*tutte le cose raccontate da Cameron in questo capitolo sono puramente inventate da me, nulla di tutto è mai accaduto realmente nella sua vita. Grazie, e buona lettura*
Mi svegliai sentendo bussare insistentemente alla porta d'ingresso. Sento Gina andare ad aprire e poi delle voci.
Ci metto un po' a distinguere, ma poi capisco di chi si tratta.
Mi tiro su all'improvviso con il busto e Cameron che,mi stava abbracciando, cade per terra."O mio dio scusami, ma è arrivata mia madre" dico.
"Non importa" sorride toccandosi il gomito.
Mi vesto più in fretta che posso e poi inizio a scendere le scala, ma mi blocco quando sento mia madre piangere.
"Non lo so Gina, questa mattina arrivo a casa e trovo mobili rotti i vestiti di mio marito sparsi per la casa, ho chiamato mio marito ma lui mi ha detto che dovevo chiedere ad Haley cosa era successo, ma non la trovo e il suo cellulare è spento".
Prendo il telefono dalla tasca posteriore dei jeans e faccio per sbloccarlo, ma è spento, proprio come aveva detto mia madre.
"Merda" bisbiglio tra me e me.
Mi faccio forza e scendo tutte le scale entrando,poi, in salotto.
"Hey mamma" dico.
Gina si volta e mi guarda stranita, imbarazzante. Mia mamma si alza e viene verso di me abbracciandomi.
"Cos'è successo?" Mi chiede stringendomi,ancora, tra le sue braccia.
"Bhe...Mamma, sai che le persone a volte fanno degli sbagli, cioè non proprio sbagli più che altro cazzate... papà, insomma... non riesco proprio a farlo sembrare meno brutto quindi te l'ho dico tutto d'un fiato...ho trovato papà a letto con un'altra donna...mi dispiace" la guardo nei suoi occhi già tristi, e la vedo crollare tra le mie braccia.
Io non piango, non davanti a lei e soprattutto non in questo momento.
È solo un vigliacco, l'uomo più importante della mia vita e un vigliacco...
Dopo aver salutato Gina e Cameron, tornammo a casa, la parte difficile fu spiegarlo a Taylor, non pianse neanche perché diceva che lei già lo sapeva, se lo sentiva.
*****
Dieci giorni dopo, mia madre chiese il divorzio, mio padre gli chiese scusa, la prego di perdonarlo. Ma lei era troppo ferita anche solo per ascoltarlo.
Furono i dieci giorni più brutti della mia vita, mia madre non smetteva di piangere ed io la consolavo, piangendo poi da sola nella mia stanza.
Non mi vedevo neanche con Cameron, solo con Chanel e Steph perché ci vedevamo a scuola.
Avevo parlato con mio padre, mi aveva detto che sperava, un giorno, di sistemare le cose almeno con me e Taylor. Io risposi che le speranze sono le ultime a morire e me ne andai."Haley, Steph alla fine della lezione ho una cosa importantissima da dirvi, quindi fermatevi cinque minuti" disse il prof facendomi tornare con la testa sulla terra.
Io e Steph ci guardammo e poi facemmo un cenno.
Era l'ultima ora del lunedì, ed io non stavo ascoltando per niente, troppi pensieri, troppe domande....
"Bene! È stata una bella lezione ragazzi, a domani" saluta il prof.
Io e Steph ci alzammo e andammo verso il prof per sentire cosa doveva dirci.
"Allora...allo spettacolo di fine anno ci saranno delle persone, persone importanti, potrebbero farvi entrare in una scuola importante a Parigi, la scuola Notre dame, io ho fatto i vostri nomi e quindi se doveste piacere a questi signori, avrete una borsa di studio in un campus lì, viaggio incluso" il prof sorrise soddisfatto e se ne andò senza aggiungere altro.
Io mi girai verso Steph e li saltai addosso abbracciandolo e lui ricambiò stringendomi.Uscita da scuola salutai Steph e Chanel poi iniziai ad andare a casa.
Camminavo pensando per la centesima volta a quello che era successo, e lo sguardo felice che avevo per la bella notizia della scuola, andò via lasciando il posto ad uno sguardo triste.
