Una tomba, fiori, lacrime, erano queste le immagini che si proiettavano nella mia mente mentre correvo verso l'ospedale
-Fai che non gli sia successo niente per favore- le lacrime premevano per uscire ma io battagliai -Niente debolezze, non perdere l'auto controllo Cassandra se lo perdi è la fine-
Priscilla teneva lo sguardo fisso sulla strada, le mani strette sul volante, guidando come una lumaca "Vuoi pestare quel maledetto acceleratore!?" le urlai contro,come riusciva a mantenere la calma? "Cassandra so che sei preoccupata per Giovanni ma non farò un incidente solo per la tua mancanza di autocontrollo" uccidere civette ossigenate è un crimine? No non credo
Una tomba, fiori, lacrime
L'auto si fermò all'improvviso "Perchè ti sei fermata?" chiesi a Priscilla "C'è stato un incidente, la strada è bloccata" misi la testa fuori dal finestrino e ciò che vidi davanti a me era la madre di tutti gli ingorghi stradali, una lunga fila di macchine rumorose che continuava all'infinito
"Ci metteremo una vita e nel frattempo Giovanni sarà morto e io perderò l'appuntamento con il parrucchiere"
"Stai scherzando!? Giovanni può essere morto e tu pesi al parrucchiere!?"
"Priorità cara"
-E ora cosa faccio? Priscilla ha ragione ci metteremo una vita, a meno che...-
"Priscilla quanto dista l'ospedale da qui?"
"Circa quattro chilometri, perché? Che cosa hai in mente?"
Con un balzo usci fuori dalla macchina "apri il portabagagli" le ordinai e lei lo fece permettendomi così di prendere la bicicletta
"Non avrai mica intenzione di pedalare fino all'ospedale vero!?"
"Ti vedo la" le risposi e cominciai a pedalareUna tomba, fiori, lacrime
Il vento muoveva i mie capelli che sembravano piccole fruste nella mia pelle, il cuore mi batteva forte non so se per la paura o per la fatica e gocce di sudore scendevano sulla mia pelle lasciandomi appiccicosa
Dopo quella che mi parve un'eternità riuscì a scorgere l'ospedale e spinta da un'ondata di disperazione cominciai a pedalare più forte e in un attimo mi ritrovai davanti all'ospedale e lasciando la bicicletta cadere a terra volai verso l'entrataUna tomba, fiori, lacrime
"Sto cercando mio cugino Giovanni Degli Arcangeli dove posso trovarlo?" chiesi con impazienza all'infermiera che si era spaventata con la mia improvvisa apparizione "Il ragazzo della sparatoria?" mi chiese subito lei capendo al volo con chi aveva a che fare "Esattamente" "Terzo piano, settima stanza a destra" non aspettai alto e corsi verso le scale
Una tomba, fiori, lacrime
Primo piano, secondo piano...eccolo terzo piano e mentre correvo verso la settima stanza col cuore in gola vedevo le persone delle altre sei stanze, tutte persone in caso critico, alcune in fin di vita, ma non vedevo loro, io vedevo Giovanni e tutti i miei familiari e sentivo che se non avessi fatto qualcosa, tutto si sarebbe realizzato
Una tomba, fiori, lacrime
Finalmente arrivai alla settima stanza e mi precipitai verso il letto dove si trovava mio cugino, immobile come una statua "Giovanni..." sussurrai e lui aprì gli occhi "Grazie al cielo sei vivo!" e corsi ad abbracciarlo "Hey piano, altrimenti mi devono rioperare" scherzò lui "A quanto pare la pallottola non ti ha fatto perdere il senso dell'umorismo" gli risposi ricambiando il suo tono ma l'allegria fu interrotta da un medico "Signorina deve uscire, il paziente ha bisogno di riposare "Certamente dottore" e rivolgendo un'ultimo sguardo a mio cugino chiusi la porta.
C'ero solo io, nessuno era ancora arrivato, forse per via dell' ingorgo o forse erano troppo occupati a spargere più sangue di quanto non ne fosse stato già versato "Ma tu puoi fermare tutta questa violenza" mi disse una vocina proveniente dalla mia testa, credo la chiamino coscienza "Già risolverei tutto sposandomi" se fossi una di quelle protagoniste dei libri della mia biblioteca personale mi incolperei per tutto ciò che è successo alla mia famiglia, mi autocommisererei e farei altre stupidaggini ma io non ero come loro, sapevo che non era colpa mia ciò che era successo, sapevo che ero impotente e che nessuno aveva il diritto di incolparmi ma sapevo anche che potevo evitare ulteriori disgrazie, sapevo che se non avessi preso una decisione al più presto tutto sarebbe stato colpa mia, ci sarebbero state conseguenze e cambiamenti che di certo non avrai gradito ma oggi, ora, adesso era il momento di agire
Dovevo farlo
Finalmente una lacrima scese dal mio occhio poi due, tre, fino ad annebbiarmi la vista e poi alle lacrime si susseguirono singhiozzi e infine mi misi a piangere "Cassandra" era la voce di mio nonno "L'hai visto?" mi chiese lui ed io annuì con la testa "E come sta?" "Sta bene nonno non ti preoccupare" io e lui ci sedemmo contemporaneamente e per un quarto d'ora nessuno di noi due disse niente, rimanemmo così, a fissare la settima stanza del terzo piano e poi finalmente presi coraggio, respirai fondo, organizzai nella mia testa le parole che dovevo pronunciare, parole che mi avrebbero cambiato la vita per sempre
"Nonno ho preso una decisione.....mi sposerò"
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Il Volto Del Crimine
RandomCassandra Degli Arcangeli è, in apparenza, una ragazza come le altre: dalla risata luminosa e innocente, grandi occhi che guardano il mondo con prospettive ogni giorno diverse, voce che spesso usa per contraddire le persone che la circondano o solam...