Mi svegliai leggermente indolenzita la sveglia sarebbe suonata tra circa mezz'ora diciamo che ero in anticipo.
Ero incastrata tra qualcosa guardai meglio e vidi che stavo dormendo abbracciata ad Emiliano le nostre gambe erano intrecciate come le sue mani attorno i miei fianchi, il suo respiro mi solleticava il collo la sua colonia m'inebriava le narici mandandomi in tilt.
Quello con cui dovrei lavorare e che potrebbe essere il mio capo é addormentato affianco a me, non sapevo come svegliarlo, guardai le sue labbra e mi venne voglia di baciarle erano così perfette avrei voluto mordicchiarle disegnare il loro contorno ma mi trattenni a stento riuscì a liberarmi una mano e gli accarezzai la morbida barba.
-mmmm.-mugugnò, trattenni una risata che sarebbe risuonata fragorosa e sonora.
-Emiliano sveglia.-dissi cercando di staccarmi da lui, non rispose mi strinse ancora più forte.
-Emiliano faremo tardi a lavoro!-esclamai ma nulla in tutta risposta ottenni solo una stretta più salda fino a farmi mancare l'aria.
-Emiliano! -gridai strozzata, si svegliò di colpo balzando in piedi e buttandomi a terra.
-ma che cazzo! Oddio Jessica scusa.-disse aiutandomi ad alzarmi.
-nulla.-dissi massaggiandomi il fondoschiena mi guardò ridendo.
-non c'e nulla da ridere.-dissi andando verso la cucina, mi seguì sedendosi al tavolo.
Preparai il caffè e salì in camera per svegliare Mattia, mi cambiai velocemente scelsi un tubino verde-acqua, calze trasparenti e tacchi alti e bianchi un cappottino bianco anch'esso e la borsa da lavoro.
-Mattia muoviti dai che devi andare!-urlai mentre scendevo le scale come sempre cercando non cadere.
Appena entrai in cucina Emiliano mi guardò a bocca aperta facendo un fischio d'apprezzamento facendomi arrossire, gli versai del caffè nella tazza e preparai il tost alla nutella.
-superman! -urlò Mattia entrando in cucina correndo verso di me.
-tesoro mio.-dissi dandoli un bacio sulla guancia il mio piccolo ruffiano si accoccolò con la testa nell' incavo del mio collo.
-Mattia dai mangia.-dissi sedendomi a tavola si sistemò meglio e iniziò a mangiare guardai Emiliano che guardava teneramente Mattia.
Emiliano insistì perché mi portasse lui a lavoro dopo aver portato mattia a scuola.
Prima di scendere dalla jeep di Emiliano mi prese la mano ci lasciò un bacio e tornò a guardarmi.
-all'una vengo a prenderti andiamo a pranzo insieme.-ordinò lo guardai storta.
-non puoi ordinarmi quello che posso e che non posso fare!-esclamai infastidita.
-ti aspetto a pranzo.-disse tornando a guardare il volante scesi sbattendo la portiera trovai come sempre Christian con la tazza di cioccolata fumante.
-per me gli piaci.-disse mentre saliviamo in ascensore.
-ma piantala.-
-ti piace te lo si legge negli occhi.-
-Christian! Smettila.-sbottai infastidita.
-scusa scusa devi consegnare l'articolo sulla fashion week in tipografia.-disse prima di entrare nel suo ufficio.
Fu una mattinata intensa dove feci di tutto per non pensare lui ma con scarsi risultati, a mezzogiorno e cinquantanove presi borsa e cappotto e scesi di sotto dove trovai emiliano fuori dall'auto poggiato su essa, portava uno smoking nero camicai anch'essa l'unica cosa che non era nera era la cravatta di una tonalità grigio fumo.
Ero felice di vederlo venne verso di me con le mani dietro alla schiena appena mi fu davanti tirò fuori una rosa bianca sorrisi dimenticandomi di quel breve litigio stamattina infondo io e lui non eravamo nulla che non colleghi di lavoro.
-andiamo?-chiese aprendomi la portiera, salì senza aprir bocca non parlai fin quando non fummo ad no aspettate mi sa che vedo male nono vedo bene eravamo al burger king, lo scapolo più sexy di tutta Milano con addosso vestiti che valevano più di quindicimila euro stava per pranzare al burger king.
Mi scappò una risata, mi guardò cupo mi zittí subito tornando seria, scesi dall' auto mi prese la mano rimasi sopresa non me l'aspettavo per niente.
Mi guardò dolcemente avvicinandomi a lui e appena fui vicino sussurrò nuovamente《Jess》
provocandomi mille scariche elettriche nel mio piccolo corpo.