4 Verità - Parte I

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Edward

Dovevo parlare con la famiglia.

Dovevo trovare una soluzione per minimizzare i rischi di essere scoperti.

Dovevo calmarli e rassicurarli.

Dovevo capire soprattutto, tutti quei sentimenti impazziti che sentivo rinascere in me, come fossero stati sempre lì, chiusi nel mio cuore, che non batteva più da 120 anni.

Volevo vedere immediatamente Alice: scrutando il mio futuro mi avrebbe guidato nella direzione giusta.

Doveva essere così!

Parcheggiai la macchina in garage e subito fui assalito da i loro pensieri, erano tutti preoccupati e non potevo dare torto a nessuno.

Un moto di rabbia, mi fece stringere i pugni, avevo messo in pericolo la mia famiglia!

A fin di bene certo, ma ero stato sconsiderato! Quella strana malia che mi prendeva in presenza di Bella e che mi costringevo a non chiamare col suo nome, mi aveva costretto a scoprirmi, e adesso ero indifeso e furioso con me stesso.

Io, il freddo e imperturbabile Edward.

Quello che non sbagliava mai, il porto sicuro per ognuno dei miei famigliari.

Io ero diventato in una settimana, il più incontrollabile dei vampiri!

Perché? Per amore? No! Era assurdo!

Era quell'odore sovrannaturale che mi ammaliava!

Era la voglia del suo sangue che mi annebbiava!

Mi sentivo colpevole perché la desideravo troppo...e basta!

Ma una voce dentro di me urlava: "in che senso la desideri?!"

Basta!

Raccolsi dal pavimento del garage una chiave inglese di Rose, la accartocciai in un secondo.

Calma Ed! È ora di dare una spiegazione alla tua famiglia e speriamo che Alice mi aiuti.

Salito in soggiorno, aspettai che venissero tutti, sapevano della mia presenza, avevo volutamente bloccato tutti i loro pensieri, volevo prima parlare con loro, e poi avrei vagliato le loro reazioni.

Li precedetti e mi sedei a capotavola, del grande tavolo ovale, la testa fra le mani, premevo le tempie per arginare meglio tutti i loro pensieri.

Adesso dovevo ragionare senza farmi influenzare, poi avrei interrogato la mente di Alice, sperando che i miei ragionamenti portassero ad uno straccio di futuro plausibile.

Carlisle fu il primo a sedersi vicino a me, una mano sulla mia spalla, la carezzava gentilmente.

Esme mia madre, era all'altro mio fianco.

Rose e Emmett si sedettero all'altro capo del tavolo.

Ai lati rispettivamente erano Jasper e Alice.

Quando fui pronto iniziai a parlare, la voce mi tremava un po'.

Il mio orgoglio si ribellava dal dover rivelare quell'improvvisa debolezza.

Sapevo che la mia famiglia mi voleva bene e mi avrebbe sostenuto, ognuno a suo modo.

Ebbi un moto di stizza, pensando a Rose.

Speravo che non fosse sbottata, prima di lasciarmi finire; sennò la rabbia avrebbe oscurato quel po' di autocontrollo che tentavo disperatamente di avere.

Cielo al Crepuscolo||ffTwilight FilmDove le storie prendono vita. Scoprilo ora