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La stanza della regina era distrutta. Uno squarcio aveva sostituito tre pareti, lasciando intatta solo la più interna ed una colonna, pericolosamente inclinata verso l'esterno, sospesa sul vuoto. I preziosi tappeti erano bruciati, i fili d'oro fusi sul marmo. Un corpo giaceva a terra, morto, al centro della stanza. La veste nera era strappata, il sangue formava una larga pozza rossa sotto di esso.

Un uomo entrò di corsa, disperato, scansando Emma, rischiando di ferirsi sul filo della sua spada.

"Cora!" pianse disperato il valletto, lanciandosi sulla moglie morta. La prese tra le braccia, accarezzandole il viso. "Cora..."

Emma non perse tempo. Sapeva riconoscere la morte, e la madre della regina non le era sfuggita. Non c'era niente che potesse fare per lei. Si incamminò invece tra vesti bruciate e carcasse di mattoni, giungendo fino allo strapiombo che si apriva sul regno del Nord.

"Generale, non sporgetevi..." l'avvertì Lucas, seguendola. Emma neanche lo guardò, fissando un punto alla sua destra, sul muro esterno. Gli porse la mano.

"Tienimi." gli ordinò, e quello fece appena in tempo ad afferrarla che lei si sporse oltre il limite del pavimento sventrato, il capitano il suo unico appiglio sul vuoto.

"Generale!"

Emma fece leva su di lui e lo usò per riportarsi dentro la stanza. Fece per camminare via a passo svelto, oltre il vedovo piangente al centro della stanza, ma vide il re affrettarsi verso di loro lungo il corridoio con il resto della Guardia Reale al seguito, e fu costretta a fermarsi.

"Emma..." mormorò Lucas accanto a lei, confuso, spaventato.

Si inginocchiarono entrambi davanti al re.

"Che diavolo è successo? Dov'è mia moglie?" sbraitò lui, irrompendo nella stanza. "Generale! Esigo delle spiegazioni!"

Emma rimase in ginocchio, tentando di ignorare il groppo che sembrava soffocarla, stringendole la gola, e sentendo la rabbia e la determinazione inondarle piano piano il cuore, acquietando l'angoscia.

"Mio Signore..." cominciò, lo sguardo basso che nascondeva lacrime acerbe. "... il drago della Strega ha preso Vostra moglie, la regina."

Leopold rimase in silenzio per qualche istante, abbastanza da spingere Emma ad alzare gli occhi su di lui. Il manrovescio la colpì in pieno volto, mandandola supina a terra.

"E tu hai permesso che accadesse?" urlò il re, rosso in viso, sfoderando la spada dalla cintura di uno dei suoi uomini. Lucas fece per muoversi, ma Emma lo fermò con lo sguardo appena un attimo prima che Leopold se ne accorgesse.

"Maestà" disse, rimanendo a terra, lasciando che il re le puntasse la spada alla gola "Lady Cora è morta nel tentativo di salvare Sua Altezza dalla bestia! Io sono il Vostro miglior guerriero, se mi uccidete ora, rimarrete senza magia e senza generale!" Lo guardò dritto negli occhi per assicurarsi che avesse capito. La sua gola era ancora intatta, quindi probabilmente era così. "Ritroverò Vostra moglie, Ve lo giuro, e Ve la riporterò sana e salva. Ma non posso farlo dalla tomba."

Passarono alcuni interminabili minuti di silenzio. Persino Henry aveva smesso di singhiozzare. Infine, Leopold spinse la spada contro la gola della nipote, la furia che ancora vibrava nel suo sguardo.

"Riportamela o ti farò mettere sulla ruota." sibilò prima di voltarsi e sbattere la spada di piatto contro il petto del proprietario prima di andarsene.

"Genio! Nessuno oltre mia figlia e quell'idiota di suo marito saprà mai nulla di tutto ciò!" lo sentirono urlare prima che una porta sbattesse e soffocasse la sua voce.

Cara madre, caro padre,

Spero che questa mia vi giunga prima della mia partenza. Regina dice sempre che i corvi volano più veloci del vento, ma questo povero corvo dovrebbe essere un vero campione per fare tanto in fretta.

Domani all'alba sarò in viaggio verso le Terre Bruciate. Il dragone della Strega ha rapito la mia amica, la mia sovrana. Ho convinto Leopold a mandare me per strapparla alle grinfie di quella maledetta. Spero che muoia, se non sotto la mia lama, sotto quella dei miei compagni.

Ma non vi scrivo per angosciarvi, sopravvivrò, come ho sempre fatto, in ogni battaglia. Lo sapete. No. Il motivo per cui vi scrivo è per pregarvi, per implorarvi di non precipitarvi qui quando la notizia del rapimento di Regina giungerà alle vostre porte tra le mani del messaggero reale. Questo regno non sarà sicuro fintanto che quella strega continuerà a vivere. Restate a casa. Fatelo per me.

Con amore

Emma

P.S.: date un bacio al piccolo Ethan per me. Mi mancate.

L'aria fredda le sferzava il viso, facendole lacrimare gli occhi. Non vedeva niente. La veste era strappata, si sollevava nel vento. Non che importasse. A quell'altezza, nessuno avrebbe potuto vederla.

Riusciva a malapena a respirare quell'aria gelida e impalpabile, accecante. Ad un certo punto seppe che si stavano abbassando, ma l'urto con la dura roccia la stupì in ogni caso, lasciandola senza fiato per il dolore. Regina fece appena in tempo ad alzare gli occhi verso il cielo per vederlo chiudersi su di lei: il tetto della torre si stava formando dal nulla, asse dopo asse, tegola dopo tegola, veloce e ticchettante come scarafaggi sulla pietra. Un fruscio, stridio di artigli contro ardesia. Regina volse il capo con terrore verso il drago. Che era sparito. Al suo posto, una donna la osservava con occhi famelici.

Tutti amano ReginaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora