4. Sto venendo a baciarti

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Mancavano pochi minuti alla mezzanotte. Glielo avevo promesso che avrei letto la sua lettera e lo avrei fatto. Voglio farlo perché nonostante le lacrime che da ormai ore scendono sul mio viso e il trucco sia ormai sciolto, so che quando Lele scrive lo fa con tutto sé stesso, ci mette tutta l'anima. Sapevo che, nel caso noi due non ci fossimo mai più visti, quella lettera sarebbe stata il ricordo perfetto di noi due e di lui, del suo essere puro, della sua dolcezza.
23:58
Mi sedetti sul letto e mi asciugai gli occhi, sospirando pesantemente.
- Basta piangere, basta.- sussurrai impercettibilmente, mentre poggiavo la schiena alla testiera del letto di mio padre. Già, mi trovavo nella mia vecchia casa, nella camera di mio papà. Non sapendo dove stare, ho deciso che fino a quando non mi sarei trovata una casa con un affitto non troppo alto sarei stata lì, ma avrei fatto di tutto per togliere il disturbo il prima possibile.
23:59
Osservai attentamente la busta rosa e, facendo un respiro a pieno polmoni scollai l'apertura della busta che era sigillata con della colla. Estrassi la lettera e la poggiai sulle mie gambe, ancora piegata.
00:00
La aprii.
In quel momento sapevo che anche lui stava leggendo la mia.
Osservai la sua grafia perfetta che avevo sempre amato ed invidiato,poi iniziai a leggere.
"Cara Didì,
oggi è il nostro primo anniversario. Ti posso assicurare che questo anno è stato il più intenso e piacevole della mia intera esistenza. Mi hai fatto passare dei momenti indimenticabili, con il tuo sorriso perennemente stampato sul volto e le tue fossette ai lati della bocca che ti rendono ancora più bella. Con i tuoi capelli che da un grigio triste e cupo sono passati ad un rosa brillante e allegro, così come sei cambiata anche tu. In questo anno ho visto come sei passata dall'essere una ragazza insicura e distaccata, ad una donna dolce e sicura di sé. La donna di cui sono innamorato pazzo. Mi hai fatto perdere la testa nonostante io avessi l'incredibile desiderio di mantenere le distanze da te, convinto del fatto che non sarei mai riuscito a gestirti. Ti avevo capita subito, ma probabilmente non te l'ho mai detto. Avevo intuito fin dall'inizio che eri una ragazza bisognosa di certezze, lacerata dal passato e dal carattere altalenante. Però ho deciso col tempo che volevo essere io a dartele, le certezze di cui necessitavi. Che volevo essere io a cancellartelo, il passato che ti aveva cambiata. Che volevo essere io a bearmi del tuo essere lunatica, senza mai essere monotona. Volevo essere io a godere dei tanti colori nell'anima che ti avrei creato. Per questo, ho iniziato ad amarti. E adesso, a distanza di un anno, mi ritrovo a scrivere questa lettera mentre tu sei nel nostro letto che dormi. Mentre ti giri nervosa nel sonno, bisognosa di essere scaldata dalle mie braccia. Sei bellissima. Te l'ho sempre detto che tu sei un'essere speciale, sublime. Con il tuo viso rilassato e la bocca leggermente curva in un sorriso, penso che tu sia la cosa migliore che io abbia fatto in vita mia. Sì, perché se tu sei in questo modo, ora è merito mio. Semplicemente perché sono stato in grado di alleggerirti la vita portando anche un po' dei tuoi pesi che, più diminuivano, più il tuo sorriso era frequente. Così, oggi come oggi, preferirei portare tutti i tuoi problemi sulle mie spalle, se ciò significasse renderti più serena. Ma, Didì, questo sfortunatamente non si può fare. Quindi, ti prego, sorridi sempre alla vita, perché non c'è modo migliore di affrontarla. Anche quando litighiamo e ti sento piangere, tu non farlo. Perché io non merito le tue lacrime e tu non meriti il dolore a causa mia. A proposito, volevo chiederti scusa per questa settimana di fuoco, se così vogliamo chiamarla, in cui te ne ho dette di cotte e di crude, ma lo stress del lavoro porta anche a questo. Spero tu possa capirmi, ma sono sicura che sarà così.
Ti amo Didì, buon anniversario,
tuo Lele."
Credo di essere stata per quei cinque minuti in apnea. Non pensavo avrebbe fatto così male leggere le sue parole, di un ragazzo innamorato. E io avevo lasciato lacrime amare su quel foglio, che avevano fatto sciogliere appena l'inchiostro blu con cui aveva scritto la lettera. Era impossibile stargli lontano, era impossibile, in quel momento, non abbracciarlo e baciarlo. Era impossibile toglierlo dalla mente, né ora né mai.
Lele
La casa vuota sapeva ancora di lei. C'era il suo profumo ovunque, sul divano, tra le lenzuola bianco del nostro letto, ovunque. Io non potevo reggere senza di lei, dopo le sue parole non potevo far altro che star male. "Dimenticami" , "Trovatene un'altra".
Eppure lo sapevo, che il suo amore per me era immenso. Le sue insicurezze si facevano di nuovo sentire, credeva che con la sua presenza non sarei stato bene. Ma non ero riuscito a farle capire, che io stavo bene solo con lei. Glielo avevo detto, quella sera. Anche quella mattina, glielo avevo ricordato. Ma era andata comunque, convinta di essere un peso che però non era e non sarebbe mai stata. Se ne era andata il giorno prima del nostro anniversario, facendomi promettere che avrei letto la sua lettera a mezzanotte, nello stesso momento in cui lei starà leggendo la mia. Il solo pensiero di leggere le sue parole un po' mi faceva star male, non potevo ancora credere che fosse uscita dalla mia vita.
Appena scattò la mezzanotte non esitai nemmeno, aprii la busta bianca e semplice e iniziai a leggerne il contenuto.
"Ciao Lele,
sai già che non sono brava con le parole, ma cercherò nel migliore dei modi di augurarti un buon anniversario. Voglio iniziare ringraziandoti, mi hai cambiata sotto tutti i punti di vista. Mi hai sopportata, supportata e mi hai insegnato ad amare. Già, prima non ero in grado di fudarmi delle persone, perché sono una persona che ha sofferto così tanto nella sua vita che mi chiedo sempre quanto possa durare la felicità. Con te non me lo sono mai chiesta, più o meno, ahahaha. Sinceramente non so come esprimere ciò che provo per te, davvero, mi ci vorrebbe una vita per trovare gli aggettivi più adatti. Mi imbarazza anche un po' il pensiero che tu leggerai questa lettera davanti a me, quindi, se in questo momento sto arrossendo, vienimi a baciare. Comunque, con te il tempo è volato, sei un ragazzo stupendo e mi hai sorprendentemente fatto innamorare più della tua testa che del tuo aspetto fisico. E ce ne vuole, perché tu sei un gran figo e ciò significa che fai delle riflessioni, hai dei pensieri, che un ragazzo di 20 anni normalmente nemmeno si sogna di avere. Grazie, comunque, per tutto. Grazie soprattutto perché sei rimasto, non mi hai mai lasciata sola nel mondo. E lo so che io, senza di te, farei solo disastri. Quindi, non lasciarmi mai..."
Chiusi la lettera, non ce la facevo più. Mi sentivo così in colpa ad averla lasciata andare, nonostante questa fosse una sua scelta, perché dopo le parole che avevo letto mi resi conto che effettivamente lei, senza di me, è persa. Sono un po' come la sua bussola, insomma. Le faccio trovare sempre la strada verso casa e chissà ora, se l'avrà persa.
"Vienimi a baciare" , amore mio se potessi lo farei.
"Non lasciarmi mai" , amore mio se potessi tornerei indietro, sto già una merda senza di te.
Presi il cellulare e le scrissi un messaggio:
"Sto venendo a baciarti. "
Invia.
Visualizzato alle 00:06
Sta scrivendo...
" Prima devi trovarmi. "
Quella ragazza non aveva capito che, quella sera, avrei girato anche tutto il mondo pur di abbracciarla e baciarla come una volta. Non le era chiaro, forse, che senza di lei io non ero la stessa persona.
Quella sera, andai a cercarla.
Sapendo già dove trovarla.

Ciaoo!
Ecco un nuovo capitolo, più sereno e dolce del solito! ( Non fateci l'abitudine, io vi avverto )
Come sempre, lasciatemi tanti commenti perché ho davvero bisogno di sapere cosa ne pensate della storia e su cosa devo migliorare. Un bacione ;)

 Quante parole, in questi silenzi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora