Andrea lo guardò ferocemente mentre si allontanava stavo trattenendo a stento le lacrime, sentivo un groppo in gola e il labbro tremarmi.
-Jess stai bene? -chiese preouccupato, annuì consapevole che se parlavo scoppiavo a piangere e non potevo entrare in redazione piangendo.
-ddevo andare é stato bello rivederti.-dissi allontanandomi da lui, mi salutò con un bacio volante che feci finta di prendere.
Prima di arrivare in ufficio trovai Pamela con uno sguardo truce, pregai tutti i santi del paradiso.
-Jess devo parlarti.-disse pacata ma seria, annuì aprendo la porta ci accomodammo sulle poltroncine una di fronte all'altra.
-dimmi tutto.-dissi sottovoce.-Jessica sei una tra i mie migliori dipendenti e oltre a un legame di lavoro c' é anche quello affettuoso ho promesso a tuo padre prima che partisse che mi sarei assicurata che tu stessi bene, da quando ti frequenti con il signor Giambelli ti vedo strana sempre sovrappensiero, distratta capisco l'amore e tutto ma voglio darti un consiglio Emiliano potrà essere bello e tutto non farti sconvolgere la vita, ho visto prima la scenata.-disse accarezzandomi la mano, mi rabbuiai ricordando la litigata di poco fa.
-jessica stasera c'é l'apertura sulla fashion week ci sarete tu e il tuo team vi voglio vedere luccicanti e perfetti vi ho dato il pomeriggio libero, hai finito tutti gli articoli vero?-chiese.
Cazzo me ne sono dimenticata
Non ho il vestito
Cazzo
Fottuto Emiliano che mi manda in palla il cervello.-fatto tutto.-risposi incerta.
-vai immediatamente a darti una sistemata.-ordinò indicandomi la porta.
-devo devo? -chiesi facendo una smorfia,mi spinse fuori dall' ufficio come se fossi un cadavere.
Menomale che la redazione é in centro dato che ero senza macchina,girai per più di dieci negozi ma non trovai nulla che potesse starmi bene, avevo a disposizione solo tre ore per fortuna mamma era a casa così poteva badare a Mattia.
Mi sedetti su una panchina in via della Spiga con i piedi doloranti e un mal di testa atroce stavo per rinunciare quando sentì la mia amata coscienza dirmi di guardare avanti, mi tolsi le mani dalla faccia e vidi un'apparizione divina difronte a me era quello era il vestito perfetto.
Entrai subito la boutique e chiesi di provarlo e come pensavo mi stava bene e tra l'altro era del mio colore preferito:bordeaux scuro.
Mi guardai allo specchio e rimasi a bocca aperta era lungo a strascico con la schiena in pizzo,lo pagai subito senza pensare al fatto che avevo speso 450€per un vestito.
Finì di prepararmi che erano le 7:30 Mattia continuava a battere le manine e a dirmi che ero bellissima e ogni volta sorridevo,passai il rossetto Bordeaux e iniziai a scendere le scale piano piano,rimasi di sasso vedendo Emiliano appoggiato allo stupite della porta con un mazzo di rose rosse e bianche.
- sei bellissima Jess.- disse sorpreso.
- ggrazie cosa fai qui?-
- sono venuto a chiederti scusa.disse facendo un passo verso di me,mi porse il mazzo di rose sistemato con cura.
- non dovevi capita di litigare.- m ormorai annusando il delicato profumo dei meravigliosi fiori.
-scusa piccola.-disse avvolgendomi il bacino con le braccia,proocandomi mille scariche elettriche,ci avvicinammo lentamente fino a che i nostri nasi non si sfiorarono e lí sul piú bello partì il flash di una macchina fotografica ci voltammo verso il colpevole e trovai mia madre tutta sorridente.
-scusate ragazzi ve ne faccio un'altra mettetevi vicini.-disse tutta contenta,esitai prima di avvicinarmi di nuovo a emiliano che a quanto pare non ci pensò due volte mi attirò a se e mi sorrise rassicurante.
-fatto mi raccomando guidate piano,mattia lo porto dalla nonna io.-disse mia madre guardandomi in cerca di complicità che la trovò subito non appena ci scambiammo sorrisi compiaciuti.
-andiamo piccola.-disse prendendomi la mano,con l'altra libera tirai su lo strascico del vestito per camminare meglio,anche con i tacchi ero sempre più bassa.