-Come è andata la scuola oggi?-
Mia mamma pensa che io stia bene, che abbia amici, che vada tutto bene, e sinceramente preferisco così, odio quando i miei genitori si preoccupano per me, vorrei non dargli problemi di nessun tipo, vorrei non essere un peso.
Alzo gli occhi dal piatto e rispondo cercando di essere più allegra possibile.
-Bene, oggi ha coro mi sono divertita un sacco anche se è stato stancante, per fortuna che sta per finire la scuola!-
Sorrido per sembrare ancora più convincente e fiera di saper raccontare bene le bugie.
I miei fratelli si guardano contenti all'idea che anche loro finiranno presto la scuola.
Gli osservo ridere e scherzare a tavola, mentre io, invece, torno a deprimermi lentamente, ma cercando di non farlo notare.
Provo a distrarmi guardando i visi dei miei fratelli e concentrandomi sui i loro visi.
Tutti abbiamo gli stessi lineamenti italiani di nostra madre, uniti ai capelli rossi e gli occhi verdi da irlandesi, che invece abbiamo ereditato da nostro padre.
I nostri occhi sono grandi, abbiamo le labbra carnose e il naso dritto, a prima vista sembriamo tutti la stessa persona, però se si guarda attentamente abbiamo sfumature diverse e i nostri comportamenti talvolta sono opposti.
Setanta, mio fratello di 14 anni, inizia a raccontare la sua giornata sorridendo come sempre.
Chissà se anche lui mente come me?
Pff ora che ci penso è impossibile lui è così coraggioso e robusto che nessuno si azzrderebbe mai a prenderlo in giro, anche se è buono come il pane.
Conoscendolo passerà le sue giornate con i suoi amici a fare cose pazze e folli dove se hai paura sei finito.
IO NON SONO CORAGGIOSA IO NON SONO CORAGGIOSA IO NON SONO CORAGGIOSA
Noto che Sentata è il contrario di Agni, anche se sono gemelli.
Agni è così timido e magrolino, peró è molto saggio per la sua età ed è protettivo e fin troppo generoso con tutti.
Ricordo ancora quando a Natale aveva ricevuto 50 euro e gli spese tutti in cibo per i poveri e croccantini da portare al canile vicino a casa nostra.
Io quel Natale ricordo che avevo ricevuto Scooby, il più bel regalo della mia vita.
-Hator, Hator?! -
Una piccola manina mi tira leggermente la manica.
-Cosa c'è Amaterasu? -
Guardo nel piatto è rimasto il riso, non posso mangiarlo, già ieri ho sgarrato, almeno oggi devo mantenermi sulle 500 kcal.
-Ci accompagni a fare la pipì-
Guardo Artemide, che dando la mano ad Amaterasu sembra non riuscire più a trattenerla.
Prendo le due gemelline ed il piatto e corro prima in cugina a buttar via il riso e poi entriamo nel bagno.
Aiuto le piccole e dopo esserci lavate le mani torniamo in sala.
Appena ci risediamo a tavola Agni mi fissa confuso finché le piccole non raccontano la loro giornata alla scuola infantile.
I miei ascoltano interessati ogni sera le nostre giornate, credono che ascoltando gli altri e permettendo gli altri di ascoltarci si può vivere in famiglia in modo pacifico.
Magari fosse così anche scuola.
Mia madre e mio padre non hanno passati momenti brutti a scuola anzì loro rimpiangono quei momenti lontani in cui studiavano e si divertivano con gli amici ed in più il loro amore è nato proprio tra i banchi.
Loro hanno studiato insieme storia e mitologia, per questo ci hanno chiamato tutti con nomi di dei o personaggi di miti.
Hathor è il nome della dea egizia della musica e dell'arte e, sarà una casualità oppure no, io mi ci rispecchio molto in lei.
- Bene ragazzi chi tocca sta sera a sparecchiare? -
Alzo gli occhi dal cucchiaio su cui guardavo la mia orrenda immagine riflessa.
Non tocca a me questa sera a sparecchiare quindi vado in camera mentre i miei fratelli litigano scaricando si i pacchi a vicenda.
Adoro i miei fratelli anche se spesso fanno così, litigano e non mi capiscono.
Loro non hanno le mie stesse passano e i miei stessi gusti, non mi giudicano come fanno i miei compagni di scuola, mai, anzì so che loro mi vogliano molto bene e posso sempre contare su di loro.
Salgo le scale di corsa per bruciare anche un poco di kcal e prima di entrare nella mia stanza corro in bagno a pesarmi.
La bilancia è sempre sotto l' armadio dove mia madre tiene gli asciugamani.
Lo tiro fuori e mi spoglio velocemente, cerco di fare meno rumore possibile per sentire se qualcuno sale le scale.
Non mi piace che gli altri mi vedano mentre mi peso.
Prendo un respiro ed abbasso lo sguardo: 54,5.
Uffa, non posso continuare così devo tornare ad una dieta ferrea.
SONO GRASSA SONO GRASSA SONO GRASSA SONO GRASSA SONO GRASSA
Sento dei passi fuori, rimetto al suo posto la bilancia e rindosso il pigiama.
Esco dal bagno e poco prima di varcare la solia della mia cameretta vedo che è Agni a salire le scale.
-Alla fine chi ha sparecchiato? -
Chiedo titubante per parer normale. - - Oggi era il turno di Artemide e Sentata-
Faccio un verso di risposta ed entro.
il profumo di cannella e spezie della mia meravigliosa stanza penetrano nelle narici e dopo aver espirato l'odore, chiudo a chiave mi butto sul letto coperto da lenzuola bordeaux e cuscini di Jack Skeleton, il protagonista di Nightmare before christmas, il mio film preferito.
