14

86 14 0
                                    

Faccio fatica a respirare e dietro di me Kurt arriva correndo come un matto.
- Hathor!Hathor!- Mi volto con gli occhi zeppi di lacrime e lui mi abbraccia forte a sè in silenzio.
- Signor Cobain, torni dentro. Non può uscire dall' ospedale.-
Una dottoressa dalle forme molto arrotondate arriva con il fiatono urlando a squarciagola, ma quando nota la mia faccia la sua espressiobe cambia drasticamente.
-Figliola che è successo?-
Non riesco a rispondere la mia voce è come bloccata, resto solo immobile con i pensieri erranti che pensano al peggio.
Cosa è successo ad Oliver.
-Non respirare così, andrai in imperventilazione.-
Mi gira la testa e appena mi accorgo della mia respirazione scorretta la velocizzo ulteriolmente agitandomi e mi incominciano a formicolare denti e labbra.
Non riesco. Non riesco. Non riesco.
Sento che sto perdendo anche i sensi, ma delle persone arrivano e mi sollevano portandomi entro l' ospedale nella zona pronto soccorso.
Mi attaccano una mascherina da dove respirare e mi lasciano con l' infermiera di prima.
È difficile calmarsi in questi momenti, perchè non ci si può preparare a queste cose...ma cosa sto a pensare Oliver sta benissimo.
Non riesco a pensare ad altro oltre che lui.
Oliver qua Oliver la.
Ma cosa gli sarà successo?
Come faccio a fargli capire che è stato un malinteso e ci tengo a lui?
Scruto la stanza sperando di distrmi.
Un condizionatore, tante macchine varie, pinze e altri arnesi, la porta aperta, un corridoio giallo, Kurt che entra.
-Ecco un' altra coperta.-
Mi guardo e noto solo ora che ho mille coperte addosso e che sto morendo da freddo.
Noto che sia io, che l' infermiera,  con il cartellino con il nome Coco e Kurt siamo bagnati.
- La prossima volta che corri fuori mettiti una giacca e l' ombrello, ci ammaleremo .-
Il silenzio mi fa star male. Ho paura. Ho paura.
Ricomincio a singhiozzare abbracciandomi a Kurt immaginandomi Oli al suo posto.
Minuti dopo Coco ci porta una tisana e quasi terminato il liquido nella tazzina sento della confusione nel corridoio e delle rimuote rotolare sul pavimento.
Esco dalla stanza per vedere il perchè di tutta questa confunsione, ma avrei preferito morire prima.
Un corpo che pare senza vita, un corpo freddo e pallido un po' lesionato e ustionato, i capelli neri spettinati un po' su gli occhi, un corpo inerme senza una scarpa e i vestiti strappati, il corpo di Oliver.
- Hathor? Che succede?-
Kurt si appoggia a me, si lascia cadere a terra e incomincia a tirare pugni sulle piastrelle.
Io sono ancora in piedi, come prima senza credere ai miei occhi.
Rincorro i dottori con la barella di Oli.
Oddio Oliver, non lasciarmi.
La canzone " Better off dead" incomincia, la mia suoneria mi riporta alla realtà e rispondo velocemente.
- Hathor? Non avevi detto che tornavi per le 7? Ecco sono le 7:10 e non sei ancora a casa!-
Mi mamma urla dall' altra parte della cornetta e io torno a piangere.
- Se cerchi compassio piangendo di sbagli signorinella!-
Continuo a piangere e mi cade il dispositivo dalle mani.
Mi chino per riprendorlo, ma mi precede la dottoressa.
- Pronto, sono la dottoressa Coco, con cji parlo?-
C' è un attimo di silenzio e Coco mette il vivavoce.
- Sono la mamma di Hathor?!-
- Signora, venga il prima possibile qua al pronto soccorso, Hathor sta bene, ma è il caso che venga anche lei, ah ehm un' altra cosa, sa chi sono i genitori di Oliver Sykes e ha il loro numero.-
Coco pare calma dalla voce, lei probabilmente è abituata a queste cose.
- No, il ragazzo abita lontano dai genitori perchè non ha un buon rapporto con loro.-
Smetto di ascoltare la conversazione e cerco la barella di Oliver con lo sguardo.
Lo perso.
Guardo tra le varie stanze e poi ne trovo una con la porta socchiusa dove si vedono i suoi capelli neri e dei dottori indaffarati su di lui.
Apro ed entro silenziosa, ma un chilurgo mi nota.
- Mi duspiace signorina, deve aspettare fuori. Lei non può entrare qua.-
Non le do retta e mi avvicino a Oliver.
- Oliver, Oliver rispondimi.-
Le mie parole si distinguano a malapena tra la tristezza che ho addosso.
- Oliver...perdonami. Perdonami se ti evitavo..Io ti...-
Duo dottori mi afferrano dollevandomi.
-Oliver, perfavore non lasciarmi. Oliver!Oliver!
Lasciatemi andare, lasciatemi con lui!-.
Un dottore mi accompagna fuori e mi porta da Coco.
- Coco, occupati di lei, perfavore.-
Poi se ne va e Kurt si avvicina a me e mi prende la mano, portandomi verso la sua stanza.
Camminiamo nei silenziosi corridoi, mano nella mano; se qualcuno leggesse solo questa frase senza conoscere la mia vita penserebbe a qualcosa di romantico tra me e Kurt, invece no questa è la storia di una ragazza emo che non riesce a trovare la felicità, che probabilmente è destinata a soffrire per tutta la vita.
Ho paura che Oliver muoia, si ho paura che mi lasci veramente.
Io non credo a nessun Dio, a nessun paradiso, penso che si muoia e basta, stop.
Però in questo momento vorrei che Oliver vada al paradiso, ma non voglio che muoia.

Everybody want to go to the heaven, but anybody wants to die.

-Hathor!-
Mi volto e vedo mia mamma vestira oer casa che mi guarda preoccupata, allamarta.
-Mamma, io sono caduta addosso a Kurt per sbaglio, Oliver è entrato in quel momento e visto cge io stavo ignorando un suo messaggio, perchè ero indecisa su cosa rispondergli, lui ha pensato che stessi con Kurt.
Oh mamma, gli sono corsa dietro dicendogli che sono caduta addsso a Kurt per sbaglio, ma lui era arrabbiato, truste e stanco. E mentre litigava con me al cell.-
Le parole sono bloccate nella gola, mi asciugo il viso invano, e subito le corro di fronte e l' abbraccio forte, cercando quella protezione che si trova quando si è piccoli.
Quella protezione dai mostri, quella protezione che manda via ogni incubo.
Allora perchè questo non se ne ancora andato?

I'm not afraid to die ( IN REVISIONE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora