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Così andammo nello studio.
Improvvisamente calò un'atmosfera quasi di amore, familiare.
"Eccola! Lana ma dov'eri finita? Non ti permettere più.." sentimmo pronunciare dal piano di sotto.
Tirammo un sospiro di sollievo e abbracciai Elodie che era ancora con le lacrime agli occhi.
La luce era assente, apparte quella che emanavano i lampioni della strada attraverso la finestra.
Ci baciammo con un senso di mancanza, di ritrovo.
Ci mettevamo sempre più passione, ancora e ancora.

La presi in braccio e la feci sedere sulla scrivania.
Le accarezzai la pelle, lungo la schiena. Iniziai a darle dei baci sul collo ed eravamo persi ad ascoltare i nostri respiri che si facevano sempre più pesanti.
La baciai più volte, poi iniziai a sfilarle la maglietta.
Mi scorrevano tutte le immagini fin da quando sono entrato da quella porta e l'ho vista scendere dalle scale.
Così bella, così sicura, così misteriosa.
Una combinaguai lunatica.
Un groviglio di indecisioni, ma questa no, questa volta era decisa.
Facemmo l'amore senza preoccuparci di nulla.

Non avevo mai conosciuto la sensazione di appartenere realmente a qualcuno. E non l'ho mai conosciuto effettivamente, perché lei non è "qualcuno". Lei è cosa bella, più unica che rara.

Quando Tutto È Inaspettato.// Mirko Trovato.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora