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Entrammo in sala riunioni e per poco non mi venne un arresto cardiaco,emiliano era seduto in giacca e cravatta con i suoi soci con il solito sguardo serio.

-buongiorno.-disse christian entrando,mi prese la mano e mi trascinò verso i posti liberi.

Sentivo la pelle bruciarmi sotto lo sguardo di emiliano.

-la serata é stata molto accogliente vorrei ringraziarvi del vostro invito.-disse uno dei soci che sembrava uscito da un fumetto satirico .

-è stato un piacere vorrei ringraziare anche il mio team che è uno dei migliori al mondo.-disse pamela riferendosi a noi.

-pss jess stai bene?-chiese Stefania a bassa voce,scossi la testa e tornai a guardare il vuoto.

-pamela scusi vorrei parlare in privato con pietrasanta è possibile?-chiese emiliano impallidì e guardai christian che sembrava sul punto di ucciderlo.

-preferirei di no non sta molto bene fa fatica a stare in piedi.-rispose Pamela,guardandomi rassicurante.

-vorrei parlarle é urgente.-insistette ancora.

-ti hanno detto di no e lei in primis non ti vuole vedere!-sbottò christian alzandosi in piedi si scambiarono occhiate truci e prima che potessi realizzare ciò che era davanti a me iniziarono a picchiarsi.

-figlio di puttana l'hai fatta piangere tutta la notte!-urlò Chri tirandogli un pugno,Matteo e Kevin li staccarono ma per poco sembravano due lottatori di sumo incazzati neri.

-basta!-mi misi in mezzo a loro cercando di placare gli animi,Emiliano sembrava un altra persona aveva gli occhi scuri e uno sguardo truce,mi voltai verso Christian e aveva lo stesso sguardo.

-signor Giambelli scelga un altro team perchè io e i miei colleghi non vogliamo nulla a che fare con lei e i suoi soci.-dissi secca,non voglio avere a che fare con lui,m'ha spezzato il cuore non potró perdonarlo così su due piedi.

-Jessica fammi spiegare...-provò a parlare ma lo interruppi subito.

-non voglio saperne più nulla di lei quindi è pregato di lasciarmi stare.-dissi beccandomi un'occhiata fredda da parte sua,si voltó verso i suoi soci e fece cenno di andare.

-Pamela è stato un piacere lavorare con Vogue.-disse prima di uscire,non mi resi conto di aver trettenuto il respiro per tutto il tempo,buttai fuori tutta l'aria e mi voltai verso Christian che continuava a tamponarsi il sopracciglio.

-Chri mi spiace tanto.-mormorai andandogli contro,mi sorrise prima di tirarmi a sè avvolgendomi in un caldo abbraccio.

-Jessica sei stata grande quel pallone gonfiato pensa che con i soldi può conquistare il mondo.-disse Stefi battendo le mani.

-già io non volevo lavorarci con quello lì.-aggiunse Kevin che fu zittito da Pamela.

-ragazzi non vi voglio cazziare ma non potete comportarvi così vi trasferirò nella redazione di Roma a lavorare in un altro campo cioè quello del design e della moda lavorerete alla progettazione di vestiti nonchè sfilate e fashion week lunedì dovrete partire.-annunció lasciandoci a bocca aperta.

-ma come e come faremo non abbiamo un posto dove stare siamo in sei dobbiamo trovare una sistemazione!-esclamai pensando anche che avrei lasciato Mattia e la mia mamma.

-alloggerete in hotel poi la redazione vi troverà una casa.-disse.

-ma...ma...-provò a replicare Matteo ma fu interrotto da Pamela che lo guardò assassina.

-nessun ma avete vent'anni saprete vivere da soli ora sparite!-urlò severa.

Uscimmo fuori dalla redazione con le mani nei capelli e sguardi confusi dovevamo partire domani,avevo appena cacciato Emiliano,Christian si era fatto male per colpa mia,avrei dovuto lasciare Mattia e la mamma,non avevo notizie di mio papà da una settiman ed ero in ansia.

Mi feci accompagnare a casa da Matteo quando entrai in casa trovai la nonna e la mamma che si stringevano e piangevano a dirotto,il piccolo Tia teneva in mano la foto di famiglia capì che era successo qualcosa.

-mamma che succede?perchè piangete e perchè siete vestiti di nero?-chiesi tremolante intuendo già la risposta.

-jessica papà non c'è più.-rispose scoppiando a piangere seguita da me scivolai contro la porta mettendomi le mani sulla faccia ero distrutta sentivo ogni cellula del mio corpo distruggersi causandomi dolore su dolore.

-jeji mi abbracci.-era la dolce voce del mio fratellino aprì le braccia abbracciandolo forte per non sentirmi sola.

-papà non tornerà.-mormorai.

Passai la notte sveglia a guardare il soffitto cercando di non piangere ma ogni volta versavo lacrime su lacrime e mi chiedevo dove le trovavo,la mamma aveva avvisato Pamela e i miei amici fu informata del trasferimento e la partenza era rimandata a dopo il funerale.

Al cimitero c'erano tutti i nostri conoscenti di papà e la sua squadra di militari,i miei amici che non mi avevano lasciato nemmeno un secondo e c'era anche Emiliano che fece le condoglianze e se ne andò senza dire altro.

Milion -paralleli.-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora