervante.

Non era ancora riuscito a scorporare l‟istinto dalla

ragione, e questo lo rendeva rigido e teso.

Era una delle persone più buone che conoscevo, e

sapevo, malgrado avesse deciso da relativamente

poco tempo di essere vegetariano,
quanto si sentisse in colpa per le persone che nella sua lunga vita
aveva ucciso per sopravvivere.

Non che nessuno di noi, gliene facesse mai una

colpa, era semplicemente naturale, ma lui vivendo

adesso come noi, aveva capito la differenza, e non
voleva più spezzare delle vite.

Così simili alle nostre, così simili a lui.

Perché per quanto ora il nostro corpo fosse diverso,
la nostra razza superiore in forza e resistenza, e
soprattutto per mortalità naturale.