Osservo le pareti a striscie verticali nere e bianche, le avevo dipinte l'anno scorso con Jo, prima che mi abbondonasse senza mai più cercarmi.
Mi alzo dal letto e, nonostante non faccia caldo, apro le finestre lasciando entrare il vento, che subito esplora il mio rifugio e facendo danzare gli scacciasogni attaccati al soffitto, vicino ai poster dei Bring me the horizon e dei Beatles.
Mi accuccio sotto il mio banco gotico nero pensando alla giornata e le lacrime scendono dagli occhi, i ricordi tristi si espandono nella mia mente mentre prendo la mia copertina, che ho da quando sono bambina, di One piece.
Mi sono dimenticata di indossare il pigiama, ma i pensieri negativi sembrano risucchiarmi tutte le forze, quindi non riesco ad alzarmi.
Resto ferma per un tempo che pare infinito a guardarmi le gambe, quanto sono cicciona!Dovrei impegnarmi di più per dimagrire, invece mangio come un maiale.
SONO GRASSA SONO GRASSA SONO GRASSASONO GRASSA SONO GRASSA
Riesco a calmare il respiro, prendo le mie amate cuffie di Detective Conan e il portatile con la cover dei Blink- 182, poi vado sulla playlist "Love" e ascolto le canzoni di Evanescence, Andy Black, Lana del Rey e tanti altri.
La musica, come l' arte, hanno un forte potere su di me, riescono a tranquillizzarmi, rendermi più felice anche nei momenti più difficili e bui, quando tutto sembra venirmi contro e soffocarmi approfittando delle mie debolezze.
Infine mi addormento con le melodie dolci di Unintended dei Muse.
**********************************
Sto salendo le scale, ricoperte di una moquet rossa intenso, piccole finestrelle, con arco a sesto acuto, da cui non si riesce a vedere fuori, accompagnano la salita a chiocciola con il grigio scuro della cornicie e le decorazioni medioevali in nero.
Le mie gambe si muovono da sole e sono disperata, so cosa c'è in cima, ma non posso fuggire al mio destino.
SONO COME UN CANE LEGATO AD UN CARRO, PER QUANTO MI RIBELLI NON POSSO MODIFICARE IL VIAGGIO CHE DEVO FARE.
Più vado in alto più le finestre diventano grandi e incomiciano ad essere tappezzate da tende pesanti che non fanno penetrare la luce, la scala , infatti, viene illuminata solo da candele di colore dorato appoggiate a terra.
Mi avvicino sempre di più alla stanza, che dovrò aprire e il suono prodotto da un violino si fa sempre più forte.
Ormai sono davanti alla porta in legno con decorazioni argentate e la maniglia del medesimo colore, appoggio la mano su quest'ultima, ma non faccio alcuna pressione, resto immobile, come se fossi incerta.
Ritraggo le dita, una dopo l'altra lentamente, ma la maniglia si abbassa, non per opera mia, ma della figura alta e muscolosa, che mi ritrovo davanti.
L' uomo mi pare enorme, perchè come per magia sono ritornata una innociente bambina di 8 anni.
Il riccioluto mi fa entrare e adesso posso ammirare la camera.
Anche questa, come la scala, è tappezzata da tessuti pesanti di colori scuri e presenta decorazioni gotiche e medioevali.
Anche qui ci sono finestre con arco a Sesto acuto, ma più grandi.
Ci sono vari mobili antichi: un comò si trova affianco ad una meravigliosa specchiera, che mi mostra il mio rifletto e dietro di me un letto, con una testiera enorme.
Mi giro e l'uomo mi fa cenno di venire verso di lui, io mi rifiuto e indietreggio spaventata.
Lui fa dei passi avanti e con uno scatto mi afferma e mi fa sedere senza alcuna delicatezza sulla specchiera, fa intrecciare le mie gambe dietro la sua schiena e mi afferra i capelli tirendomi indietro la testa, mi osservo nello specchio, la mia età è mutata di nuovo, ora sono ritornata sedicenne.
Sento le labbra del ricioluto scendere lentamente dal mio mento verso la scollatura del vestito nero e attillato che indosso.
Cerco di liberarmi, ma non sono abbastanza forte.
Mi afferra per le natiche e mi butta sul letto infilando le mani sotto la gonna, con le dita gelide mi sfiora prima le ginocchia, poi le cosce e continua a salire.
Ora è praticamente sopra di me, con una gamba mi fa allargare le gambe e con un braccio mi slaccia il corpetto che si apre dal davanti.
Il mio petto non fa tempo ad avere contatto con l'aria, che le sue labra e la sua schifosa lingua esplora ovunque lasciando succchiotti e con le mani mi tortura.
Urlo, tiro schiaffi, do calci e mordo, ma tutto è inutile, non riesco a liberarmi da lui, anzi sembra che si ecciti di più.
Sudo freddo e urlo ancora.
Senza che me ne accorga lui si è tolto i pantaloni e si stacca da me e mi mostra un completo intimo sulla sedia.
-Non sarò cattivo con te, se tu mi sazzierai-
Annuisco mentre tremo dal terrore, poi tutto si oscura e ... apro gli occhi.________________________Grace_________
STAI LEGGENDO
I'm not afraid to die ( IN REVISIONE)
Romance-Chi vorrebbe una come me ?!-. La mia affermazione sembra quasi sputata con freddezza.-Sono strana!-. In realtà questa domanda, che mi tormenta mi fa stare male e così altero la voce per sembrare forte..ma purtroppo non lo sono. -Tu non sei strana...