Sentì ad un certo punto qualcuno toccarmi la spalla e io mi girai di scatto, Cameron mi prese e mi diede un bacio piccolo sulle labbra ed io divenni tutta rossa.
"Ciao" mi disse sorridendo.
"Ciao" risposi con meno entusiasmo.
"Okay, tu ora vieni con me a Central Park che facciamo un pick-nik e ti devo parlare" disse poi prendendomi la mano e trascinandoli via con lui prima che io potessi anche solo dire qualcosa.
Arrivati ci sedemmo su in telo portato da lui e dal suo zaino tirò fuori dei panini.
"Cosa devi dirmi?" Chiedo prendendo uno dei panini.
"Bhe, io non c'è la faccio più a vederti così triste, lo so quanto è difficile quando succedono queste cose, le ho provate sulla mia pelle, forse sai che non ho il padre, cioè lo sanno tutti ovviamente, forse tu no, ma la maggior parte della gente si; Ma comunque, voglio raccontarti una cosa che non ho mai raccontato a nessuno. Allora dopo che mio padre se n'è andato, mia madre ha fatto i salti mortali per andare avanti, crescendo poi ho cominciato a fare vine, sono diventato famoso su vine e ho iniziato con YouTube e andando avanti ho guadagnato molti soldi, ma questo si sa. Forse questo non è il posto migliore dove parlarne perché neanche mia madre sa di questa cosa ma il lunedì qui non c'è nessuno....mi devi giurare che non lo dirai a nessuno Hal, c'è io..." si passò le mani tra i capelli frustrato.
Io le misi una mano sulla spalla e lo guardai negli occhi.
"Cam, puoi dirmi tutto quello che vuoi, non lo direi a nessuno neanche per un milione di dollari" sorrisi dolcemente per rassicurarlo.
Lui fece un respiro per calmarsi e ricominciò."Avevo 18 anni, ed ero incazzato con mio padre, perché solo crescendo avevo capito quanto fosse stato stronzo ad andarsene. L'ho cercato tantissimo, senza trovarlo. In quel periodo ero molto irascibile trattavo male tutti i miei amici, mia sorella e mia madre. Ero così incazzato con tutto che ho deciso di andare via di casa per un po'. Non sapevo dove andare quando una sera ho conosciuto questi ragazzi, loro sapevano chi ero, avevano sentito parlare di me; e dissero che se li aiutavo in delle cose mi avrebbero tenuto con loro fin quando volevo
Io dissi che andava bene, perché a casa non ci volevo tornare. Una settimana dopo, scoprì che i soldi che davo a questi ragazzi loro li usavano per la droga, cocaina per la precisione. Mi dissero di provare, che non faceva così tanto male. Allora io da bravo idiota provai. In un paio di mesi ero diventato uno schifo. Un giorno, poi, vidi un cartellone che pubblicizzava una ditta e notai il nome di mio padre. Ero molto sotto in quel momento. Andai alla ditta e chiesi di lui, inventai che avevo un appuntamento. Mi fecero entrare e lo vidi, lui mi riconobbe e iniziò a dire che li dispiaceva. Io gli spaccai tutto l'ufficio è lo riempì di botte. Mi arrestarono. Nessuno sa di questo perché chiesi a Nash di pagarmi la cauzione, e poi pagai le stampe per far sì che non ne parlassero. Tutto questo lo sa solo Nash.
Comunque ti ho raccontato tutto questo solo per farti capire che non devi distruggerti. Capito?" Finì il racconto.Rimasi interdetta per qualche secondo. Era una cosa forte da assimilare tutta in colpo.
Mi ripresi e lo abbracciai."Sta tranquillo già non ci penso più a quell'idiota" dissi.
"Okay" disse lui stringendomi a sé.
***
LO SO CHE IL CAPITOLO FA SCHIFO MA DOVEVO AGGIORNARE, ANYWAY SPERO CHE UN MINIMO LO APPREZIATE....SCIAU BELE!
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I NEED YOU||CameronDallas||
FanfictionQuando cambi città, e tutto il tuo mondo può cambiare, letteralmente. Haley ha quasi diciotto anni. E si è dovuta trasferire dalla California a New york con la sua famiglia. Inaspettatamente viene a sapere di essere la vicina di casa di Cameron D...