Secondo Capitolo (REVISIONATO)

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Si abbassa lentamente alla fessura della porta, ma io impaurita striscio subito nel letto.
La maniglia si gira, e sembrerebbe che la porta si sta per aprire.
Ma esita per qualche secondo, e poi molla.
E riprende il rumore fastidioso, che non cessa fino alle 5:30AM; ora in cui effettivamente ho un poco di pace per riuscire ad addormentarmi.
Alle 6:00AM precise, l'assordante campana inizia a suonare.
Trovo charlotte in un angolo del letto, con le ginocchia al petto che fissa il vuoto.
Era pallidissima.
«Charlotte, tutto bene?» Non ho avuto nessuna risposta.
Così mi siedo sul suo letto, e provo a toccarle il volto, è freddissima.
«Charlotte..» Provo di nuovo
Il suo sguardo si sposta su di me di colpo, e inizia a piangere.
«Hei, che succedere?» Le chiedo abbracciandola, in tutta risposta ho solo singhiozzi.
«Vieni, dobbiamo andare a lavarci» le dico, si alza e sembra riprendersi.
Prendiamo entrambe le nostre cose ma lei ancora non dice nulla.
Il bagno era pieno zeppo di ragazze, chi si lava i denti, chi si fa la doccia.
Io, siccome ieri sera ho fatto la doccia mi sciacquo solo i denti e la faccia.

La lezione passa velocemente, così come la pausa pranzo, e finalmente è ora che uscivamo fuori al giardino.
Era il luogo più inquietante che io abbia visto senza dubbio, è tutto circondato da una fitta foresta, come se, se volessi scappare, non c'è via che ti porti a casa.
Tutti i ragazzi parlano, e Charlotte sembra che si è fatta una nuova amica.
Mi guardo attorno e una delle suore mi osserva attentamente, come se per lei fossi una minaccia.
Vado più avanti, e mi accorgo che c'è una grossa scalinata, con alla fine delle sbarre, provo a scendere qualche scalino ma vengo subito bloccata da una voce alle mie spalle «Non puoi andare lì»
quella suora, senza alcuna espressione, e nessun sentimento nella voce, mi ferma.
«N-non lo sapevo» riesco a dire, e salgo.
Quello è un luogo che di certo voglio vedere.
Questo collegio non me la racconta giusta, e oltretutto tutti i bambini che sono scomparsi qua dentro... che fine avranno fatto? Cioè non è possibile che tutti hanno provato a scappare, dato che c'è quella cosa fuori alla porta ogni notte.
«Hei tu sei la ragazza dell'altra volta?» mi chiede il ragazzo che avevo conosciuto alla mensa
«Ehm... N-Noll..?» provo a ricordarmi il nome
«Noel. Dai c'eri quasi.»
Gli sorrido sempre abbastanza irritata.
«Alla mensa non abbiamo avuto occasione di conoscerci meglio, quanti anni hai?»
«...ho 13 anni e tu?»
«Io ne ho 14.»
Annuisco, e cerco di fargli capire che in questo momento ho davvero altro a cui pensare.
«Anche tu pensi che c'è qualcosa di strano qui dentro?» Fa una pausa
«Insomma ieri notte una suora camminava come un'indemoniata avanti e indietro per il corridoio..» Mi dice poi all'orecchio.
«L'ho sentita anche io!» Dico sorpresa, e ora quel ragazzo mi irritava sicuramente di meno.
«Cioè sembrava davvero che solo io mi fossi svegliato. Facciamo così oggi alle 23:50 ci incontriamo nel bagno femminile.» Faccio una strana espressione, «Per fare che cosa?» chiedo stupita.
«Beh, un escursione segreta notturna!» risponde poi.
Esito per un attimo, ma poi capisco che invece è un'ottima idea.
«La mia stanza è vicinissima al bagno, se qualcosa corriamo là dentro» dico in tutta risposta
«Ci vediamo a cena» Dice annuisco e discretamente mi allontano con gli altri ragazzi per dirigermi nella mia stanza.

Quando arrivo, trovo Charlotte sul letto che legge quella che sembra una lettera
«Cos'è?» Le chiedo
«Mio padre mi ha mandato una lettera»
«Notizie positive?«
«Eh... Diciamo che non potrà venirmi a prendere da questo posto prima di settembre»
«Beh, almeno da questo posto tu ci uscirai. Io penso che ci rimarrò una cifra tipo per sempre. O almeno fino ai prossimi cinque anni.»
«Ho visto che hai fatto amicizia con Noel.»
«Sì, sembra un tipo apposto»
«Beh molte volte, l'apparenza inganna.» Dice con uno sguardo strano, e un po' ho una strana sensazione.
«Già» rispondo e basta.
Le vorrei tanto chiedere di stamattina, ma penso che eviterebbe il discorso o mi guarderebbe strano fingendo di dover andare in bagno.

La cena passa tranquillamente, mi chiedo come mai tutto quello che servono sia a base di carne, carne buonissima devo dire. Però comunque una minestra a base di verdura la potrebbero fare ogni tanto, siccome mangiare sempre carne non fa poi così tanto bene.

Sono le 23:40 fra dieci minuti dovrei uscire dalla stanza, Charlotte sembra ormai in un sonno profondo quindi penso che non ci sia pericolo.

Esco alle 23:45 per sicurezza, non trovo nessuno proprio, neanche un ragazzino che vorrebbe andare in bagno, e nemmeno una suora che fa la guardia, così mi dileguo velocemente in bagno, nascondendomi in una delle docce.
Anche in bagno ci sono dei orologi, per farci capire quanto tempo ancora abbiamo a disposizione per lavarci.

«Hei Marlene» Alle 23:50 riconosco la voce di Noel che sussurra.
«Sono qui» gli rispondo muovendo la tenda della doccia.
Entra nella doccia vicino a me sedendosi.
«Bene, fra dieci minuti iniziamo la nostra esplorazione.» Dice.

Cinque minuti prima, entra una suora per controllare se c'era qualcuno, e fortunatamente se ne è andata senza accorgersi della nostra presenza.
Alle 00:00 tutte le luci si sono spente, e iniziavo ad avere un po' di ansia mischiata a paura.
«Ecco questa è tua. Le ho prese dalle suore» dice passandomi una torcia.
La prendo e non dico o chiedo niente; usciamo piano dalla doccia, e proviamo a guardare fuori.
Ancora niente, e il silenzio mi mangia la mente.
Quando ad un tratto, sentiamo dei pesanti passi sulle scale, poi per un attimo il rumore cessa, e riprendere il rumore di ieri notte.
«Spostiamoci da questa parte» dice a voce bassissima Noel.
Faccio cenno di sì con la testa, e ci spostiamo vicino a una specie di muro, dove a destra ci sono tutte le stanze femminili.
Quando mi affaccio lentamente, c'è una giovane suora, con gli occhi girati la bocca cucita in tutti i sensi, con il vestito delle suore, con i capelli lunghi legati in uno chignon, e pallida. Pallida come è pallido il latte quando ancora non ci hai messo il nesquik.
Mi ritraggo subito a tale visione e il mio respiro diventa affannoso.
Quando Noel vede la mia stessa cosa, posso quasi palpare la sua paura, ci scambiamo delle occhiate, non sapendo come agire.

Io voglio vedere cosa succede giù in questo momento, lì è dove tutte le suore dovrebbero dormire.
«Dobbiamo scendere giù» gli dico a bassa voce
«Non ci penso proprio» risponde lui sussurrando,  bianco in faccia dalla paura. 
«Oh te la fai sotto proprio ora? Io vado» gli dico in tutta risposta, come sempre sussurrando; aspettando che quella specie di suora vada dall'altro lato, e, appena lo fa, mi dirigo velocemente, ma cercando di fare meno rumore possibile, verso le scale.
Sto per scendere quasi del tutto giù, quando il rumore cessa e una voce mi blocca.
«Non provare a scendere un scalino in più»

Bene il capitolo finisce qui, spero che vi piaccia, e se non è così fatemi sapere i motivi vi prego, e nulla, ci "risentiamo" al prossimo capitolo.💘

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