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Regina cavalcava veloce, più di quanto avesse mai osato. Rocinante sbuffava sotto di lei, affaticato eppure impaziente quanto lei di arrivare al castello di George, distante solo tre giorni di viaggio, se avesse mantenuto quell'andatura. E non avesse dormito. E se, probabilmente, avesse ucciso il cavallo di fatica. Non poteva arrivare così in fretta, lo sapeva, ma poteva arrivare, e poteva salvare Emma prima che Leopold la uccidesse davvero, o peggio. Quindi spronò Rocinante, curvandosi accanto al suo collo per evitare i rami bassi della fitta boscaglia, flettendo i muscoli con lui quando saltava rovi e alberi caduti. Erano una cosa sola quando correvano insieme, e in quel momento il loro legame era ancora più forte. Rocinante adorava Emma. Con lei sembrava quasi un cane tanto strusciava la testa contro di lei per farsi accarezzare, o dare qualche carota. Il cavallo sembrava aver percepito che qualcosa non andava, perché aveva abbassato le orecchie sulla testa quando l'aveva vista entrare furtiva nelle stalle, e aveva sbattuto gli zoccoli a terra, nitrendo piano. E ora correva come il vento, schivando alberi e rocce senza che lei dovesse guidarlo in alcun modo. Regina sapeva che stava rischiando la vita di entrambi invadendo il territorio di George, attraversando la Foresta, anche solo cavalcando a quel modo. Ma Emma era in pericolo, e il suo viso era l'unica cosa che riuscisse a ricordare in quel momento.

Emma si risvegliò mentre la trasportavano giù per le scale umide che si srotolavano al di sotto dell'enorme castello. Dopo un istante di stordimento tentò di lanciare una gomitata al soldato alla sua destra, ma un colpo alla nuca da dietro la stordì di nuovo. Non ebbe il tempo di riprendersi che l'avevano già gettata e chiusa dentro una cella isolata, lontana dalle altre. Non sapeva neanche che esistesse, quell'ala delle prigioni. Uno dei tanti segreti di Leopold.

Senza successo tentò di scassinare la serratura, di rompere le sbarre, di scardinare la porta. Infine, esausta, si sedette a terra, la schiena contro il muro incrostato di muffa, a fissare il vuoto.

Il Genio apparve nello specchio rettangolare della grande camera da letto di re George. L'uomo era tra le lenzuola, nudo, intento a leggere e rileggere la lettera inviata da Leopold.
"Vogliate perdonare l'intromissione, Maestà." si schiarì la voce l'uomo nello specchio, facendo sussultare il vecchio re. George si alzò dal letto, guardandolo con occhi colmi di minaccia. Aprì la bocca per chiamare le guardie, ma il Genio lo anticipò: "Maestà, vi supplico, sono qui per svelare la menzogna di Leopold, non per nuocervi. Vostra nipote Emma non è morta, bensì imprigionata!"
George si bloccò, indeciso se credere alle sue parole, sebbene non lo stupissero più di tanto.
"E perché mai Leopold avrebbe imprigionato sua nipote?"
Il Genio strinse le labbra. "A causa del suo amore per la regina. La quale, tra l'altro, è fuggita da palazzo, e si sta dirigendo qui, in cerca dell'aiuto di Vostro figlio e sua moglie per salvare Emma." sciorinò, sorridendo internamente.

George lo fissò a lungo, riflettendo. Infine, un sorriso spietato curvò le sue labbra.
"E' ora che mi prenda ciò che mi spetta di diritto, dunque."

Regina rallentò. Le sembrava di aver sentito dei rumori, ma non avrebbe saputo definirne l'origine. Tirò le redini di Rocinante e allungò una mano per accarezzargli il manto, cercando di tranquillizzarlo.

"Ssshh, calmo, calmo..." sussurrò, guardandosi intorno. Fu questione di un attimo. Un secondo prima non c'era nessuno. Poi Regina sbattè le palpebre, e dagli alberi intorno a lei emersero le figure di dieci soldati a cavallo. Portavano le insegne della casata di Re George. Un sorriso si dipinse sul suo volto mentre cercava di tenere calmo Rocinante, che scalciava nervoso.

"Oh, bene, stavo cercandovoi! Ho bisogno dell'aiuto del vostro regno! La figlia di James e Biancaneve èin pericolo, dobbiamo assolutamente..."
Uno dei cavalieri spronò il cavallo, che fece qualche passo verso di lei.L'uomo si sollevò quindi la celata scura dell'elmo. Al di sotto di essa, simostrò il volto ghignante di Re George in persona.

Tutti amano ReginaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora