Quella mattina, mi risvegliai sorprendentemente con un braccio del mio ragazzo intorno alla vita e con Gabriele che aveva gran parte del corpo su di me. Mi chiesi mentalmente come cavolo avevo fatto a non svegliarmi, schiacciata da quel ragazzo che la sera prima aveva pensato bene di ubriacarsi per chissà quale motivo.
Lo scossi con poca dolcezza per farlo svegliare, avendo una gamba addormentata. Lui aprì gli occhi e dalla sua espressione capii che non sapeva come mai si fosse addormentato con me e Lele.
- Se te lo stai chiedendo, sì, hai bevuto e mio padre ti ha portato qui per non farti passare la notte in giro per Roma.- gli dissi, con un tono di voce visibilmente divertito.
Lui si mise seduto e, con uno sguardo malizioso, indicò il ragazzo accanto a me che mi stringeva possessivamente a lui.
- Avete già risolto?- mi chiese con uno dei suoi soliti sorrisi a 32 denti, felice di vedere finalmente me e Lele sereni, dopo un periodo di logoramento e lontananza.
- Si Gab, sono troppo felice.- sussurrai, per paura che tutta questa felicità, se sbandierata a destra e a sinistra, potesse svanire improvvisamente.
Lui si sdraiò accanto a me e mi lasciò un bacio sulla guancia.
Gabriele era una parte di me, fin dai primi giorni all'interno della scuola di Amici. Con la sua innocente dolcezza sapeva sempre trovare le parole o i gesti adatti per ogni occasione o stato d'animo. È stato anche una mano dal cielo nella storia tra me e Lele, che molto spesso ha vacillato per poi tornare in perfetto equilibrio anche grazie a lui. Gabriele era inevitabilmente il mio migliore amico, che era sempre rimasto al mio fianco anche quando nessuno se la sentiva di farlo, anche quando lo avevo cacciato dalla mia vita. Mi aveva detto: "Io ci sono e resterò sempre accanto a te."
E a distanza di più di un anno, lui era ancora con me, a coccolarmi e a volermi bene come un fratello. A rimproverarmi come un padre. A darmi consigli come una madre.
-Sei felice?- mi chiese, sorridendo e accarezzandomi i capelli.
Io annuii.
- Ho avuto tanta paura di averlo perso. Con lui adesso posso dire di essere veramente felice.- ammisi, con un leggero sorriso sulle labbra.
- Ma dove vuoi che vada lui senza di te, che ti ama più della sua stessa vita.- mi disse, con un tono misto a divertimento e verità.
- Beh, c'è tanta gente là fuori. Potrebbe anche cambiare idea e amare un'altra persona. Mai dire mai, Gab.- sussurrai, leggermente preoccupata, stringendo una mano a Lele istintivamente come a non volerlo lasciare.
- Elo, lui vuole te. Maronn' comm' si pessimista oggi!- urlò quasi, buttandosi una mano sulla fronte. Io risi e gli tirai un leggero schiaffo sulla guancia, che assomigliava più ad una carezza.
Lele iniziò a muoversi al mio fianco, così decisi di svegliarlo lasciandogli un bacio sulle labbra. Lui aprì lentamente gli occhi e mi sorrise.
Era meraviglioso, nella sua semplicità.
- Buongiorno.-
- A te, principessa.- mi rispose, lasciandomi un bacio in fronte.
- Non fare lo smielato, Lè!- lo rimproverai io, alludendo al modo in cui mi aveva chiamata.
Lui rise, poi si mise seduto.
- Ma guarda te 'sta guagliona che per svegliare a me, venti spintoni e nemmeno un buongiorno, a te pure il bacio. Aooo' guarda che io poi mi ingelosisco!- disse Gabriele, mettendo su un finto broncio.
-Oh la ragazza è mia ciccin'- gli rispose Lele, ridendo.
Io osservavo la scena divertita.
-La Elo è anche mia.- scherzò il ballerino, tirandomi per un braccio verso di lui e stringendomi al suo petto.
Io risi tra le sue braccia, sentendo altre mani calde cingermi le caviglie e fare una leggera pressione su di esse per tirarmi a sé.
- Mo' non t'allarga' che quelle mani te le taglio.- disse Lele.
-Tanto non la lascio andare!- disse Gabriele, canzonando ciò che aveva detto come i bambini. Lele continuava a tirare e io, nel frattempo, venivo sballonzolata da una parte e dall'altra.
- Giuro che se non mi lasciate andare vi picchio!- li minacciai, urlandogli contro. Con uno sguardo di intesa, i due mi bloccarono sul letto. Uno si era messo a cavalcioni sulle mie gambe e l'altro mi teneva ferma per i polsi.
- Fai pure.- mi disse Lele, scatenando una risata di gusto da parte di Gabriele.
- Ahahaha molto divertente!- dissi io, falsamente divertita, mentre lo fulminai con lo sguardo.
-Ti odio.- gli dissi.
- Sisi, ti amo anch'io Elo.- mi disse, ironicamente.Qualche ora dopo pranzo, eravamo usciti per farci un giro per le vie di Roma. C'era molta gente e spesso venivamo fermati dai nostri fan per una foto o un autografo.
Molte ragazze rimanevano stupite nel vedere me e Lele insieme, dato che dopo la fine di Amici non abbiamo fatto sapere più nulla della nostra storia, tanto che si pensava addirittura che tra noi fosse finita. Con grande educazione, nessuno ci ha posto domande riguardo la nostra vita privata e ne ero davvero molto felice. Mi piaceva sapere che i miei fan capivano la mia riservatezza e la rispettavano.
Certo, sui social, Instagram in particolare, poco dopo si scatenò l'inferno.
" RAGAZZE ELO E LELE SONO INSIEME!!"
" VOGLIAMO #COSTRUIRE6!❤"
" Ho sempre creduto nei #lelodie #costruire6"
[...]
Controllando le notifiche mi ritrovai, appunto, sommersa da commenti del genere e da tag in foto che ritraevano me, Lele e Gab in giro per Roma.
- Guarda Amò.- girai il telefono verso il mio ragazzo, che rise di gusto. Ero abbastanza preoccupata, non volevo si tornasse a parlare esclusivamente della nostra storia, mettendo in secondo piano la nostra musica. Era una cosa che mi infastidiva abbastanza, anche se, essendo che il nostro amore era nato sotto gli occhi di tutti, era inevitabile.
- Sono peggio dei paparazzi ahahah!-
- Maronn' guardate che facc' che c'ho!- disse Gabriele, indicando il suo viso in una delle fotografie.
Ci fermammo in un bar per prendere un caffè e mentre Gabriele era entrato ad ordinare i nostri caffè, inaspettatamente, vidi a qualche tavolino di distanza dal nostro, Andrea. Il mio ex ragazzo che per chissà quale motivo si trovava a Roma, insieme ad una ragazza dai capelli lunghi e neri, che vedevo solo di spalle.
Diedi una gomitata a Lele.
- Lè, c'è Andrea.- sussurrai, leggermente preoccupata.
- Ce ne andiamo?!- chiesi ancora, cercando di non farmi vedere.
- Hai paura di lui?!- mi chiese interdetto Lele.
Io scossi la testa.
- Lo vedi, ha una faccia da schiaffi. Non voglio neanche vederlo, ti prego and..- venni interrotta da una mano sulla spalla, che mi fece voltare di scatto.
-Ehi Elo!-
- Toglimi quella mano di dosso.- gli dissi, senza molti giri di parole. Già mi dava sui i nervi solamente a guardarlo, in più si permetteva pure di mettermi quella sua lurida mano sulla mia spalla.
- Piacere, Lele!- disse lui, intromettendosi e porgendo la mano al ragazzo dietro di me. Lele stava sfoggiando un sorriso così falso, che quasi mi domandai come accidenti faceva Andrea a non capire che in realtà lo voleva fare a pezzi.
- Meglio conosciuto come il ragazzino per cui Elodie ha perso la testa..- disse lui, ridendo amaramente, mentre scuoteva la testa.
- Ti conviene andare, prima che ti tiro un pugno che ti renderebbe irriconoscibile persino a tua madre.- gli suggerì Lele, serrando la mascella e stringendo il pugno destro. Ammirai molto il suo comportamente maturo, nel sapersi controllare anche in una situazione del genere.
- Tu calmo.- dissi a Lele sottovoce, accarezzandogli la mano sul tavolino.
- E tu..- puntai il dito sul petto di Andrea.
- Va' da quella ragazza e non farti mai più vedere.- mormorai tra i denti, cercando di mantenere la calma per non dare spettacolo.
- Sei gelosa che c'è lei e non più tu?- mi chiese, sussurrandomi all'orecchio.
- Te piacerebbe, bello! Ora ho trovato di meglio..- gli dissi, voltandomi verso Lele, che mi fissava col sorriso sul volto.
- Seh ok. Ci vediamo!- mi salutò lui, tornando a posto.
Sospirai.
- Grazie a Dio ora ci sei tu nella mia vita.- dissi a Lele, che intrecciò la mia mano alla sua.
-Ecco i caffè piccionci'- ci disse Gabriele, appoggiando il vassoio sul tavolino e porgendoci una tazzina ciascuno.Ehii!
Sono tornataa!
Questa notte mi era venuta una strana voglia di scrivere, quindi ecco il capitolo.
Devo ammettere che adesso che sono certa che Lele e Elo stanno insieme, mi piace di più scrivere, idk why.
Coomunque, lasciate un commentino se vi è piaciuto e noi ci sentiamo al prossimo. Bye❤
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Quante parole, in questi silenzi.
Romance"Non mi piacciono le cose semplici, preferisco l'amore sofferto, quello passionale, avventuroso e anche un po' pericoloso. Quasi masochista. Che un momento ti fa toccare il cielo con un dito, mentre quello successivo ti ritrovi a terra. La cosa imp...