Fra tutte le persone che non avrei mai voluto incontrare di certo Stephan era l'ultimo che volevo vedere, feci una smorfia infastidita credo che Emiliano si sia reso conto del mio disagio dato che all'improvviso mi prese la mano stringendola.Stephan venne verso di noi.
-ciao Jessica.-disse guardandomi come sempre senza ritegno.
-ciao Stephan.-dissi timidamente avrei preferito rimanere in ufficio a lavorare piuttosto che vederlo.
-come stai? Sei sempre più bella.-disse entusiasta, la presa di emiliano si fece più stretta facendomi sussultare, mi feci piccola piccola dietro a Emiliano.
-le stai dando fastidio.-disse freddamente Emiliano.
-e tu chi saresti? -chiese Stephan con aria di chi la sa lunga, quando invece non sapeva nemmeno da che parte era girato.
-il suo fidanzato.-mi andò di traverso quando sentì quelle tre parole.
-ah scusa amico scusa Jessica. -disse prima di girare i tacchi.
-scusa.-mormorai guardando le mie scarpe che all'improvviso sono diventate molto interessanti.
Due dita mi sollevarono il viso dal mento, incrociai due occhi marroni più profondi del mare, mi chiesi perché questa mania per i ragazzi biondi con gli occhi azzurri lui é moro con gli occhi marroni ma sono i più belli che abbia mai incrociato.
-Jessica sorridi.-ordinò seguì il comando e gli regali un sorriso a trentadue denti.
-signor Giambelli venga il suo piano é sistemato.-disse la cameriera che lo guardò mordendosi il labbro un senso di gelosia crebbe dentro di me, ma lo repressi immediatamente.
Non avevamo più le mani incrociate ma la sua mano era poggiata sulla parte inferiore della mia schiena mi guidava verso quella che credo fosse l'area vip.
Avevo i brividi e le continue scariche elettriche che attraversavano il mio corpo mi mandavano in tilt il cervello che già in presenza di Emiliano funzionava poco, maledì mentalmente ogni uomo sulla faccia della terra, eravamo arrivati a un tavolo per due con la vista sul naviglio.
-signori ordinate? -chiese la cameriera che continuava a guardare Emiliano.
-io prendo del sushi e gli involtini, tu Jessica? -chiese guardandomi freddamente, avevo sempre di più la convinzione che fosse bipolare, vi assicuro che sono frustranti i cambiamenti d'umore.
-lo stesso.-risposi, sperando che tornasse di buon umore.
Mangiammo in silenzio come se da un momento all'altro appena aprissimo bocca per proferire parola ci sparassero, finì di mangiare e guardai il telefono trovai varie chiamate senza risposta dei miei amici e un paio di messaggi di Christian.
Anche Emiliano controllò di nuovo il telefono in un minuto lo guardò per ben tredici volte.
-dobbiamo tornare a lavorare.-disse alzandosi e aiutando anche me ad alzarmi.
Andammo verso la cassa per pagare, tirai fuori il portafogli per pagare il mio conto.
-rimettilo dentro la borsa Jess.-disse Emiliano porgendo alla cassiera la carta di credito.
Per la prima volta mi chiamò Jess
Non scorderò mai la sua voce e le sue labbra mentre lo pronunciava.-
almeno fammi pagare il mio conto!-esclamai.
-pago io é deciso.-disse fulminandomi con lo sguardo mi zittì immediatamente per evitare altre occhiatacce, salimmo sulla sua automobile senza nemmeno guardarci in faccia.
La sua auto era a dir poco stupenda una jeep nera l'ultimo modello e super accessoriata.
Sentì il mio telefono vibrare qualcuno mi stava chiamando era la scuola di Mattia risposi immediatamente preoccupata.
-pronto la signorina Jessica Pietrasanta?-
-si mi dica.-
-Mattia ha la febbre é possibile che lei venga a prenderlo?-
-subito arrivo tra mezz'ora.-Riattaccai subito e cercai il numero di Christian per vedere se poteva andare lui.
-Jessica il lavoro per oggi é finito vada pure dal suo fratellino.-disse Emiliano guardandomi dolcemente.
-si figuri mando un amico a prenderlo.-dissi imbarazzata, mannaggia a Mattia proprio oggi si doveva ammalare! .
-andiamo a prenderlo ora ci penserà il mio autista a portarle l'automobile.-disse mentre guidava.
-non ammette repliche vero? -chiesi divertita.
-esattamente scuola elementare?-
-no scuola materna la "colombo".-dissi.
-vuole molto bene al suo fratellino? -chiese cogliendomi alla sprovvista.
-é l'unica cosa che amo di più al mondo oltre ai miei genitori.-dissi guardando lo sfondo del telefono che ritraeva me e Mattia mentre ci abbracciavamo.